domenica 30 dicembre 2012

Se ne sono andati

Proprio poche ore fa l'account twitter del cicap aveva inserito il suo nome in un elenco di tre (non nominerò gli altri per scaramanzia) di cui qualche veggente aveva predetto la morte per quest'anno senza beccarci. Era meglio se aspettavano domani.
In ogni caso con la dipartita di Rita Levi Montalcini questo paese precipita nel suo livello di PIL (prodotto intellettuale lordo).

Votare, o non votare?

Ieri sera mi sono trovato coinvolto in un piccolo scambio di battute su twitter in seguito ad un mio tweet nel quale ho manifestato qualche perplessità sulla prossima tornata elettorale nel panorama che ci si sta preparando. La cosa è stata doppiamente interessante, in parte perchè lo strumento ti mette in contatto con la più grande varietà di persone delle quali altrimenti non si potrebbe mai neppure immaginare l'esistenza, e poi perchè il tutto suscita grande stimolo alla discussione e ti mette in condizione di valutare i tuoi pensieri anche da altri punti di vista. Ad ogni modo il tema nello specifico era il legittimo dubbio sull'esercizio del diritto/dovere di voto in vista delle prossime elezioni. Io sono sempre andato a votare in vita mia. Nonostante il mio anarchismo di fondo l'ho sempre considerato uno strumento di esercizio della politica fondamentale ad uso del singolo cittadino e in linea di massima penso che neppure questa volta rinuncerò a farmi un giretto al seggio. Però il dubbio l'ho avuto e l'ho ancora, e mi riservo di aspettare fino in fondo a quella che si prospetta una campagna elettorale delirante per decidere. Credo che la scelta di non votare se esercitata con consapevolezza del gesto sia assolutamente rispettabile, l'unico appunto che mi sento di fare è che in questo modo può restare il dubbio che il non voto di chi fa questa scelta vada a mescolarsi al non voto di quelli a cui in fondo frega poco o niente e il senso del messaggio che si vuole dare si perda un po'. Personalmente come messaggio da mandare ad una classe politica inetta e lontana dal popolo che dovrebbe amministrare mi pare che potrebbe essere più forte il voto nullo: ossia andare alle urne, manifestare la presenza di cittadino elettore con il numero e poi lasciare bianco o annullare la scheda nei modi più creativi. In nessun altro modo il messaggio potrebbe essere più chiaro: noi ci siamo, siamo qui e nessuno di voi merita la nostra fiducia un'altra volta.

giovedì 20 dicembre 2012

Se ne sono andati


Sto leggendo un libro di Paco Ignacio Taibo II sulla battaglia di Alamo. E' molto interessante e scritto molto bene. Taibo II mi piace molto, scrive molto bene e soprattutto è uno che si documenta, così un giorno si è chiesto come mai una piccola insulsa battaglia avvenuta nel 1836 e pressochè ignorata dalla storiografia messicana all'interno di un evento bellico più vasto come fu quello della guerra d'indipendenza del Texas sia poi diventato così importante per i "gringos". Talmente importante da diventare un evento fondamentale e costituente del mito fondativo della nazione statunitense. E' un punto di vista interessante, io ero convinto che una cosa del genere fosse da cercare nella guerra d'indipendenza, George Washington, roba così. E invece no, pare proprio che uno scontro nel quale oltretutto gli americani furono tutti massacrati abbia inciso più profondamente che ogni altra cosa sull'immaginario americano. Come è stato possibile? Per la verità il libro non l'ho ancora finito ma sospetto che Hollywood abbia più di qualche responsabilità in questa cosa. L'aspetto più interessante, fino al punto a cui sono arrivato, sta però nella descrizione dei personaggi protagonisti della battaglia dalla parte americana: Davy Crockett, Jim Bowie e tutta quella gente lì che noi oggi associamo a John Wayne, Richard Widmark e altri volti che dovevano rendere l'ideale eroico di patrioti pronti a versare il sangue per l'indipendenza e la libertà texana e quindi americana nella realtà erano tutt'altro tipo di personaggini. Taibo II ha passato anni facendo ricerche minuziose sulle biografie degli "eroi" di Alamo mitici protagonisti di un'epopea nazionale e quello che ne è venuto fuori è tutt'altro che eroico. In realtà pare che tutte quelle persone avessero solidi interessi di carattere economico per imbarcarsi in quella faccenda, più che altro basati sulla possibilità di esercitare liberamente la tratta degli schiavi. Inoltre parecchi erano mezzi delinquenti, alcolizzati, attaccabrighe e violenti. Di Jim Bowie, uno dei maggiori protagonisti si dicono diverse cose fra cui che fosse un rissoso dal coltello facile, un farabutto dei peggiori. Ecco, tutto questo mi ha portato a fare una riflessione legata ai tragici eventi di questi giorni negli Stati Uniti, a tutti quei bambini uccisi e sulla possibilità che davvero Obama possa fare qualcosa per evitare o limitare la proliferazione di armi nel paese. Io gli auguro di riuscire nell'intento, ma credo che una nazione che fonda i suoi miti di formazione su eventi e personaggi come quelli che furono protagonisti ad Alamo, avvenuti poco più di 150 anni fa e ha fatto della libertà di girare armati un elemento fondamentale della sua costituzione e dove oltretutto le lobbies dei produttori di armi hanno poteri non pensabili altrove sarà difficile da cambiare. Più facile che diano le armi a maestre e bidelli.
A margine, ma mica tanto, qualche giorno dopo sono saltate su una mina dieci ragazzine afgane, morti di serie B, come al solito. In questi casi penso sempre a come passeranno il Natale i proprietari delle ditte che fabbricano gli ordigni e i senzaltro brillanti commerciali che avranno messo a segno la vendita dei pezzi prendendosi magari anche una bella commissione o premio e gli auguro che gli vada di traverso il brindisi.

lunedì 17 dicembre 2012

Ai confini della realtà

-Pronto?
-Ciao carissima!
-Presidente, e le....
-Ma che lei, non ci diamo del tu?
-Scusa, è vero, la sorpresa....
-Da tutto il tempo che ci conosciamo...
-Davvero, sono così emozionata, è tanto che non ci sentiamo sono proprio...
-Sì, senti, guarda, ti seguo sempre, vorrei chiederti un favore.
-Qualsiasi cosa, se posso.
-Guarda, è una cosa piccola, mi chiedevo se, visto che sei una regina della nostra... insomma, grande successo..
-Sì?
-Mi piacerebbe intervenire da te domenica, se è possibile...
-Ma è fantastico, sì, certo, ora, devo sentire...
-E' un problema?
-No! Avrò lo zio assassino, sai così dice e poi la porn...la ex del compianto Schi...
-Sarebbe ottimo per esaltare la mia dirittura morale, ma ossiamo rimandare, ma vorrei fare questa cosa in fr...
-Certo! E' un'occasione imperdibile, unica. Guarda!..
-Come?...
-Dovevano intervenire un paio di ragazzi di reality ma posso rimandare...
-Qualche minuto, vorrei dire delle cose importanti. Tu potrai farmi delle domande, poi magari ci mettiamo d'accordo...
-Certo, certo, posso domandare della tua fidan....
-Se vuoi
-Fantastico
-Ti faccio avere un piccolo elenco di suggestioni, mando al fax di redazione?
No! Meglio la mia mail privata
-Certo...
-Non vedo l'ora, non sto nella pelle..
-Guarda, non anticipare nulla prima, sai, le polemiche..
-Naturalmente, sarà una sorpresa fantastica, la gente ti ama
-Magari in studio ti mando qualcuno dei miei.
-Non c'è problema, Maronna che emozione.
-Bene, allora d'accordo, ci risentiamo per definire meglio
-Sì, grazie, ciao, a presto

domenica 16 dicembre 2012

Era lo hobbit quello?

Io alla prima visione de Lo Hobbit ci sono arrivato molto impreparato lo ammetto, lo prova il fatto che verso le due ore e un quarto di film ho cominciato a capire che c'era qualcosa che non andava nella lunghezza della storia. Il libro l'ho letto quando avevo quindici anni, quasi trent'anni fa, ma un po' me lo ricordo e a quel punto dovevano succedere ancora parecchie cose, e non era certo possibile che Jackson le avesse condensate negli ultimi venti minuti. Così ho cominciato a subdorare la presenza di un seguito e forse avrebbe dovuto mettermi in allarme l'intestazione sotto al titolo all'inizio, "un viaggio inaspettato". Quindi va bene, due film allora, e invece no, ce ne saranno tre, tre? La mia edizione del romanzo di Tolkien, piuttosto recente, è di trecento pagine, più o meno, ed è piena di note e illustrazioni, quella del Signore degli Anelli consta di 1359 pagine, niente note e illustrazioni. Quello che voglio dire è che se le cose stanno così Peter Jackson per rendere con coerenza il Signore degli Anelli al cinema ne avrebbe dovuto fare almeno una decina di film e invece se l'è cavata con tre, e con tutte le critiche, legittime, che gli si possono fare penso che abbia fatto un ottimo lavoro. Ma questa de Lo Hobbit che operazione è? Si potrebbe dire che se per la corposa saga precedente si era trattato di un lavoro a togliere in questo caso è un lavoro a mettere, mettere un sacco di roba che non c'entra e appesantire una storia che nelle intenzioni del suo autore doveva essere leggera e poco impegnativa. Il film è piacevole, senza dubbio, per esserne sicuro l'ho visto due volte, 3D e no, e se volete saperlo anche se non lo vedete in 3D non è che vi perdete un granchè. Ma Lo Hobbit non era questo e tutti quegli effetti speciali e quella tecnologia dispensate a piene mani sullo schermo non sono servite a levarmi un fondo di delusione per lo stravolgimento di una storia che a quindici anni mi aveva incantato e che oggi non riesco a fare a meno di trovare un'enorme operazione per far soldi dispiacendomi per tutti quei quindicenni che non proveranno il mio stesso incanto di tanto tempo fa. Detto questo andrò certamente a vedere anche i prossimi, ma una volta sola e solo in 2D, più che altro per rivedere Radagast il fumato.

sabato 15 dicembre 2012

Ottusità burocratiche e banche

Georges Braque è stato uno dei padri del cubismo e uno dei pittori più importanti del novecento. Braque non era ebreo ma quando i tedeschi invasero la Francia e arrivarono nei pressi della sua casa raccolse le sue opere più belle, le cose più preziose che possedeva e fuggì con la moglie presso un noto gallerista suo amico, Paul Rosenberg, vicino a Bordeaux. Le sue opere erano classificate come arte degenerata dai nazisti e temeva che avrebbero fatto una brutta fine. Più probabilmente sarebbero finite nella collezione privata di Goering o gente così. Una volta sistematosi nel suo rifugio provvisorio Braque depositò su consiglio dell'amico i suoi preziosi in una cassetta di sicurezza della banca locale che purtroppo però non sfuggì al saccheggio dei tedeschi una volta che arrivarono anche lì e forzarono la cassetta di sicurezza impadronendosi del contenuto. Nel 1942, un anno dopo questi fatti, la banca inviò a Braque una lettera nella quale chiedeva a lui il risarcimento dei danni per la serratura scassinata dai nazisti: 1000 franchi per la sostituzione e 200 per il disagio arrecato. Avrei voluto esserci per cogliere i francesismi con i quali probabilmente il pittore commentò la lettera.
P.S. Rosenberg, che invece era ebreo, fortunatamente per lui riuscì a lasciare la Francia e si salvò dallo sterminio con la sua famiglia negli Stati Uniti

venerdì 14 dicembre 2012

E siamo ancora qui

Oggi quaranta anni fa l'ultimo uomo metteva piede sulla Luna. E' una cosa che mi fa impazzire, da sempre. Nel 1972, che sembra lontano miliardi di anni fa, i computer erano grossi come stanze e avevano meno memoria di quelli che adesso regaliamo ai bambini di due anni, eppure per l'umanità era diventato normale che da tre anni si camminasse tranquillamente sul nostro satellite. Poi, siccome la gara con i russi era vinta e i soldi si dovevano spendere per buttare benzina sui vietnamiti tutto è finito. Oggi abbiamo una tecnologia impensabile solo venti anni fa ma siamo molto impegnati a rovinare l'unico pianeta che abbiamo e sempre più gente va in giro pensando che forse davvero sulla Luna non ci è mai andato nessuno.

Ai confini della realtà

-Pronto, ciao...
-Che sarebbe questa storia della candidatura?
-Ascolta..ecco..forse sarebbe meglio parlarne di persona
-No, ne parliamo qui adesso...
-Dobbiamo dare dei segnali..
-Ne dai altri di segnali, non ti conviene giocare così con me
-Non fare così, sembra una minaccia
-E' una minaccia
-Ma sai come vanno queste cose, poi la gente dimentica
-Io non dimentico, e anche gli amici miei non dimenticano. E'meglio per te se io sono dentro
-Certo, certo...
-Non starò a ricordarti quello che mi devi.
-Sì, certo...
-Adesso rettifichi, fai una dichiarazione.
-Ma ho appena parlato..
-Allora lo dico io, adesso metto giù e chiamo l'agenzia.
-Non possiamo parlarne?
-Ancora? Non c'è nient'altro da dire
-D'accordo
-Bravo, lo vedi che ti rendi conto?
-Ti avrei fatto entrare in qualche modo
-Niente cose strane, meglio essere chiari da subito. Ciao
-Ciao

sabato 8 dicembre 2012

Ai confini della realtà

-Pronto c...
-MA CHE (omissis) STAI FACENDO..
-Oh, che cos'è questo tono...?
-Ci rovini tutti così, ma li hai letti i sondaggi? Che ti salt...
-Stai calmo, è tutto sotto controllo, strategia a lungo termine, l'ho stuudiata con G...
-Ma che studiata, ma che assedio, avevi giurato che ti saresti messo da parte.
-Sì, ma poi ha vinto il vecchio e io me la gioco.
-Perderemo...
-Forse...Probabilmente sì, non sono cieco, ma così farà meno male..
-Cosa significa?
-Si concentreranno su di me, come sempre. Vinceranno, ma non avranno numeri sufficienti e non dureranno, vedrai.
-E poi?
-Intanto devo risolvere i miei problemi, poi vedremo.
-Ma come?
-Molti mi devono tutto
-E il comico?
-E' un bluff
-Lo voteranno molti dei nostri
-E anche molti dei loro, garantirà instabilità, non riusciranno a governare e poi torneremo, ancora più forti.
-Ma...
-Senti, poi ti spiego, adesso ti lascio che ho un'amica di là, ciao.
-Ma.....(linea caduta)
-

mercoledì 5 dicembre 2012

stupidità sapiens

Uno studio pubblicato da un genetista dell'università di Stanford dice in sintesi che oggi siamo più stupidi (o meno intelligenti se preferite) dei Sapiens che ci hanno preceduto, in particolare durante la preistoria. Non ci voleva molto, basta guardarsi un po' intorno e se lo chiedevano a me gli facevo risparmiare un po' di quei denari che avranno speso per le ricerche. A parte gli scherzi è evidente, l'uomo si è evoluto e ha passato più del 90 % del suo tempo da quando è apparso più o meno 200000 anni fa occupato a risolvere ben altri problemi che procurarsi una cena congelata al centro commerciale o riavviare un computer bloccato. Se un cacciatore-raccoglitore che viveva nella savana non riusciva a risolvere con i pochi strumenti di cui disponeva problemi essenziali legati alla sopravvivenza sua e della sua progenie in breve tempo sarebbe diventato lui la cena di qualcos'altro e presto si sarebbe estinto, altro che non sapere come andare a lavorare se c'è sciopero dei benzinai o ci sono le targhe alterne. L'evoluzione ci ha prodotto così come siamo per risolvere problemi complessi legati alla necessità e lo ha fatto anche con qualche conseguenza spiacevole come i mal di schiena legati ad una postura eretta imperfetta o un grande sviluppo cerebrale che, come dice un altro professore di Stanford provoca disperazione esistenziale a causa della corteccia cerebrale autocontemplativa. E questo è il punto, la modernità ci ha messo a disposizione un sacco di strumenti che ci semplificano la vita e forse ci hanno impigrito il cervello, che però è ancora quello lì, basta usarlo.

lunedì 3 dicembre 2012

Ai confini della realtà

-Pronto ciao carissi....
-Allora?
-Ancora un paio di giorni, davvero..
-Fammici parlare.
-No, guarda, è impegnato..
-Con chi!?
-Ma no, niente, un amica, commentano l'udienza di...
-E' rivoltante.
-Senti, non fare così, se vuoi ti dico cosa penso io, sai parlando, ascoltando...
-Vuole fare lui vero?
-Si sono create le condizioni adatte...
-Ma sarà un disastro, c'è un sacco di gente con le valigie pronte
-Che se ne vadano, meglio così, abbiamo bisogno di gente nuova, nomi nuovi, sarà come nel '94
-Non posso crederci....
-Ma sì, vedrai, reimbarchiamo Bobo e anche Pier. Di là non riusciranno a trovare i numeri...
-Lo dice lui?
-Sta recuperando forze, energie, è positivo!
-Ma come...
-Pensaci, anche se vincono non avranno numeri per fare senza alleanze e ricordi come gli è andata le altre volte...
-Sì, ma...
-Certo se vinceva quell'altro perdevamo un sacco di voti e si rischiava, ma così...
-Andranno al comico...
-Quello è un bluff, lo hai sentito l'elefantino?
-A me sembrate tutti matti.
-Senti appena si libera ti faccio chiamare.
-Sì vabbè, ciao.
-Ciao

domenica 2 dicembre 2012

Se ne sono andati

Leggo con sconcerto che delle opere dell'artista Osvaldo Paniccia in vita il sedicente critico d'arte Andrea Diprè chiedeva cifre ai limiti del surreale. Ho il terrore di pensare cosa potrebbe fare ora.

venerdì 30 novembre 2012

Il peso della fede


Cito Paolo Nori che cita Daniil Charms, non me ne vogliano.
"Un uomo era andato a dormire che era credente, si era svegliato che era ateo. Per fortuna, nella stanza di quest'uomo c'era una bilancia medica decimale, e quest'uomo era abituato a pesarsi tutti i giorni, mattino e sera. Così, andando a dormire il giorno prima, l'uomo si era pesato e aveva scoperto che pesava 4 Pud e 21 funt. E il giorno dopo al mattino, dopo essersi svegliato che era ateo, l'uomo si era pesato ancora e aveva scoperto che pesava in tutto 4 pud e 13 funt."
Il funt è un'antica unità di misura russa, corrisponde a circa 453,59237 grammi. Secondo Charms la fede peserebbe circa 3 chili e 628 grammi, più o meno, un sacco. Questo perchè lo sappiate, e a beneficio di padre Livio di Radio Maria.
La foto, carinissima l'ho presa da qui non me ne voglia neppure l'autore.

mercoledì 28 novembre 2012

Free Time



Leggo su un vecchio numero dell'inserto domenicale del Sole che viviamo nell'epoca del tempo libero. Vero, io oggi non ho potuto lavorare causa pioggia e ne ho un sacco, e di questi tempi c'è un mucchio di gente in giro che questo problema non ce l'ha solo quando piove, e probabilmente farebbe volentieri a meno di tutta questa libertà. Il tempo libero in questione comunque pare sia a prescindere dal lavoro. Per la durata di una vita media cominciamo a lavorare a vent'anni, lo facciamo fino a sessanta e viviamo fino a ottanta. Quindi fa quaranta e quaranta. Nei quaranta lavorativi poi, se non lavorate in un centro commerciale aperto anche di notte e nel fine settimana, lavoriamo di solito fino al venerdì che farebbe altri 104 giorni liberi all'anno (11,3 anni sui 40 lavorativi circa), poi ci possiamo mettere un anno e rotti di giorni festivi ed infine le ferie, che mediamente in Europa pesano circa altri tre anni nell'arco della vita lavorativa. Alla fine viene fuori che più o meno 55 anni della nostra vita (ripeto, è una media così, un tanto al braccio) li passiamo a farci gli affari nostri, dormire principalmente, ma anche mangiare, giocare ai videogiochi, guardare film sul divano (dormire sul divano), fare sport, shopping, sesso, la guerra, viaggiare, parlare, pregare, perdere tempo utile per fare altro su facebook, insomma tutto quello che vi pare. Il tempo libero è la grande conquista della civiltà contemporanea, quando vi sembra di non averne guardate la cosa da questo punto di vista e se pensate che giocare col computer, navigare in Internet o andare al cinema e guardare la tv siano attività inutili e pericolose considerate che può essere un atteggiamento indotto e sentite anche questa cosa curiosa. Nel 1883 un funzionario svizzero che si occupava dei pericoli indotti dalla letteratura in un'epoca nella quale la lettura cominciava ad essere alla portata di una quantità sempre più vasta di persone che dovevano lavorare per far girare l'economia, raccontava cose tremende su di essa e portava gli esempi di onesti lavoratori che scoprendo il gusto della lettura e indugiando in essa erano poi stanchi e poco produttivi al lavoro fino a perderlo, rovinare il matrimonio, perdere i figli e sprofondare nell'alcolismo. Punti di vista.

martedì 27 novembre 2012

Ai confini della realtà

-Pronto?
-Sono io
-Ah ciao, ancora niente...
-Come niente?! Ma quando si decide? Qui è un casino, va tutto in vacca
-Senti, lo so...
-Un cazzo...Ma si rende conto? Si sono aperti i cancelli della stalla, stanno scappando tutti, deve decidersi. O dentro o fuori.
-Sì, glielo dico continuamente..Mi ha garantito la certezza per questi giorni...
-Ne sono passati troppi di giorni...
-Senti, ti dirò la verità, non lo dice apertamente, ma aspetta domenica..
-Come domenica, ma allora..
-Se vince il segretario si butta, campagna vecchio stile, i comunisti, la lotta contro i vecchi apparati, il nuovo sogno, quella roba lì...
-Ma è...
-Se vince il giovane mi sa che molla, troppo simile a quello che vorrebbe fare lui, pochi appigli...
-Siamo nella merda...
-Dai...
-Siamo nella merda, ti richiamo.
-Ciao

venerdì 23 novembre 2012

Ai confini della realtà



-Pronto?
-Avvocato?, sono il ragioniere
-Ah, ciao, che succede? Hai una voce..
-Sì, ecco, ci sarebbe un problemino..
-Ah, e cosa...
-Senti, è una cosa...devo parlare con lui...Ci sono delle persone...
-Ma di che...
-(Rumori di fondo, voci concitate, interviene un terzo soggetto) Lascia qui, adesso parlo io...
-Ma, pronto, chi parla, cosa succede?
-Pronto avvocato..
-Chi è lei scusi?
-Senta, abbiamo il ragioniere e sua moglie...
-Ma cosa...chi....
-Mi lasci parlare.
-Certo, dica
-Abbiamo delle richieste e un'offerta.
-Non capisco
-Parli con il presidente, lui capirà.
-Ma di che?
-Vogliamo una certa cifra in cambio del rilascio e di alcune informazioni
-Che informazioni?
-Ci sono dei video e delle foto di certe serate...
-Non è...
-E', E', leassicuro..
-Ma non possiamo, senta, mi dia un po' di tempo.
-Non ce n'è di tempo, lo chiami. Adesso metto giù, richiamo io fra dieci minuti. Niente scherzi!
-Certo, Stia calmo.
-Non si preoccupi e faccia presto.
(la linea cade)

venerdì 16 novembre 2012

Lettera a Ridley Scott

Caro Ridley, sono un tuo grande ammiratore. Penso che film come "I duellanti", "Alien" e "Blade Runner" siano capolavori assoluti della cinematografia mondiale e che poi ti sia un po' perso e, insomma, non è di questo che volevo parlare però. Ieri sera ho visto il tuo "Robin Hood", non l'avevo visto prima perchè non ne avevo ancora avuto l'occasione e perchè, ti dirò la verità, dopo "Il gladiatore" e "Le crociate" ero un po' restio ad affrontare un altro tuo film in costume. Certo, tu mi dirai che questo non era un soggetto storico e quindi c'erano comunque meno appunti da sollevare sulla coerenza di certe scelte, d'accordo. Fatto sta che fino a ieri non l'avevo ancora visto. Ma oggi posso dirti che mi è piaciuto, caspita, è proprio bello, non un capolavoro come quelli che ti ho citato prima, quelli, non so perchè, non ti riescono più, ma un ottimo film: scritto bene, con degli attori convincenti, belle ambientazioni, insomma, bello. Mi è piaciuta l'idea di giocare con il mito del personaggio nella sua formazione cercando di estrarlo da un contesto storico: sono cose che la narrativa consente, manipolando la realtà per adattarla a personaggi di fantasia che appartengono al patrimonio di conoscenza dell'umanità, a qualcuno può piacere, a qualcuno meno, ma si può fare. La cosa era molto meno riuscita con "il gladiatore" e "Le crociate", in quel caso si trattava solo di personaggi di fantasia calati come determinanti all'interno di contesti storici un po' troppo stravolti. Mi è piaciuta l'idea di inserire quella frase alla fine: "Così è nata la leggenda", l'ho apprezzata e improvvisamente in quel momento ho pensato che in fondo, se ti era riuscito di trattare così bene una leggenda assolutamente codificata, in modo così originale, non avrebbe dovuto essere tanto difficile per te creare qualcosa di altrettanto riuscito e originale per il seguito/antefatto di "Alien". Perchè hai rovinato tutto con Prometheus Ridley? Perchè?

giovedì 15 novembre 2012

La Cina che verrà, forse

Oggi i cinesi hanno finalmente annunciato ufficialmente il nome dell'uomo che guiderà la Repubblica Popolare per i prossimi dieci anni. Ieri si erano chiusi i lavori del congresso del Partito Comunista durante il quale più di duemila delegati provenienti da tutto il paese si erano riuniti per determinare la futura classe dirigente. Naturalmente non è vero niente, i nomi dei futuri governanti erano già stati decisi da quattro o cinque persone molto tempo prima e i nomi circolavano da un po'; ma i cinesi sono particolarmente appassionati dalle grandi coreografie, e uno spettacolo come quello del grande palazzo del popolo infarcito di fiori, bandiere e persone plaudenti ricorda ai cinesi stessi e al mondo tutto che il comunismo della Repubblica Popolare è vivo e vegeto e intende condizionare il mondo per lungo tempo ancora dando l'impressione di granitica e immutabile solidità e continuità. La Cina moderna non è più neppure parente di quella di Mao, a dispetto della sua immagine onnipresente. Le riforme economiche ne hanno fatto un paese moderno che si trova nella singolare posizione di dover far convivere il più selvaggio sviluppo economico con un sistema politico monolitico e repressivo nei confronti di qualsiasi tipo di dissenso. La nuova dirigenza cinese rappresenta una novità anche in campo generazionale e forse saprà portare sviluppi e novità in direzione di una maggiore libertà politica. Io penso che la Cina cambierà in questo, e probabilmente lo farà molto lentamente, alla cinese. Fatti come quelli di Tien An Men non sono più neppure immaginabili nella Cina moderna: Pechino è una città nella quale si respira una grande aria di libertà ma anche di estremo controllo, la repressione è dietro l'angolo, ma qualcosa sta cambiando. L'artista iraniana Soody Sharifi (che di governo repressivo se ne intende) sostiene che “quando un governo reprime il popolo, l'arte si fa espressione di dissenso”, a volte sotto gli stessi occhi del potere. Succedeva anche da noi durante il fascismo e la stessa cosa ho avuto la sensazione di coglierla in Cina. A Pechino e a Shangai i quartieri degli artisti sono dei piccoli ghetti dove i mercanti d'arte hanno trovato il modo di fare business ma dove fra le righe si legge il germe di una voglia di nuovo che sta coinvolgendo una nuova generazione di giovani cinesi che saranno i veri portatori del cambiamento.

mercoledì 14 novembre 2012

Non hanno capito mica niente


Sono passati undici anni dallosciagurato G8 di Genova. Uno si immagina che nel frattempo al ministero dell'interno abbiano un poco affinato i criteri di selezione degli agenti e dei quadri dirigenti e che magari abbiano dedicato maggior attenzione alla preparazione delle strategie da adottare nelle piazze durante eventi di protesta di massa. Ecco, giusto per non fare figure di merda ed evitare che troppa gente si faccia male.
Uno si immagina tutto questo e poi gli tocca di vedere roba così

martedì 13 novembre 2012

Smartphone

Ecco, mi sono reso conto che da quando mi sono attrezzato di uno di questi ne sono diventato un po' schiavo. Ho scoperto che twitter sembra fatto apposta per essere usato così e mi sono imbattuto in Instagram. Così ho un po' trascurato questo spazio. Magari è meglio così, in fondo non è che brilli per originalità e poi pare che il mondo dei blog vecchia maniera sia in estinzione. Però mi dispiace, ci sono affezionato, non vorrei lasciarlo perdere.

mercoledì 7 novembre 2012

Cos'è l'archeologia

Capita alle volte che trovandomi in certe occasioni conviviali con persone che non conosco si finisca col parlare di mestieri: cosa faccio io, cosa fai tu, roba così. Se la media delle professioni è abbastanza ordinaria quando salta fuori che faccio l'archeologo (che faccio, non che lo sono) le reazioni sono spesso del tipo, "wow! che bello, fai un mestiere bellissimo". Vero, ma non per l'idea che se ne fa generalmente la gente, è vero solo perchè chi lo fa ha una tara mentale fin da bambino che non gli permette di vedere l'assurdità di certe situazioni con la razionalità necessaria. Come quella roba nella foto, che è merda, liquame per concimare campi sparato da un contadino con il suo mezzo agricolo nel campo in cui si trovava lo scavo dove lavoravo pochi giorni fa. Il concime, il cui odore nauseabondo potete solo immaginarlo, ad un certo punto non ha trovato ostacoli ed ha cominciato ad entrare nello scavo allagandolo. Il risultato è stato che per quattro ore mi sono trovato a pochi metri da questo acquitrino insieme ad una decina di ragazzi più giovani di me occupati a confrontare i rispettivi brillanti curricula universitari mentre pulivano sassi immersi in un fetido odore di merda e la cosa assumeva man mano sempre di più un che di surreale. L'archeologia in questo paese può essere un lavoro di merda.

lunedì 29 ottobre 2012

Ho visto che mi hai visto

La mostra dedicata a Vermeer che si può vedere a Roma alle scuderie del Quirinale corrisponde alla tipologia tipica delle mostre che si fanno normalmente qui da noi: il nome grosso sparato a lettere cubitali in primo piano e un sottotitolo in piccolo, più o meno vago, a sottintendere il fatto che del nome grosso troveremo un numero limitato di opere in mezzo a tante altre di pittori a lui contemporanei più o meno sconosciuti. Nel caso specifico il sottotitolo recita "il secolo d'oro dell'arte olandese" e significa che in mostra sono esposti meno di una decina di quadri di Vermeer insieme ad una cinquantina di opere di pittori olandesi del Seicento. Non fraintendetemi, la mostra è molto bella, Vermeer è un pittore di cui si conoscono con certezza meno di quaranta quadri, chi li ha non li molla facilmente e metterne insieme quasi una decina in una volta è un bel colpo. Inoltre la qualità generale dei pittori che operarono in Olanda nel seicento è elevatissima il che significa che la mostra vale assolutamente la visita, non foss'altro per vedere anche solo pochi quadri con attenzione, come quello nella foto, scelto per rappresentare l'esposizione e che ne è forse uno dei pezzi più belli; uno di quei quadri che fanno la differenza fra un pittore anche bravo e un maestro assoluto. "La Ragazza con il cappello rosso" è un quadretto piccolo (23X18 cm ca), uno non se ne rende  conto fino a quando non se lo trova davanti, ed è un capolavoro. Lo è perchè definisce un istante come forse neppure una fotografia potrebbe fare; quell'istante nel quale una persona occupata in qualche attività sente su di sè lo sguardo di qualcuno e alza gli occhi incrociandolo, ma solo per una frazione di secondo e per non mostrare di essersi resa conto di essere osservata  subito lo distoglie. E' una sensazione che si coglie solo con il quadro vero davanti e che nessuna riproduzione è in grado di rendere, la prova (se ce n'era bisogno) che l'arte è qualcosa che bisogna offrire direttamente ai propri sensi e non può essere mediata da altri supporti, mai.

martedì 23 ottobre 2012

Deep water

Di Donald Crowhurst mi sarebbe piaciuto scrivere qualcosa già la prima volta che vidi il film documentario che ne racconta la vicenda, ma poi la cosa me la persi un po' via. Nel frattempo Rai5 ha già riprogrammato quel film almeno altre 5 volte, repliche comprese, e io l'ho rivisto (un po' a pezzi) tuttele volte perchè la storia è veramente notevole. La folle sfida all'oceano di un uomo molto meticoloso ma che forse non si rendeva conto di quello che sarebbe stato passare mesi e mesi solo nel nulla. Crowhurst rinunciò abbastanza presto a fare il giro del mondo, si fermò nell'Atlantico e pianificò una truffa per vincere la gara intrapresa assieme ad una decina di navigatori solitari, ma poi si rese conto dell'impossibilità della cosa e contemporaneamente il mare e la solitudine gli portarono via la mente. Trovarono solo la sua barca, pochi giorni prima che io nascessi, e furono in grado di ricostruire gli avvenimenti grazie alle registrazioni che lasciò e ai libri di bordo. La sua fu una drammatica discesa nelle tenebre una tragica epopea. La moglie disse che non avrebbe dovuto lasciarlo partire, lui avrebbe dovuto capirlo quando la bottiglia del varo non si ruppe.

mercoledì 17 ottobre 2012

Dio c'è

Ed è un enorme mostro fatto di spaghetti. Io sono sicuro di essere stato creato da lui e ne compio ogni giorno la comunione. La questione non è da poco, nel 2005 la commissione scolastica dello stato del Kansas cercò di introdurre l'insegnamento del disegno intelligente nelle scuole come alternativa "scientifica" alla teoria darwiniana dell'evoluzione. La cosa è assolutamente priva di senso; il disegno intelligento poggia le sue fondamenta in questioni legate alla fede, non scientificamente dimostrabili, la teoria dell'evoluzione nei suoi duecento anni non ha fatto invece che ricevere inoppugnabili conferme scientifiche. Se qualcuno pretende che alla base della creazione ci sia l'intervento di qualche entità soprannaturale deve considerare il fatto che si potrebbe trattare di qualsiasi cosa, anche di un piatto di spaghetti, tentacolare e superintelligente capace, fra l'altro, di spiegare molti disastri naturali degli ultimi secoli con la progressiva diminuzione del numero di pirati nel mondo. Il Pastafarianesimo , così si chiama questo culto religioso, è stato partorito dalla mente di un giovane fisico dell'Oregon, Bobby Henderson, che reagì alla decisione della commissione scolastica del Kansas cominciando a scrivere lettere con la richiesta di aggiungere anche la sua religione come versione del disegno intelligente, dimostrando che il suo culto bislacco (ma io ci credo, ci credo proprio) aveva le stesse argomentazioni logiche usate dai neocreazionisti per spiegarre quei misteri evolutivi che a loro dire Darwin non era stato in grado di fare. La fede nel pastafarianesimo poi presenta anche innegabili vantaggi, come la presenza in paradiso di una fabbrica di spogliarelliste e di un vulcano di birra, insomma, perchè no.

martedì 16 ottobre 2012

Contrappassi diabolici

Fritz Haber fu un eroe di guerra, la prima guerra mondiale, e vinse pure un premio Nobel per aver scoperto come produrre azoto dall'aria, utile per la produzione di fertilizzanti e incidentalmente di polvere da sparo. Haber non divenne eroe di guerra combattendo sul campo di battaglia, non aveva il fisico adatto, ma nel suo laboratorio, dove inventò una formula chimica molto carina che applicata e ben distribuita sui fronti avrebbe messo fine, nelle intenzioni dei comandi tedeschi, allo stallo della guerra di trincea. La formula mostrava più o meno come l'esposizione per lungo tempo ad una bassa concentrazione di gas fosse equivalente ad una breve esposizione ad alte concentrazioni; fu testata ad Ypres contro i francesi nel 1915. Sua moglie fu così orgogliosa del suo successo che si suicidò una settimana dopo.
Haber era convertito al protestantesimo ma era ebreo, così quando i nazisti salirono al potere venne licenziato dal suo istituto nonostante i suoi patriottici trascorsi. Si presentò all'ambasciata americana chiedendo un permesso di espatrio che gli venne negato ma riuscì ad emigrare in Inghilterra per insegnare a Cambridge dove morì di infarto dopo sei mesi a causa del clima e delle sue condizioni fisiche e psicologiche non troppo buone. La sua opera sarebbe però tornata utile anche alla nuova Germania: dieci anni dopo infatti, partendo da un pesticida sperimentato proprio da lui a base di acido cianidrico e chiamato Zyklon A, i chimici tedeschi ne ricavarono una variante che chiamarono Zyklon B con la quale riuscirono a far fuori ancora un discreto numero di persone, alla salute del premio Nobel ebreo.

venerdì 12 ottobre 2012

Ai confini della cialtroneria


L'ineffabile Giacobbo colpisce ancora. Stasera, dopo un impresentbile e superannunciato specialone pieno di vaghezze, allusioni, ripetizioni e sostanzialmente fuffa sulla cattedrle di Chatres, nel quale fra l'altro abbiamo potuto vedere anche dove si cambia il prete, ha presentato un servizio anche potenzialmente decente sui reparti di donne pilota russe che combatterono eroicamente contro i tedeschi durante la seconda guerra mondiale. A metà servizio, bello bello, commentando la differenza di potenza dei mezzi posseduti dalle due parti mostra un caccia italiano che si trova in un museo e dice che per forma e caratteristiche era molto simile ai mitici BF109 della Luftwaffe. Purtroppo talmente simile che i piloti alleati, che vedevano tedeschi dappertutto, (dice lui) quando se lo trovavano di fronte lo abbattevano. Ha detto proprio così, e in un attimo ci ha messi dalla parte dei buoni senza specificare che quell'aereo veniva buttato giù perchè era nemico pure lui. Io non ci credo che queste sviste accadano per caso, specie se uno tanto attento ai simboli chiude il servizio posizionandosi attentamente sotto l'ala di un aereo sulla quale si vedono chiaramente come un simbolo di partito i fasci littori. Ricordo a tutti coloro non lo ricordassero che Voyager viene prodotto con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e mentre lui per mesi segue dall'Italia l'operato dei cacciatori di fantasmi di Chicago il nostro patrimonio va in pezzi

Nobel rosso

Non ho viaggiato moltissimo nella mia vita, mi sarebbe piaciuto farlo di più, ma una certa intima pigrizia e la cronica scarsità di risorse economiche mi hanno sempre trattenuto. E comunque ho ancora un sacco di tempo per rimediare. I due viaggi più importanti e distanti li ho fatti in Brasile e più recentemente in Cina, a Pechino. Ogni volta ho scelto di partire con un libro che potesse rappresentare un simbolo della letteratura del paese nel quale sarei stato. In Brasile mi portai "Il grande Sertao" di Joao Guimaraes Rosa, senza saperne nulla, nè del libro, nè dell'autore. Le prime cento pagine furono faticosissime, chiunque abbia letto Guimaraes Rosa lo sa, ma superate quelle si rivelò un libro meraviglioso, l'equivalente di un poema epico, moderno e sudamericano. Più o meno lo stesso mi è capitato in Cina questa estate, sono partito con "Sorgo Rosso" di Mo Yan, regalatomi da mia madre una ventina d'anni fa, mai toccato e rivelatosi uno dei libri più belli che abbia mai letto, un altro affresco epico che racconta in modo vivo e crudissimo eventi tragici di un popolo grande e disgraziato.

mercoledì 10 ottobre 2012

ai confini della realtà

-Pronto?
-Sono io.
-Ah sei tornato!? Dobbiamo parlare
-Di che?
-Come di che? Ti sei deciso? Qui sta crollando tutto..
-Che palle, sto ancora pensando a quella Natasha e a quella....com'è che si chiamava? Le feste di Vlodia sono impareggiabili, come lo invidio...
-Senti, dobbiamo decidere cosa fare, il tempo stringe e stanno aspettando tutti te...
-E' che non è più voglia...
-Ma come, stiamo lavorando per farti terra bruciata attorno, stiamo sputtanando tutti in attesa che tu dica che torni...
-Vabbè, sentimi tu, fammici pensare ancora un po', intanto imbarchiamo dalla nostra parte il professore...
-Ma se finora gli hai fatto versare veleno dai tuoi giorn...
-Sì, sì, ma intanto attiriamo quelli al centro, verranno come api sui fiori...
-E poi?
-E poi ci pensiamo, cazzo, devo fare sempre tutto io, senti, ci risentiamo.
-D'accordo, ciao.
-Sì, ciao.

sabato 6 ottobre 2012

Yoani libre!

Yoani Sanchez è una blogger cubana. Yoani scrive della vita quotidiana di un paese dove scriverne come facciamo noi normalmente non è una cosa così scontata. Yoani ama il suo paese e vorrebbe cambiarlo, quello che scrive fa paura ad un potere logoro e geriatrico che difficilmente sopravviverà a Fidel. Se chi governa a Cuba fosse saggio si servirebbe di gente come Yoani per cambiare in meglio il paese prima che il cambiamento arrivi dall'esterno e rovini definitivamente l'isola e chi ci abita. E invece Yoani è stata arrestata insieme al marito perchè intendeva manifestare liberamente il suo pensiero. Il blog di Yoani è questo ; invito chiunque a leggerlo e seguirlo nella speranza che Yoani possa presto riprendere a scriverlo.

giovedì 4 ottobre 2012

Ho capito!

L'ultima offesa alla pubblica decenza è particolarmente odiosa: il presidente dell'aler di Lecco parcheggia da tre anni la sua Jaguar (Jaguar!) sulle strisce riservate ai disabili, un disabile lo denuncia, la municipale lo multa e lui taglia le gomme al disabile. Poi chiama il gommista ma è chiaramente tardi e si sente lo stridore delle unghie sul vetro, così, fedele alla consolidata tradizione della sua parte politica, indossa la sua migliore faccia a guisa di terga e dice che, sì, vabbè, in fondo però c'è chi fa di peggio ed è ancora al suo posto. Non è vero, Fiorito è in galera e quell'altro, il fulgido esempio di democrazia, paladino dei liberal-liberisti di tutto il mondo più volte candidato al nobel per la pace da non si sa bene chi, ormai non è più presidente del consiglio da tempo. Ma io sono convinto che dietro a tutte queste patetiche vicende ci deve essere una strategia, perchè se no non si spiega come sia possibile che gli imbecilli stiano venendo a galla tutti in una volta. E se ci pensate è abbastanza chiaro: c'è un vecchio leader, sconfitto dagli anni e dalla storia ma che ancora non lo sa; questo leader è  seriamente tentato di ripresentarsi per l'ennesima volta alla nazione come il nuovo che avanza ma la sua creatura politica si sta decomponendo, gli stracci volano e l'odore è pessimo. Così decide di sparire per un po': sole, mare, dieta e botox. Nel frattempo le belve si sbranano fra loro nell'arena e tutti quelli che per anni hanno seguito come modello lo splendido esempio di buon governo ma sono molto meno furbi vengono a galla. Quando la situazione arriva al punto di non ritorno l'anziana volpe torna in campo passa un bel colpo di straccio, fa fuori ciò che c'è di vecchio e marcio e si propone come il vero cambiamento. Intanto dall'altra parte stanno ancora decidendo come si devono fare le primarie e il grande centro si abbarbica alle ginocchia del professore con la speranza di attrarre elementi da destra e sinistra. E noi qui, davanti alla tv, anestetizzati. Non c'è che dire, un bel programma.

mercoledì 3 ottobre 2012

E gli elefanti?


Lo zoo di Pechino non è il posto più bello di quella città, è enorme, pieno di animali e di gente che li va a vedere: turisti, famigliole con torme di bambini vocianti che uno si chiede se è vero che ne possono fare uno solo; ma la sensazione complessiva è triste. E' vero, ci sono i panda e solo loro varrebbero la visita, ma la struttura dello zoo ha mantenuto le caratteristiche tipiche della Pechino di Mao, grigia e cupa, e gli animali a loro volta riflettono quest'aura grigia e cupa dando l'impressione di non essere per nulla felici (se mai lo possono essere degli animali chiusi in gabbie o in finti habitat naturali). In particolare alcune scimmie, forse per la naturale empatia che siamo portati a provare per loro e poi il rinoceronte e la famigliola di elefanti africani: due adulti e un cucciolo dall'aspetto così derelitto e incartapecorito che davano la sensazione di poter cadere in polvere da un momento all'altro. Proprio agli elefanti di Pechino ho pensato ieri leggendo un bel reportage del National Geographic sul traffico di avorio. Un elenco di notizie sconvolgenti a partire dall'ultima grande strage avvenuta all'inizio di quest'anno in Camerun dove bracconieri armati di lanciarazzi ne hanno massacrati trecento in una volta sola, compresi cuccioli che le madri avevano cercato di difendere. L'articolo prosegue snocciolando una serie di dati e cifre che definire allarmanti è poco e naturalmente in cima a tutte le liste sul mercato di contrabbando dell'avorio c'è, manco a dirlo, la Cina. Un ricco cinese amante di oggetti in avorio molto costosi,  intervistato dall'autore, alla richiesta diretta se gli capitasse di pensare agli elefanti ha risposto candidamente, "per niente". E così mi sono tornati in mente quei tre poveri animali dello zoo, e ho pensato alla loro eccezionale intelligenza e nobile compostezza messa in vetrina a vantaggio di  migliaia di glabri mostruosi bipedi magari per lo più interessati al valore economico delle loro zanne (tranne i bambini, salviamo i bambini).

lunedì 1 ottobre 2012

Se ne sono andati


E' tutto perfettamente normale naturalmente; più ci allontaniamo dal ventesimo secolo più siamo destinati a perderne dei pezzi: le persone e la memoria che queste persone rappresentano. Oggi se ne sono andati due testimoni che quel secolo lo hanno attraversato quasi tutto: Eric Hobsbawn che lo ha vissuto, analizzato, sviscerato e raccontato magistralmente e Shlomo Venezia che è stato suo malgrado protagonista di uno dei momenti più spaventosi del '900, sopravvivendo all'orrore di Auschwitz, dove aveva fatto parte dei sonderkommando, quei gruppi di uomini incaricati della "pulizia" delle camere a gas dopo lo sterminio, gente che normalmente non viveva a lungo, ed infatti dai campi ne tornarono non più di una dozzina e non tutti ebbero l'animo di raccontare quello che a loro capitò. Shlomo Venezia lo fece portandosi sulle spalle e nella memoria il peso del ricordo continuo di fatti spaventosi. Ora quest'uomo non c'è più, è un altro pezzo di memoria viva che perdiamo rischiando di lasciare il campo sempre più sgombro per quelli che vi si insinuano soffiando sul vento del revisionismo. A queste persone, quelle che di solito iniziano un discorso sullo sterminio ebraico perpetrato dai nazisti con la frase: "Sì, ma guarda quello che fanno gli Israeliani con i palestinesi", mi permetto solo il suggerimento di distinguere bene i fatti, studiare la storia recente e magari leggersi queste parole di Venezia che ho preso direttamente dal suo profilo di Wikipedia:

« Altre volte mi hanno chiesto, per esempio, se qualcuno sia mai rimasto vivo nella camera a gas. Era difficilissimo, eppure una volta è rimasta una persona viva. Era un bambino di circa due mesi. All'improvviso, dopo che hanno aperto la porta e messo in funzione i ventilatori per togliere l'odore tremendo del gas e di tutte quelle persone - perché quella morte era molto sofferta - uno di quelli che estraeva i cadaveri ha detto: “Ho sentito un rumore”. Normalmente quando uno muore, dopo un po' finché non si assesta, il corpo ha dentro dell'aria e fa qualche rumore. Abbiamo detto: “Questo poverino, in mezzo a tutti questi morti, comincia a perdere il lume della ragione”. Dopo una decina di minuti ha sentito di nuovo. Abbiamo detto: “Tutti fermi, non vi muovete”, ma non abbiamo sentito niente e abbiamo continuato a lavorare. Quando ha sentito di nuovo, ho detto: “Possibile che senta solo lui? Allora fermiamoci un po' di più e vediamo cosa succede”. Infatti, abbiamo sentito quasi tutti un vagito da lontano. Allora uno di noi sale sui corpi per arrivare laddove veniva il rumore e si ferma dove si sente più forte. Va vicino e, insomma, là c'era la mamma che stava allattando questo bambino. La mamma era morta e il bambino era attaccato al seno della mamma. Finché riusciva a succhiare stava tranquillo. Quando non è arrivato più niente si è messo a piangere - si sa che i bambini piangono quando hanno fame. Il bambino era quindi vivo e noi l'abbiamo preso e portato fuori, ma ormai era condannato. C'era l'SS tutto contento: “Portatelo, portatelo”. Come un cacciatore, era contento di poter prendere il suo fucile ad aria compressa, uno sparo alla bocca e il bambino ha fatto la fine della mamma. Questo è successo una volta in quella camera a gas. Ci sono tanti racconti, ma io non racconto mai cose che hanno visto gli altri e non io. »

venerdì 28 settembre 2012

Cose che sarebbe meglio non accadessero



Quest'uomo qui, un paio di giorni fa, commentando in pubblico davanti a dei giornalisti un problemino che si era verificato su un volo su cui si trovava la moglie, si è chiesto ( e non scherzava) come mai sugli aerei non è possibile abbassare i finestrini. Ecco, io capisco che Obama possa aver rappresentato una delusione per chi lo ha votato quattro anni fa, ma spero che gli americani si rendano conto che questo è il tipo di personaggio che potrebbe pure decidere di provare le armi nucleari sull'Iran, o la Corea del sud o Tonga, non appena le trovasse su una cartina, così, giusto per vedere se è vero che sono armi tanto potenti.

martedì 25 settembre 2012

La morale anarchica


"...E il livello morale della società si abbassa sempre di più, e si giunge alla morale della decadenza romana, dell'antico regime, della fine del regime borghese. Tutto quanto c'è di buono, di grande, di generoso, di indipendente, a poco a poco si logora, si arrugginisce come un coltello non adoperato. La menzogna diventa virtù; la bassezza, dovere. Arricchirsi; godere dell'attimo fuggente; sciupare, non importa come, la propria intelligenza, il proprio ardore, la propria energia: ecco la parola d'ordine delle classi agiate, nonchè della folla di povera gente che non ha altro ideale all'infuori di quello di sembrare borghese. La depravazione dei governanti, dei giudici, del clero e delle classi più o meno abbienti diventa allora talmente nauseante, che incomincia l'altra oscillazione del pendolo. La gioventù si emancipa lentamente, gettando a mare i pregiudizi, e la critica torna a regnare. Il pensiero si desta, dapprima presso pochi; ma impercettibilmente questo risveglio si diffonde nella maggioranza. La spinta è avvenuta, la rivoluzione sorge..."

Petr Kropotkin (1890)

Speriamo...

giovedì 20 settembre 2012

Toga, toga, toga


Winston Churchill usava dire che uno degli argomenti migliori contro la democrazia era chiacchierare cinque minuti con un elettore medio, probabilmente è così. Però io quando vedo questa roba qua penso che vale forse di più il contrario e mi rafforzo nella mia opinione che il miglior argomento contro la democrazia è ascoltare per cinque minuti un candidato medio

mercoledì 19 settembre 2012

Prome...sse non mantenute

Ecco, prendete Alien, fatto? Ce l'avete bene in mente? Se siete miei coetanei ed eravate poco più che bambini quando lo vedeste per la prima volta, ricorderete l'atmosfera, il cupo e sottile (ma mica troppo) senso di terrore, la meraviglia, l'originalità degli effetti speciali e delle scenografie, e poi riguardandolo molte volte negli anni a seguire tutti quei significati simbolici che si possono cogliere in ogni scena, quasi in ogni inquadratura; tutte quelle cose insomma che ne fanno un capolavoro che resiste ancora dopo più di trent'anni alla prova del tempo. Se avete fatto questa operazione ora togliete tutte queste cose da quel film, aggiungete, se vi va, il 3D, effetti speciali spettacolari ma che ormai non sorprendono più nessuno e avrete Prometheus. Con tutto questo non voglio dire che il film di Ridley Scott non mi sia piaciuto, in realtà non è un bruttissimo film, ci sono un sacco di cose che non vanno, ma la fantascienza al cinema è sempre divertente. Probabilmente se non avessi più di quarant'anni e non avessi inevitabilmente confrontato ogni scena con la corrispondente di Alien mi sarebbe piaciuto anche di più. Purtroppo però vedendolo non ho potuto fare a meno di pensare che dietro alla solita operazione commerciale ci fosse pure la frustrazione di un regista che non ha resistito alla tentazione di sfruttare quello che oggi la tecnologia gli mette a disposizione, non potendo rifare lo stesso film che gli diede grande successo ma con la grande tentazione di farlo.
Un'ultima cosa, se voi foste degli esploratori spaziali, giunti per primi su un pianeta sconosciuto e vi trovaste in un ambiente dall'aria non proprio amichevole circondati da carcasse scheletrite di grossi alieni, vi mettereste a giocare con una creatura per nulla piacevole che spunta dalla melma come probabilmente fareste se fosse un gattino? Io non lo farei.

venerdì 14 settembre 2012

Chi di tivù....


Sarà pure un truffatore, estorsore e delinquente questo Stefano Morellato, non discuto. Però da ieri sera, dopo aver visto a "Blob" le immagini della sua intervista strappalacrime durante la trasmissione di Barbara D'Urso e subito dopo la di lei espressione contrita e scandalizzata mentre un giornalista al telefono le diceva come la sua buona fede e quella dei suoi collaboratori interessati certamente solo a far del bene ad una povera famiglia in difficoltà fosse stata ingannata, è anche uno dei miei eroi.
Maledetti squallidi avvoltoi, che ogni tanto abbiano anche ciò che meritano, vedendosi restituita un po' di quella finzione che così disinvoltamente dispensano.

martedì 11 settembre 2012

La Luna


La verità è che forse questa volta la Pixar ha toppato. Nulla di particolare da eccepire su "The Brave", è perfetto tecnicamente, è divertente il giusto, forse moralista un po' troppo, ma è troppo Disney e uno da Pixar ormai è abituato ad aspettarsi cose un cincinino più originali. Per quanto riguarda il titolo del post poi, andate a guardarvi il film, poesia pura.

The falling man



E' tornato il giorno in cui ricorre l'anniversario dell'evento mondiale più sconvolgente dell'era moderna, mi piace sempre ricordare che sarebbe anche l'anniversario del golpe in Cile (che non fa mai male). Ad aggiungere ulteriore drammaticità alla giornata ci sarebbe anche la prima puntata di "Porta a porta", ma no, Bruno, bel tentativo, ma nei prossimi anni nessuno questo lo associerà alle cose da ricordare. Per gli appassionati di giochini con i numeri invece ho notato che è l'undicesimo anniversario dell'undici ed è di nuovo un martedì (alle 19.34, ora in cui scrivo non è ancora successo niente, ma vai a sapere). Oggi ho riguardato su vari siti alcune foto di quei tragici eventi. Rimango sempre stupito di fronte all'impressionante "bellezza" estetica dei momenti degli impatti aerei o del crollo delle torri, il sogno di un sacco di produttori cinematografici che poi negli anni successivi su scene simili ci si sono buttati a pesce. Personalmente le foto più drammatiche le ho sempre considerate queste, quelle delle persone (quasi 200) che scelsero, prive di ogni possibilità di fuga, di buttarsi di sotto. Posso solo lontanamente immaginare la situazione nella quale si trovarono e che li indusse a quel gesto con il quale hanno forse espresso la più grande e spaventosa realizzazione del libero arbitrio di fronte ad una società (quella americana) che spesso in seguito li ha disconosciuti, alla meno peggio compatiti per essersi suicidati; quasi quel modo di trovare la morte, in una situazione nella quale la morte sarebbe stata comunque inevitabile, fosse disonorevole e vigliacco.

domenica 9 settembre 2012

Mantova non trema


Il festivaletteratura è stato un appuntamento splendido anche quest'anno e nonostante il terremoto ne abbia un po' cambiato la geografia la città era ugualmente piena di belle facce alla ricerca di nutrimento per la mente. E come ogni anno anche io ho vagato per le strade di Mantova, ed è stato proprio bello. Lo è stato ascoltare i racconti in un italiano un poco faticoso di un anziano signore che lasciò l'Italia da giovane per andare in Inghilterra dove la sorte lo ha condotto a diventare per trent'anni l'uomo di fiducia di uno dei più grandi registi di sempre. Lo è stato ascoltare un altro regista, anche lui anziano e grande, a cui devo l'idea per la mia tesi di laurea, che parlava di un mondo ideale forse utopistico a cui si dovrebbe tornare: una civiltà contadina illuminata capace di ricreare un rapporto equilibrato con la madre Terra e poi anche di come nonostante tutto prendere un caffè con un amico sia ancora meglio di tutti i libri del mondo, con buona pace degli intellettuali (che tanto il libro puoi finire di leggerlo anche dopo il caffè). E' stato bello ascoltare i sintetici e ironici racconti sulla vita di un grande scrittore di fantascienza inglese così come i dotti e un po' logorroici confronti fra un  disegnatore novelliere e uno storico sul modo di raccontare la guerra di Spagna e più in generale la storia, fra ricerca delle fonti e finzione narrativa. Ed è stato fantastico poi ascoltare racconti di evoluzione ed estinzione, ciclicità che si succedono e toccheranno anche a noi, trattati in modo leggero e profondo con gli intermezzi splendidi e cialtroni di quattro "anziani" musicisti. E poi altre cose, scoperte per caso oppure cercate, belle sorprese. Grazie Mantova.

Perchè tanto odio?

Come dice il mio amico Trivigante "scrivere sui muri è arte sopraffina e dovrebbero farlo solamente coloro che sanno ciò che scrivono", immagino che l'estensore di quanto sopra lo sapesse, ma io cosa c'entro? Insomma passavo a piedi, non ho fatto nulla, sono anzi molto solidale, epperò mi sono sentito un po' colpito.

Era ieri



Se ne è parlato? Qualcuno lo ha ricordato? Ammetto che ieri sono stato fuori tutto il giorno e non ho visto notiziari. Ma la cosa più inquietante è che digitando 8 settembre con "google immagini"  quest'anno ho l'impressione che siano aumentati molto i riferimenti neofascisti.

venerdì 31 agosto 2012

Se ne sono andati

E così adesso non sapremo davvero più cosa ne sarebbe stato della chiesa cattolica se al soglio di Pietro fosse salito quest'uomo.

domenica 26 agosto 2012

Semplice e chiaro


Se ne sono andati


Sono legato a quest'uomo e all'impresa che ha condiviso con i suoi due compagni dalla mia data di nascita, come ricordo spesso in questo posto. La sua "partenza" mi dispiace molto e mi colpisce, perchè in fondo fin da bambino ho rivestito Armstrong, Aldrin e Collins nella dimensione del mito e di solito i miti non muoiono. Oggi mi rendo conto di essere anche un po' livoroso oltre che dispiaciuto, livoroso nei confronti di quei complottisti da quattro soldi che ancora oggi se ne stanno lì, padroni di chissà quale conoscenza alternativa, sostenendo che in realtà Armstrong sulla Luna non ci sia mai stato. Mi dispiace che lui non possa più essere qui a guardarli con la sufficienza di chi sa la verità e non ha necessità di controbattere. Armstrong ora non c'è più e il suo corpo è destinato a diventare polvere e scomparire, ma nella polvere, lassù, a 360000 km di distanza da noi una sua impronta non scomparirà mai.

venerdì 17 agosto 2012

Back home


Sono tornato ieri da un viaggio di tre settimane in Cina, a Pechino per lo più, con una puntatina a Shangai. Ci sarebbero milioni di cose da dire, però non lo so. All'arrivo ho perso il cellulare e durante la permanenza ho perso il blocchetto dove scrivevo qualche appunto che sarebbe potuto essere utile in seguito. Volendo interpretare il significato di questi eventi direi che mi si vuole suggerire di comunicare il meno possibile...

venerdì 27 luglio 2012

E' sempre più viCina.





Domani, ed è una sensazione curiosa andare nella città delle ultime olimpiadi proprio quando cominciano quelle nuove.

martedì 24 luglio 2012

E il grande passo per l'umanità che fine ha fatto?



Ogni anno, quando si arriva nei pressi del mio compleanno c'è sempre un pensierino che spunta e mi da un po' il tormento e non è il fatto che sono sempre più vecchio. Ecco, per la verità non mi da proprio il tormento, però mi disturba. Il giorno che sono nato nel mondo è accaduto un evento straordinario e non sto parlando del mio arrivo. Il 21 luglio del 1969 il futuro è diventato realtà. Quello che scrittori di fantascienza avevano immaginato nei trent'anni precedenti si era avverato: un uomo stava camminando sulla Luna.
Il futuro è una pagina bianca, immaginarlo è una congettura continua, un esercizio di fantasia, ma molte volte il presente porta in se degli elementi che possono aiutare ad immaginarlo. Nel 1969 l'umanità era legittimata ad immaginare un futuro fatto di viaggi nello spazio, vacanze sulla Luna, basi su Marte, macchine volanti per andare a lavorare. Niente di tutto questo è successo. In compenso abbiamo cellulari e Internet, e questo non era stato previsto. Oggi qualsiasi bambino al mondo gioca con computer molto più potenti di quelli che la NASA aveva a disposizione negli anni '60 e con i quali ha spedito una manciata di uomini sulla Luna e questa cosa mi fa un po' incavolare perchè in fondo significa che più di quarant'anni di enormi progressi tecnologici avrebbero potuto essere sfruttati diversamente. Se un qualsiasi cellulare da pochi euro è più potente del computer che governava Apollo 11, perchè oggi non ci sono basi sulla Luna?

lunedì 23 luglio 2012

Un sabato a Pechino e la tempesta perfetta

Il mio amico signor G si trova a Pechino, dove conto di raggiungerlo al più presto, per certi suoi affari. Sono sicuro che non me ne vorrà se ripubblico qui integralmente una sua mail di sabato notte nella quale mi racconta di come è sopravvissuto alla tempesta che si è abbattuta sulla capitale del celeste impero.


"Eccomi qua, da 10 giorni a Pechino e finalmente oggi avevo la giornata libera.
Non vedevo l'ora di farmi un giro con la bicicletta che mi ha prestato Rock e cosi' ho fatto, Chaoyang park, workers stadium e poi Sanlitun...una bella due ore di pedalata tranquilla.
La prima mezz'ora bisogna investirla nel capire come non essere uccisi dal traffico senza senso della citta', in realta' esistono le piste ciclabili e belle larghe anche, cosi' larghe che ci passa di tutto oltre alle biciclette: autobus, tricicli motorizzati o no con carichi di volume pari a 5 volte il triciclo, vespini con intera famiglia e sidecars di yankee espatriati troppo cafoni...
Dalla disperazione mi sono accodato a un ciclista cinese con andatura tranquilla pensando che se non avessero ucciso lui non avrebbero neanche ucciso me... e cosi' e' stato.
Ovviamente dopo 10 giorni di cielo bianco da inquinamento, una media di 37 gradi e il 90% di umidita' oggi ha iniziato a piovere. Devo ripensare al significato di piovere, non credevo potesse piovere cosi' tanto e solidamente, impossibile distinguere le goccie, strati solidi di acqua tossica da un cielo molto nero. 
Ho parcheggiato la bici fra altre 250 e mi sono comprato una giacca impermeabile nella North Face, ovviamente falsa, per 8 dollari sperando che almeno fosse impermeabile...ma con la plastica i cinesi ci azzeccano!
Ok, aspettiamo smetta, mi son detto e mi sono dedicato all'acquisto di dvd pirata, cofanetto con le 6 serie complete di Dexter e The tree of life.
Niente da fare per quanto riguarda l'acqua...e intanto iniziavo ad avere le scarpe bagnate. 
Pranzo thailandese niente male e preghiere animiste anti sciagure dal cielo.
Sono le due del pomeriggio e la pioggia aumenta, come se potesse aumentare quello che gia' supera ogni immaginazione.
Incontro Julie e Rock per andare a vedere un nuovo appartamento nel quale trasferirmi e ancora acqua, sulla testa, sui pantaloni sulla pseudo giacca impermeabile, nel collo... 
L'appartamento e' in un palazzo fatiscente di 20 piani con cumuli di spazzatura su ogni pianerottolo e gifanti decorazioni per la buona fortuna su quasi tutte le porte degli appartamenti che sfilano a decine lungo corridoi con una moquette dai colori cangianti che originariamente doveva essere a tinta unita.
90 mq. su due piani con terrazza, pavimento in plastica simil legno e carta da parati beigolina aggrappata qua e la alle pareti. Nessun mobile solo la cucina anche se l'agente immobiliare mi assicura che volendo me li recupera. Ovviamente nell'appartamento sfitto al momento ci dormono in 4 quindi saltellando fra i materassi sparsi qua e la sul pavimento cerco di immaginare la mia reggia pechinese... C'e' anche il terrazzino e cerco di distrarmi al pensiero di graziosi alberelli che potrebbero occuparlo ma niente da fare anche perche' mi ostino a pensare che per circa 1600 euro al mese forse si puo' trovare qualcosa di meglio, anche se cosi' non sembra.
Mi faccio riportare in auto al punto di partenza dove avevo parcheggiato la biciclettta e me ne frego del terrorismo che Julie e Rock mi fanno sul fatto che certo la pioggia non smettera' per almeno 2-3 giorni. 
Saltello fra e in fiumi di melma fino a riuscire a comprarmi un paio di calzini e di mutande che programmo di cambiare al piu' presto visto che i miei sono gia' fradici e mi rimetto a guadare il fango protetto anche dall'ombrello piu' esile e piccolo del mondo con l'obbiettivo di raggiungere un cemtro massaggi che non mi ha mai deluso.
Arrivo al Dragonfly massage completamente fradicio e ordino un "double trouble" massaggio di 90 minuti a 4 mani. Nudo e con le mie mutande nuove sdraiato sul lettino caldo e circondato da musica new age di cascatelle mi sembra di sognare, finalmente un posto sicuro e senza acqua.
Quasi mi addormento e sogno che al mio risveglio non ci sara' piu' una goccia d'acqua ma un arcobaleno con magari una dominante di rosso per i nostalgici locali.
All'uscita l'uragano e il temporale, ma io ho un programma preciso per il mio unico giorno libero e nulla mi fermera'.
Non esagero ma alcuni passaggi sulle strade obbligatori per i pedoni hanno almeno 30-40 cm. d'acqua e i miei piedi sono cosi' fradici che ormai non provo neanche a cercare le vie alternative, pantaloni arrotolati al ginocchio e via.
Raggiungo la libreria dove volevo comprare guida seria di pechino e mappa per novelli ciclisti lasciando scie d'acqua fra gli scaffali come un lumacotto.
Missione compiuta e di nuovo in strada e di nuovo acqua oltre ogni immaginazione, ormai non la sento piu' sono troppo bagnato perche' mi bagni.
In tutto questo peregrinare sotto la pioggia mi accorgo che i cinesi se ne fregano e camminano fra i torreenti a piedi scalzi. Non me la sento! Dovreste vedere cosa galleggia nella melma...
Opzione 2 mi compro un paio di infradito di gomma e appendo le mie scarpe allo zaino. 
Sensazione orribile all'inizio ma almeno non si crea la possa stagnante nel plantare.
Prossimo obbiettivo un cocktail bar che fa dei drink perfetti, sento che ne ho bisogno, anche gli effetti benefici del "double truble" mi stanno abbandonando.
Finalmente arrivo al mio bar che ovviamente e' chiuso per lavori! No comment!
Si e' fatta ora di cena, localino senza arte ne parte, birra e sanwich al tonno. Aria condizionata a 10 gradi e i litri d'acqua che mi rivestono si trasformano in ghiaccio.
Quando me ne vado, dopo esattamente 13 minuti, vedo una macchia d'acqua sul divanetto dove ero seduto che mi da la conferma che non c'e' angolo del mio corpo e del mio abbigliamento che non trasudi liquidi.
Decido che non tornero' a casa in bicicletta e accendo un ideale incenso al budda-salvabici e antiladri. 
Taxi! 
Taxi?
Ovviamente tutti inghiottiti dai tombini. Di un Taxi nemmeno l'ombra e centinaia di persone che li cercano. 
Ripenso all'opzione bicicletta ma non me la sento di farmi almeno una mezz'ora di schizzi sulla schiena e di richiare la vita fra vecchie auto i cui freni sicuramente bagnati non funzioneranno.
E allora via a piedi con una vaga speranza che prima o poi magari un taxi lo trovo.
Dopo mezz'ora mi rendo conto che nessun taxi mi portera' mai a casa e che a piedi ci mettero' almeno due ore... 
Autobus! 
Si ma quale?
Cerco di sedurre una signora cinese a spiegarmi a gesti secondo lei che numero devo prender per tornare a casa e piu' o meno ci capiamo.
Aspetto l'autobus sotto una pensilina con altri 5 milioni di cinesi e piove...
Salgo sull'autobus e rimango stritolato fra la calca dei passeggeri, gli indumenti bagnati si appiccano fra di loro e l'aroma generale non e' dei piu' gradevoli.
Esattamente dopo 5 minuti di viaggio l'autobus si ferma e ci fanno tutti scendere perche' il passaggio sotto il cavalcavia e' completamente innondato. Ci sara' almeno un metro emmezzo d'acqua.
Ricominicio a camminare verso quella che credo sia le direzione di casa con una strana sensazione di sereno fatalismo e un po' me la rido quando vedo i vari sistemi per ripararsi dalla pioggia come l'ombrellone dei gelati "preso in prestito" da una famiglia allargata o interi gruppi di gente travestita da sacco dello sporco!
All'orizzonte una fermata della metro, proviamo!
Le scale mobili sono tutte bloccate e l'acqua e' scesa a innondare quasi tutti i corridoi, fermata chiusa!
Via a piedi.
Dopo una ventina di minuti un altra fermata della metro, scale ferme anche qui ma segni di vita dal sottosuolo. Aria condizionata al massimo e treno stipato ma riesco a capire dove sono e dove devo andare e si va.
Chiaramente la fermata della metro piu' vicina a casa dista un 20 min. a piedi ma ormai mi sembra un sogno.
Non ho mai sognato una doccia cosi' tanto e ora me lo sono fatta.
Durata totale del viaggio di ritorno due ore emmezza!
Perfortuna che domani devo lavorare...
Scarpe asciugatevi!
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