martedì 24 luglio 2012

E il grande passo per l'umanità che fine ha fatto?



Ogni anno, quando si arriva nei pressi del mio compleanno c'è sempre un pensierino che spunta e mi da un po' il tormento e non è il fatto che sono sempre più vecchio. Ecco, per la verità non mi da proprio il tormento, però mi disturba. Il giorno che sono nato nel mondo è accaduto un evento straordinario e non sto parlando del mio arrivo. Il 21 luglio del 1969 il futuro è diventato realtà. Quello che scrittori di fantascienza avevano immaginato nei trent'anni precedenti si era avverato: un uomo stava camminando sulla Luna.
Il futuro è una pagina bianca, immaginarlo è una congettura continua, un esercizio di fantasia, ma molte volte il presente porta in se degli elementi che possono aiutare ad immaginarlo. Nel 1969 l'umanità era legittimata ad immaginare un futuro fatto di viaggi nello spazio, vacanze sulla Luna, basi su Marte, macchine volanti per andare a lavorare. Niente di tutto questo è successo. In compenso abbiamo cellulari e Internet, e questo non era stato previsto. Oggi qualsiasi bambino al mondo gioca con computer molto più potenti di quelli che la NASA aveva a disposizione negli anni '60 e con i quali ha spedito una manciata di uomini sulla Luna e questa cosa mi fa un po' incavolare perchè in fondo significa che più di quarant'anni di enormi progressi tecnologici avrebbero potuto essere sfruttati diversamente. Se un qualsiasi cellulare da pochi euro è più potente del computer che governava Apollo 11, perchè oggi non ci sono basi sulla Luna?

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