domenica 30 giugno 2013

Se ne sono andati

Me lo ricordo ancora come fosse oggi, un sacco di anni fa, quando Lilli Gruber ancora conduceva il tg1, Margherita Hack venne intervistata in diretta per commentare qualche fenomeno astronomico che accadeva in quei giorni. Alla fine della breve intervista la Gruber le chiese a bruciapelo: "Professoressa, lei crede in Dio?", "No!". Punto.

giovedì 20 giugno 2013

E voi state tutti bene?

Ho dovuto fare un corso sulla sicurezza, pare che sia obbligatorio. Sorvolerò sull'assurdità di un sistema che impone di fare corsi sulla sicurezza destinati a impiegati e segretarie a degli archeologi. Vorrei evitare di dover commentare il fatto di aver ascoltato un'ora di disquisizione senz'altro interessante sui problemi derivati dall'uso di videoterminali: sono certo che un quarto d'ora di passeggiata dopo due ore davanti al video sono assolutamente fondamentali, ma avrei preferito sapere quali rischi corro e ogni quanto tempo e per quanto tempo devo fermarmi lavorando con pala e piccone sotto il Sole a 40° oppure sotto zero. Ora sono informatissimo sulle procedure da eseguire in caso di incendio, e nel caso il mio posto di lavoro vada a fuoco non avrò problemi a trovare le vie di fuga. Una cosa però credo sia utile conoscerla, a proposito dei fattori di stress che possono favorire patologie e alterazioni. Ho come avuto la sensazione di riconoscervi alcune situazioni comuni e piuttosto frequenti che avvengono, a volte tutte insieme, ve le sottopongo:
-Condizioni microclimatiche disagevoli
-Presenza di fattori chimici e fisici con intensità disturbante
-Isolamento o sovraffollamento
-Non trasparenza del modello organizzativo
-Ambiguità e conflitto di ruolo
-Mancanza di formazione
-Aspettative disattese o irrealistiche
-Squilibrio tra responsabilità e competenze
-Stile di leadership inadeguato al livello di maturità dei collaboratori
-Pressione del gruppo
-Rapporti interpersonali insoddisfacenti
-Pressionidi carriera
-Minaccia per la libertà e l'autonomia
-Clima e struttura dell'organizzazione
Se siete archeologi, vi riconoscete in qualcosa? Leggendo questo elenco sono convinto che il fatto che fra la categoria degli archeologi il tasso di suicidi sia pressochè inesistente e che, a parte quache moderato eccesso nell'uso di alcolici, pochi ricorrano a medicinali o cure particolari per sopravvivere, sia la miglior prova che la tara mentale che porta a questo mestiere bello e disgraziato è un fatto genetico.

lunedì 17 giugno 2013

Garabalda fa farata, stagione 2013

Il caldo che tanto bramavate è finalmente giunto. E' arrivato il tempo di spogliarsi delle vesti pesanti, retaggio di un lungo inverno ormai finito ed indossare quelle leggere fresche e colorate che celebrano l'estate. E dunque accattatevi l'effigie personalizzata del Generale, creata appositamente per l'Unità d'Italia ma dio solo sa quanto valida ancor ora. Tutto quello che serve per sapere di che si tratta lo trovate qui. La maggior parte degli eroici mille sono ancora disponibili. Io dal manifesto traggo solo queste parole a citazione:
Ci piace perché ci piacciono le cose fatte alla garibaldina, senza pensarci troppo e senza, soprattutto, fare calcoli sul proprio tornaconto. Cosa che servirebbe molto oggi al nostro sciagurato paese.

martedì 11 giugno 2013

Se ne sono andati

La cosa peggiore che può capitare ad un uomo o a una donna nella vita probabilmente è la perdita di un figlio, se poi di quella perdita si è pure responsabili, ecco, non riesco neppure immaginare cosa possa significare. Io non ho figli, ma così, a sensazione penso che forse non vorrei più vivere. La settimana scorsa un bimbo ha perso la vita in questo modo, dimenticato dal padre nel seggiolino sull'auto tutto il giorno. Ho la più totale e umana comprensione per quest'uomo, il dramma che si porterà con se per il resto della sua vita sarà senz'altro terribile e senza cura.
Quando succedono cose così terribili pochi se la sentono di accusare il genitore di irresponsabilità, per lo più ci si chiede increduli come sia potuto accadere, quasi tutti sono poi convinti che a loro una cosa così non potrebbe mai succedere. Non è vero. Può succedere a chiunque. Anni fa lessi su un numero di Internazionale un interessante articolo sull'argomento che trattava i casi avvenuti negli Stati Uniti negli ultimi anni. Più o meno le stesse cose le ha scritte domenica Armando Massarenti sul Sole24 ore, citando un libro di Arnaldo Benini, La coscienza imperfetta. Le neuroscienze e il significato della vita. Nessuno è stato ancora in grado di stabilire quale sia il criterio secondo il quale il cervello stabilisce le priorità sui compiti da svolgere, forse eè casuale. La cosa certa è che l'energia a disposizione della nostra mente non è sufficiente per farlo funzionare a pieno regime e se fosse possibile usare più energia di quella massima a disposizione collasseremmo. In un caso come quello tragico di cui si parla capita che il cervello di un genitore sia concentrato sulle attività da svolgere, facendo questo il cervello riduce i meccanismi che presiedono al funzionamento della memoria. Il cervello è una macchina, meravigliosa, ma non perfetta e il suo funzionamento  a volte può tradirci. Andare a cercare la causa di avvenimenti simili indagando situazioni sociologiche o psichiatriche è fuorviante, sono perfettamente d'accordo con Massarenti.

martedì 4 giugno 2013

Cose da tenere a mente


La scorsa estate sono stato quasi un mese a Pechino, che è una città straordinaria della quale si potrebbe parlare ore, così come della Cina contemporanea per la verità. Naturalmente sono stato anche a Tien An Men. La piazza è veramente enorme, ed è una fortezza, nella quale si entra solo dopo controlli come quelli di un aereoporto. Le telecamere di sorveglianza uno ha la sensazione di averle attaccate anche al sedere e la quantità di poliziotti in borghese è senz'altro maggiore di quella dei poliziotti in divisa che sono già un'enormità. La sensazione precisa è che una cosa come quella del 1989 nella Cina di oggi sia assolutamente impossibile da ripetersi. Probabilmente una rivolta popolare in quella piazza lo sarebbe anche se i controlli non fossero così maniacali, alla maggior parte dei cinesi sembra che le cose vadano bene così come sono. Piazza Tien An Men non sembra proprio lo stesso posto dove avvenne una strage della quale probabilmente non conoeceremo mai le vere dimensioni, i cinesi sono bravissimi a ripulire le tracce. La foto quassù è impressionante, siamo sempre stati abituati a vederne un particolare in dettaglio, ma quell'omino laggiù non si stava "semplicemente" opponendo a due o tre carri armati. Se possibile questo ne accresce ancora il coraggio e quando a qualcuno viene da usare la parola "eroe" un po' così, a cazzo direi, sarebbe utile si guardasse questa foto.