domenica 30 maggio 2010

Se ne sono andati


Easy Rider è stato il primo film che io abbia comprato in videocassetta un milione di anni fa. Pare che tutto quello che Hopper, Fonda e Nicholson fumino nel film lo abbiano" fumato" per davvero. In seguito Hopper pagò questa fama di ribelle con ruoli da cattivo per quasi tutto il resto della sua carriera.
Questa settimana macinerò qualche migliaio di chilometri in moto, saranno dedicati a lui.

sabato 29 maggio 2010

E poi berrò il sangue di tutte quelle vergini


E' stata onesta Sabina Guzzanti. In "Draquila" ha mostrato e intervistato anche quelle persone che pensano che tutto sommato il governo, nella persona di sua maestà Silvio Berlusconi, abbia fatto un ottimo lavoro. Le persone che sono entrate nelle casette costate uno sproposito e sono rimaste quasi commosse dall'averci trovato tutto, ma proprio tutto: anche le tovagliette e la bottiglia di spumante con letterina di benvenuto del premier . L'approcio della Guzzanti pare essere di sincera curiosità e anche chi guarda il film si chiede da dove sia piovuta questa gente, dove viva e come possa non rendersi conto delle storture che stanno dietro a tutta questa vicenda.
Ma forse bisogna considerare il fatto che per molta gente un grande evento traumatico come un terremoto rappresenta un annientamento delle sicurezze, della stessa voglia di continuare ad affrontare l'esistenza e così quando qualcuno arriva e si fa carico della soluzione di tutti i problemi in fondo è visto come un salvatore a cui affidarsi totalmente senza condizione, certi che si sarà sollevati da qualsiasi ulteriore trauma fino a quando," miracolosamente", tutto tornerà com'era prima.
Fra le varie persone intervistate c'è ne stata una, una signora, che mi ha fatto veramente una grande tristezza; mentre spiegava ad una perplessa Guzzanti quanto avrebbe voluto manifestare personalmente al premier il proprio entusiasmo per tutte le magnifiche cose fatte si è lasciata sfuggire che avrebbe potuto parlargli come una sorella, una moglie, sì, perchè solo un anno di differenza la separava da lui. Ora, a parte che la sventurata signora dimostrava ben più anni (o forse è qualcun altro che non dimostra i suoi) di Papi ad ascoltarla si aveva la netta sensazione di come la signora fosse solo una rappresentante di quell'enorme schiera di signore italiane consumatrici di telenovele pomeridiane e di Emilio Fede affascinate dall'eleganza e dall'aspetto giovanile di un uomo di potere al quale ("almeno a lui gli piacciono le donne") non si può far certo torto di apprezzare il gentil sesso.
A quella signora mi sarebbe piaciuto chiedere cosa ne avrebbe pensato se un settantatreenne avesse cominciato a frequentare la sua graziosa nipotina di vent'anni.

cose che è meglio tenere a mente.

28 maggio 1974, Brescia, Piazza della Loggia
L'anniversario era ieri, ma tenerlo in mente anche oltre il giorno in cui ricorre quello che è avvenuto non è che faccia male.

sabato 22 maggio 2010

Speranze

Rachele Meazza è una ragazza non ancora maggiorenne (compirà 18 anni a giugno). Rachele ha passato l'ultimo anno a Bangkok per svolgervi un periodo interculturale durante il suo quarto anno di superiori. Nelle ultime settimane l'ho ascoltata periodicamente raccontare a Caterpillar su radio 2 gli avvenimenti che hanno sconvolto la Thailandia dal suo punto di vista. Ogni volta sono rimasto impressionato dalla lucidità e dalla tranquillità con cui questa ragazza, poco più che adolescente, raccontava le cronache della sua esistenza quotidiana in un paese che stava bruciando intorno a lei. Ora Rachele è tornata in Italia, ma lo ha fatto lasciando a malincuore e quasi con un senso di colpa una città che considera casa sua.
Generalmente, guardandomi attorno, non sono molto ottimista sul futuro delle nuove generazioni. L'impressione è che gli adulti di oggi stiano apparecchiando loro un mondo più povero e privo di stimoli e che loro, tutto sommato, siano abbastanza apatici e disinteressati nei confronti di tutto ciò che gli sta intorno e va oltre una certa distanza dal basso quotidiano.
Ma poi ascolto per radio la voce giovane e matura di questa ragazza e mi si accende una lucina di speranza.

Potenza della sintesi



Come dice il mio amico Trivigante "scrivere sui muri è arte sopraffina e dovrebbero farlo solamente coloro che sanno ciò che scrivono". Ora, io non so se l'autore del messaggio realizzato su questo muro avesse in mente proprio quello che poi ha scritto quando è salito dove è salito. Resta però forte la sensazione che, condizionato o meno dalla particolare posizione, sapesse certamente quello che scriveva. A noi, modesti lettori, resta l'evocazione di un momento brividoso.

lunedì 10 maggio 2010

Le grandi invenzioni dell'umanità

Nel film Agorà, di Alejandro Amenabar, ci sono diversi momenti nei quali la terra viene vista dallo spazio, un piccolo puntino perso nell'immensa e incomprensibile enormità dell'universo. Sono inquadrature molto belle e molto silenziose: Spesso sono alternate nel montaggio a momenti durante lo svolgimento della storia sulla terra nei quali accadono, al contrario, eventi drammatici e molto rumorosi. Alcune volte le inquadrature che mostrano questi eventi sono anch'esse riprese dall'alto, ma da una distanza molto più ravvicinata, che permette di osservare da un punto di vista quasi verticale l'affannoso agitarsi di grandi moltitudini di uomini che sembrano quasi formiche quando si agitano furibonde perchè un pericolo sta minacciando il loro formicaio.

Gli eventi raccontati nel film sono quelli che ruotano attorno all'esistenza di Ipazia, filosofa e astronoma pagana vissuta nel IV secolo dopo Cristo che morì martirizzata piuttosto atrocemente dai cristiani. Una martire al contrario della quale si parla e si conosce poco perchè come di solito accade, la storia la scrivono i vincitori e certe faccende tendono ad essere accantonate.

Il film di Amenabar probabilmente ha molti difetti: il pur lodevole e coraggioso tentativo di evidenziare la tendenza della religione a radicalizzarsi diventando fanatismo si infrange in una contrapposizione con la libertà del pensiero laico e scientifico che però tende anch'essa a radicalizzarsi nella figura della protagonista. Le lotte religiose fra pagani, cristiani ed ebrei sono tuttavia piuttosto efficacemente dipinte per quello che le lotte religiose sono sempre state: la conquista di un potere che con la religione poco c'entra.

Quando sono uscito dal cinema mentre cercavo di decidere se il film mi era piaciuto o no ho ripensato a quei momenti di grande calma e silenzio nei quali si vedeva la terra, minuscolo frammento di universo e mi sono sentito certo di una sola cosa: Dio, quello che si sono inventati gli uomini, a qualsiasi religione essi appartengano, quel Dio che per millenni è servito a darsi spiegazione di cose incomprensibili ed anche come giustificazione per sopraffare altri dei meno efficaci, quel Dio non esiste.

domenica 9 maggio 2010

Chi rompe paga e i cocci?...

Hanno detto che pagheranno i danni. Sì ma a chi e come pagheranno tutto questo?

mercoledì 5 maggio 2010

Nothing but the rain II

O potente Giove Pluvio. Nuovamente dopo un anno ti invoco. Vedo che ti stai dando un gran da fare in questi giorni e me ne compiaccio. Sono sicuro che la forza del tuo braccio e la tua ira hanno disegni a me ignoti e colpiscono bersagli senz'altro importanti e meritevoli di una dura lezione. Ma io ti invoco affinchè tu dia un'occhiatina alla tua agenda per verificare di non essere incorso in una spiacevole svista. O divino padre degli dei perdona il mio ardire ma vorrei farti presente che l'evento che percorrerà la terra d'Italia con tutti quegli omini su quelle buffe macchine si svolgerà da domani a sabato. Sono certo che già ne sei al corrente, spero che le mie parole non ti offendano. Sono sicuro che quello che ci stai mandando in questi giorni altro non sia che l'antipasto di ciò che riserverai a quegli sventurati incoscienti. Ti rinnovo il mio invito, o padrone del tuono, a mandare acqua quanta ne riterrai opportuna per tutto il tempo che vorrai. E io umilmente ti celebrerò offrendoti sacrifici, offerte e libagioni in quantità.

martedì 4 maggio 2010

Vediamo se riesce a tornare anche questa volta


L'omino nella foto qui era già diventato famoso quando nel 2002 diede del rompicoglioni all'economista e consulente del governo Marco Biagi dopo che era stato ucciso dalle nuove B.R.
Dovette dimettersi, ma passati pochi mesi di purgatorio, grazie alla magnanimità del principe e alla cattiva memoria del popolo ritrovò un posticino (invero meno prestigioso) nel governo. Tempo fa se ne parlò anche in merito ad un volo alitalia Roma Fiumicino-Albenga istituito quando era ministro dell'interno che non aveva mai più di dieci passeggeri per volo, oltre a lui, che c'era sempre. Il suddetto volo costava centomila euro a settimana e per tre giorni era fermo su una pista. Ma al ministro era tanto comodo per risparmiare quei cinquanta chilometri di auto da Genova a Savona. Il volpone, vecchia scuola democristiana, evidentemente pensa di essere molto furbo, ma questa volta deve aver pestato una merda troppo grossa perchè quando ti mollano anche "il giornale" e "libero", abituati a difendere l'indifendibile significa che sei proprio in un mare di guai. Vediamo se è la volta buona che almeno questo ce lo leviamo di torno.