martedì 30 novembre 2010

Se ne sono andati

monicelli-ischia-film-festival Antonio Pennacchi parlando ad un incontro a Mantova quest’estate diceva,a proposito del suicidio, che non è leale smettere di giocare se l’arbitro non ha ancora fischiato la fine della partita. Mario Monicelli la sua partita l’ha giocata fino in fondo, scegliendosi le regole in nome dell’estrema libertà che dovrebbe essere di ogni individuo. Mancherà a questo paese uno dei suoi personaggi più eccezionali, specie in un momento di così grande impoverimento culturale. Io penso che in qualche caso la scelta di levarsi la vita non sia dovuta alla semplice volontà di morire, ma sia il desiderio estremo di uscire da uno stato di incertezza, decidere del proprio destino finchè si ha la forza e la lucidità di farlo. A volte qualcuno decide di andarsene anche per eccesso di voglia di vivere, nella prospettiva di non poter più godere della propria esistenza, magari dopo una lunga vita completa, quando vengono meno le forze e si esauriscono le occasioni per costruire nuovi significati. Mario Monicelli è stato un grande uomo libero.

lunedì 29 novembre 2010

Poteva andare peggio, poteva piovere

alderaan-frame021 E’ cominciata l’era digitale. Evviva. Dopo giorni di delirio televisivo con canali che comparivano e scomparivano all’improvviso, finalmente in Lombardia il segnale analogico è andato in pensione. Se sia una cosa buona non lo so. A me la  televisione andava bene anche prima. Certo, adesso ci sono un sacco di canali in più che compaiono e scompaiono all’improvviso. Ma immagino che sia un fatto fisiologico di assestamento ( e comunque alcuni canali sono senz’altro interessanti). Una delle prime cose che mi è capitato di vedere venerdì sera dopo aver fatta la necessaria e strainvocata risintonizzazione è stato un frammento di un film nuovo: Guerre stellari. Non sarò certo io a lamentarmi. L’ho visto mille volte, ogni volta il mio cervello mi restituisce agli occhi e alle orecchie ancora le sensazioni travolgenti che provai vedendolo al cinema la prima volta a otto anni. Qualcosa credo oggi irripetibile, anche meglio del 3D. Guerre stellari appartiene al mio bagaglio immaginifico, tuttavia alcune cose, se viste criticamente, sono un tantino discutibili. Come il pezzo che mi è capitato di vedere appunto venerdì sera: il momento nel quale la principessa, Han Solo, Luke e gli altri in fuga raggiungono la base ribelle. La principessa viene accolta da un capo ribelle che le dice “…Quando abbiamo saputo di Alderaan abbiamo temuto il peggio” e lei risponde, “non è il momento per i pensieri tristi”. Non è una sciagurata traduzione di doppiaggio, dicono la stessa cosa anche in inglese. Ora, io capisco la ribellione, i piani di costruzione della Morte nera e tutto il resto, ma qui si parlava della distruzione istantanea di un pianeta: milioni, forse miliardi di vite, polverizzate con un colpo solo. Abbiamo temuto il peggio? E come poteva andare peggio?

venerdì 26 novembre 2010

Piccoli mostri

zecchino-doro_1198162186 Il livello del grado di ipocrisia a cui è arrivato questo paese è ben segnalato da alcuni fatti che si trovano nelle cronache di queste ultime settimane. Come era già successo a San Remo anche durante la finale di X Factor un concorrente favorito per la vittoria finale non ha potuto presentarsi sul palco dopo la mezzanotte perchè i regolamenti lo vietano senza deroghe. Per settimane, in precedenza, eravamo stati informati con dovizia di particolari su quello che le minorenni possono però fare, anche a tarda ora, se invitate alle piacevoli serate organizzate nelle case del premier. Intanto il paese può godersi lo spettacolo (su reti pubbliche e private e in orari tranquillizzanti per famiglie) di piccoli mostri (perchè è questo che sono), ridotti in tutto per tutto a cloni di cantanti adulti che cantano canzoni cercando di farle praticamente uguali all’originale, spesso in presenza di vecchie star visibilmente imbarazzate e al cospetto di genitori sciaguratamente gongolanti.

Una volta c’era lo zecchino d’oro, i bambini cantavano da bambini canzoni per bambini e tutto era molto più rassicurante. Poi non so cosa è successo, qualcosa è crollato e il marcio è entrato nelle nostre vite entrando dallo schermo della televisione sempre acceso nel tinello. Loschi figuri si sono affacciati sorridendo sfoggiando un bel “ghe pensi mi” e tutto è diventato molto più confuso.

giovedì 25 novembre 2010

sabato 20 novembre 2010

Ehi! Ma guarda. Era l’unico posto dove non avevamo guardato.

oswald-08

Io non sono un giornalista. Non sono neppure un opinionista. Sono solo uno che osserva le cose, si fa una sua idea, assolutamente personale e poi qualche volta sfrutta la libertà ancora consentita di pensiero ed espressione per condividere con chi capita in questo spazio il suo punto di vista. Quello che segue è solo frutto di una sensazione. Magari mi sbaglio, ma mi pare che non sia neppure la prima volta che succede.

Gli esponenti del governo di questo paese si fanno gran vanto della loro dura lotta alle mafie e non mancano mai occasione per enumerare il lungo elenco di successi ottenuti. Molto bene, un sincero applauso, metteteli sotto quei delinquenti. C’è solo una cosa che mi da un po’ da pensare: il singolare tempismo con cui alle volte si arriva ad arresti clamorosi. Come l’ultimo per esempio.

Io non trovo Saviano particolarmente simpatico, ma ne ho grande rispetto e soprattutto penso che le cose che ha detto lunedì siano sacrosante. La criminalità organizzata ha da sempre cercato nel potere politico, anche a livello locale, dei contatti e delle vie per perseguire i suoi interessi. Va da sé che se un territorio è amministrato per gran parte da una certa forza politica, ed è anche oggetto di interesse per le organizzazioni criminali, la cosa viene abbastanza facile. Gli amministratori locali della lega non vengono mica da Marte. Spesso sono espressione di un sentimento popolare molto legato alla propria cosa (in particolare la borsa). perchè stupirsi che qualcuno possa essere tentato dal canto delle sirene? Comunque non è questo il punto. Il punto è che mi è parso che l’arresto dell’ultimo super latitante sia capitato in un momento che meglio non ci stava. Due piccioni con una fava: il ministro dell’interno che può farsi grosso con l’antimafia dei fatti e un presidente del consiglio piuttosto appannato che si aggiunge un altra carta da giocare per i tempi duri. E’ come se la politica si servisse del lavoro degli investigatori per i suoi giochetti. Magari non è così, ma uno che viene preso praticamente dietro casa dopo quattordici anni non è che magari gli stavano dietro già da un po’ e qualcuno dall’alto diceva, non adesso, non adesso, ve lo diciamo noi quando?

martedì 16 novembre 2010

Hasta siempre resistencia!

DSC_0910 Certe volte basta un’idea semplice per creare un messaggio geniale. Visto su un muro di Cadice.

lunedì 15 novembre 2010

Oro verde

Anfora Antimenes Raccolta olive

Ci sono certe attività dell’uomo che si compiono con gesti immutati da migliaia di anni.

Come la coltura dell’olivo per esempio. Le civiltà che si sono sviluppate nel bacino del mediterraneo la condividono fin dalle loro origini. Per tutte queste civiltà, anche molto diverse tra loro, la pianta e il suo olio hanno rappresentato un simbolo di pace, forza, fecondità e  purificazione. Ed è anche ottimo sull’insalata.

Naturalmente la tecnologia ha inventato alcuni strumenti per aiutare simili attività su scala industriale, ma se uno non ha esigenze particolari e la sua necessità è limitata ad un ambito ristretto, può fare tranquillamente a meno dei supporti tecnologici e compiere il suo piccolo e personale viaggio nel tempo. Io di solito sono quello in cima all’albero.

sabato 13 novembre 2010

Hasta la victoria, siempre!


La sonnacchiosa città nella quale vivo di solito tende a sfuggire alla ribalta delle cronache. Operoso centro della ricca Padania e dominata un po' dalla noia, scivola via inosservata dall'attenzione generale del paese. Nelle ultime due settimane però le cose sono un po' cambiate per "colpa" di un gruppetton di giovani stranieri che hanno osato emergere con un gesto clamoroso dai nascondigli nei quali il sistema di gestione dell'immigrazione messo in piedi dalla legge italiana li vorrebbe tenere. Sei disperati (ora ridotti a quattro) hanno occupato una gru in un cantiere e non intendono scendere fino a quando alcune cosine relative alla loro condizione (e di alcune altre migliaia di persone) non verranno chiarite. Giovedì sera la trasmissione di Santoro ha dedicato alla vicenda ampio spazio, dopo che i tiggì pibblici e privati (i privati meno) già avevano provveduto ad accendere i riflettori.
L'amministrazione comunale che probabilmente sperava di risolvere la questione lavandosi i panni sporchi in casa, mostra un certo disagio nella gestione della faccenda. Fosse per il vicesindaco leghista la cosa potrebbe tranquillamente concludersi con qualche bastonata.
Ma la cosa è un tantino più complicata. Il velo di ipocrisia sotto il quale si nasconde una realtà che a parole e slogan vorrebbe sbarazzarsi e fare a meno degli stranieri, ma che senza di loro non potrebbe garantire tanta ricchezza al suo territorio è stato scostato. Durante "Anno zero" una fantastica signora sudamericana (qui il video) ha, in pochissimi minuti con grande passione e una proprietà d'uso della lingua italiana che fa difetto a molti padani, definito le incongruenze della politica italiana verso gli stranieri. Pierferdi Casini, ospite in studio, non ha potuto eccepire una sola virgola del suo intervento. Ci si chiede dove fosse quando la maggioranza di cui al tempo faceva parte approvò la legge "Bossi-Fini".
Molti commentatori hanno criticato la forma della protesta che a loro dire potrebbe esasperare la cittadinanza e creare ancora più distanza fra gli stranieri e gli italiani. Chi se ne frega. Quando quei ragazzi scenderanno le loro storie e la loro situazione torneranno nell'ombra. Quindi che creino disagio. Che continui il disordine. Che se ne stiano lassù fino a quando ci riusciranno. Perchè solo da lassù e protestando a quel modo riusciranno ad allargare l'attenzione del problema alla maggior parte di una società anestetizzata che normalmente non li "vede" o li percepisce solo come un pericolo e non come una risorsa.

giovedì 11 novembre 2010

Ai confini della realtà

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-Pronto?

-Buongiorno presidente.

-Ah sei tu, ciao. Guarda, sono di fretta. Ho l’aereo per la Corea.

-Lo so. Hai visto la trasmissione ieri?

-No. Lo sai che quei programmi mi fanno travasare la bile. Non dovresti guardarli neanche tu.

-Io c’ero. Mi ci hai mandato tu. Cosa stavi facendo?

-Niente. Una riunione. Non ti preoccupare. Chi volevi ci mandassi. Ignazio? Quello sta sempre in discoteca. Tu sei più credibile….

-Che intendi?

-Niente niente. Senti, devo andare, di che hai bisogno?

-Non lo so. Sono confuso. Quella storia delle ragazze in villa….

-Quante volte te lo devo dire. Compagne di università dei miei figli. Pensi che ti mentirei?

-Credo di no.

-Bravo. Infatti. Adesso preoccupati del tuo intervento. Con tutti i problemi che abbiamo.

-Non volevo dubitare.

-Fidati di me. Ciao.

-A presto. Buon viaggio.

-Sì, sì…..

mercoledì 10 novembre 2010

Se ne sono andati

MasseraDi alcune persone non riesco proprio a pensare che mi dispiace siano schiattate. L’ammiraglio Massera annoverava fra le sue opere in vita la gestione della famigerata scuola dell’Esma a Buenos Aires. Fu anche l’inventore dei “voli della morte” con i quali furono fatti sparire nell’oceano migliaia di giovani argentini, spesso ancora vivi.

Spero che l’inferno esista.

martedì 9 novembre 2010

Eddaiii???!!

DSCN1827

Come dice il mio amico Trivigante, scrivere sui muri è arte sopraffina e dovrebbero farlo solamente coloro che sanno ciò che scrivono. Io sono sicuro che l’ignoto autore (o autrice) del disperato appello vergato su questo muro siciliano lo sa ed è senz’altro sincero. Nulla so della gravità della sua colpa, magari l’ha fatta proprio grossa, ma il tono mesto e sommesso del suo  estremo appello mi spinge ad essere solidale con lui e ad unirmi alla sua preghiera: Sergio, perdonalo!

martedì 2 novembre 2010

Ma basta, per favore, basta.

L'unica cosa che davvero non riesco a capire in questa storia è perchè proprio Mubarak?
Capisco l'ansia di doversi inventare una balla plausibile in una situazione così imbarazzante. Ma perchè tirare in ballo l'Egitto quando hai Gheddafi che sicuramente si sarebbe volentieri prestato ad "adottare" la fanciulla? Cos'è, aveva paura che non gli avrebbero creduto?

lunedì 1 novembre 2010

Non è successo niente, ora giratevi un attimo che sistemiamo tutto

South Korea Oil Spill Dove sono finiti i milioni di barili di petrolio che per mesi si sono sversati nel golfo del Messico dopo l’esplosione della piattaforma Deepwater horizon? La bella e interessante (come sempre) puntata di Report di ieri sera ci ha dato qualche risposta e così abbiamo scoperto che una parte del greggio è stata recuperata, una parte eliminata, qualcosa si è dissolto naturalmente e che del 30% si sono perse le tracce. Perse le tracce? Naturalmente non è così. Il petrolio è ancora in giro per gli oceani e continuerà a far danni per decenni. La cosa che fa più incazzare in questo genere di vicende poi è la faciloneria e l’assoluta faccia a guisa di terga con cui i responsabili di questo disastro si presentano in pubblico spiegando che risolveranno il problema in brevissimo tempo e tutti verranno risarciti e saranno felici e contenti. A dimostrazione dell’”efficienza” del piano di sicurezza organizzato dalla BP c’è il documento che spiega come anche la più grave delle perdite di petrolio non avrebbe provocato che danni minimi alle zone di pesca e che la fauna locale, compresi trichechi, lontre di mare e otarie non ne avrebbe risentito. Il piano tralasciava il trascurabile particolare che non esistono questi animali nel golfo del Messico. Inoltre il piano BP indicava tra le persone che dovevano intervenire in caso di emergenza un biologo marino morto da cinque anni e indicava come fornitore per le attrezzature di emergenza un sito web giapponese di divertimenti. Complimenti.

Se poi si scopre che anche gli stessi pescatori, quando pescano nei dintorni di un disastro ecologico (come nel caso della petroliera Haven nel 1991), ributtano in mare il petrolio solidificato e tutta la sporcizia che rimane impigliata nelle loro reti per ripescarlo poi il giorno dopo, allora siamo proprio senza speranza.