sabato 13 novembre 2010

Hasta la victoria, siempre!


La sonnacchiosa città nella quale vivo di solito tende a sfuggire alla ribalta delle cronache. Operoso centro della ricca Padania e dominata un po' dalla noia, scivola via inosservata dall'attenzione generale del paese. Nelle ultime due settimane però le cose sono un po' cambiate per "colpa" di un gruppetton di giovani stranieri che hanno osato emergere con un gesto clamoroso dai nascondigli nei quali il sistema di gestione dell'immigrazione messo in piedi dalla legge italiana li vorrebbe tenere. Sei disperati (ora ridotti a quattro) hanno occupato una gru in un cantiere e non intendono scendere fino a quando alcune cosine relative alla loro condizione (e di alcune altre migliaia di persone) non verranno chiarite. Giovedì sera la trasmissione di Santoro ha dedicato alla vicenda ampio spazio, dopo che i tiggì pibblici e privati (i privati meno) già avevano provveduto ad accendere i riflettori.
L'amministrazione comunale che probabilmente sperava di risolvere la questione lavandosi i panni sporchi in casa, mostra un certo disagio nella gestione della faccenda. Fosse per il vicesindaco leghista la cosa potrebbe tranquillamente concludersi con qualche bastonata.
Ma la cosa è un tantino più complicata. Il velo di ipocrisia sotto il quale si nasconde una realtà che a parole e slogan vorrebbe sbarazzarsi e fare a meno degli stranieri, ma che senza di loro non potrebbe garantire tanta ricchezza al suo territorio è stato scostato. Durante "Anno zero" una fantastica signora sudamericana (qui il video) ha, in pochissimi minuti con grande passione e una proprietà d'uso della lingua italiana che fa difetto a molti padani, definito le incongruenze della politica italiana verso gli stranieri. Pierferdi Casini, ospite in studio, non ha potuto eccepire una sola virgola del suo intervento. Ci si chiede dove fosse quando la maggioranza di cui al tempo faceva parte approvò la legge "Bossi-Fini".
Molti commentatori hanno criticato la forma della protesta che a loro dire potrebbe esasperare la cittadinanza e creare ancora più distanza fra gli stranieri e gli italiani. Chi se ne frega. Quando quei ragazzi scenderanno le loro storie e la loro situazione torneranno nell'ombra. Quindi che creino disagio. Che continui il disordine. Che se ne stiano lassù fino a quando ci riusciranno. Perchè solo da lassù e protestando a quel modo riusciranno ad allargare l'attenzione del problema alla maggior parte di una società anestetizzata che normalmente non li "vede" o li percepisce solo come un pericolo e non come una risorsa.

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