mercoledì 30 settembre 2009

Lo zio di Roma

Al momento dell'arrivo degli alleati, nel 1944, Napoli era una città allo stremo e la priorità dei suoi abitanti era la sopravvivenza, ad ogni costo: prostituzione e mercato nero furono fenomeni che raggiunsero in quel periodo dimensioni spaventose; portare a casa un pezzo di pane era diventata un'impresa difficilissima anche per chi negli anni precedenti si era barcamenato con espedienti fantasiosi, come Lattarullo. Lattarullo era un avvocato, uno dei tanti a Napoli che durante gli anni del fascismo non riusciva a vivere del suo mestiere e che così divenne uno “zio di Roma”. Lo zio di Roma era una figura immancabile ai funerali dei poveracci le cui famiglie volevano darsi un tono, veniva pagato per impersonare lo zio elegante, istruito e ben vestito del defunto, arrivato appositamente con il Roma express per partecipare alle esequie. Ma durante la guerra, in quella fase nella quale Napoli era libera ma Roma ancora occupata l'espediente non poteva funzionare, uno zio arrivato da una città con la quale i collegamenti erano tagliati avrebbe distrutto l'illusione.



domenica 27 settembre 2009

La gente deve sapere!

L'edificio nella foto deve essere il risultato dei deliri di un architetto laureato col cepu e istigato da un committente in preda ad esaltazione da trionfo padano. Lo vedo tutti i giorni da mesi e non riesco ancora a farmene una ragione. La "magnifica" realizzazione, ancora in corso d'opera, contribuisce alla valorizzazione del paesaggio padano nella bassa bergamasca. Questo sarà il destino di una terra che ha uno dei patrimoni artistici più importanti del pianeta?

sabato 26 settembre 2009

Vieni da Papà

L'indole dell'uomo è ormai chiara, un minimo di saggezza e buon senso, visto i tempi che corrono, indurrebbero a maggior attenzione nei gesti e nelle espressioni, ma si sa, il "premier" è convinto di piacere agli italiani proprio perchè è così, e forse ha pure ragione. Io, forse un'eccezione, lo trovo vagamente imbarazzante. Prego di notare l'espressione del marito in questa foto.

venerdì 25 settembre 2009

Miao!


Questo sarebbe il meglio che riescono a mettere insieme?

Istruzioni per grandi statisti.

Procuratevi il governo di un paese, con un paio di televisioni e qualche giornale riesce meglio. Una volta fatto questo, alla prima riunione del consiglio generale dell'ONU, prendete la parola dopo il leader mondiale più popolare del momento e quando sarete davanti ai microfoni dite che siete perfettamente d'accordo con tutto quanto detto da chi vi ha preceduto e che, anzi, è inutile che voi facciate il discorso che vi eravate preparati perchè avreste detto le stesse medesime cose. L'effetto è praticamente assicurato.

sabato 19 settembre 2009

Se ne sono andati

Che Titus avesse un futuro nel cinema era già chiaro alla fine degli anni settanta quando, giovane gorilla di belle speranze, saltava giocando sulla schiena del grande documentarista inglese David Attenborough venuto a filmare la sua famiglia. poi fu la volta di Dian Fossey con la quale intrattenne una lunga amicizia interrotta solo dalla tragica morte di lei. Ma il grande successo arrivò con il film che raccontava la storia di quest'ultima nel quale Titus, ormai diventato leader silverback interpretava se stesso. Recentemente la sua stella in declino si era rinverdita con un documentario del 2008 della BBC che ne raccontava la vita. Titus non era più il re, un figlio ne aveva preso il posto, ma restava comunque un eminente esponente della sua famiglia che continuava a tributargli rispetto ed onore. Ora il suo corpo giace composto e ripulito in una foresta delle sue montagne, vegliato dagli altri gorilla del suo clan che non lasciano avvicinare nessuno (nessun uomo). Il gorilla e l'uomo si differenziarono da un comune antenato fra 6 e 7 milioni di anni fa, con loro condividiamo buona parte del patrimonio genetico. Creazionisti permettendo.

venerdì 18 settembre 2009

A letto con la suina


La chiusura delle scuole per influenza A potrà avvenire in "presenza di un andamento particolarmente grave dei casi di malattia". A precisarlo è il documento concordato dal ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, che contiene le principali indicazioni, di carattere sanitario e amministrativo, che le scuole dovranno osservare in presenza di casi di virus A/H1N1V.
Non è che poi se cominciano a stare a casa anche i professori Brunetta si incazza?

retorica abundat in ora stultorum

Allora è successo, era solo questione di tempo, a forza di dai e dai ci sono riusciti a far saltare in aria un bel po' di italiani, e adesso ci ritroviamo qui, con le briciole in mano, l'evidenza che c'è una guerra vera e il bello spettacolo offerto da stampa e politica di casa nostra. E allora no! Basta con questa porcheria. Me li aspettavo i titoli di ieri tipo: “L'Italia piange i suoi eroi” oppure “hanno colpito i nostri angeli portatori di pace”, il tutto condito con abbondanti dosi di musichette strappalacrime. Io non discuto il valore dei soldati italiani, sono sicuro che è gente che lavora, lavora bene e lo fa con passione, ma non sono eroi, gli eroi sono altro. A forza di usarla questa parola ha perso completamente il suo significato vero. In Afghanistan hanno mandato gente che fa un lavoro, lavoro che fra l'altro è l'unico che preveda fra le sue conseguenze anche la morte del lavoratore. Invece succede che un sacco di gente muore facendo lavori di ogni tipo e la cosa risulta normale mentre se muore un soldato dove normalmente ammazzano un sacco di gente la cosa risulta incredibile. Allora, il discorso è questo: se vuoi mandare qualcuno a collaborare alla ricostruzione di un paese ci mandi dei muratori bergamaschi. Se ci mandi della gente armata fino ai denti che percorre le strade su blindati corazzati, corri il rischio che la gente fraintenda il significato della loro presenza lì anche se magari trasportano quaderni e giochi per bambini, specie se nello stesso paese ci sono altri tipi armati fino ai denti che da anni fanno una guerra vera e la chiamano “enduring freedom”. Fino a qualche tempo fa i ruoli degli americani erano ben distinti da quelli degli altri contingenti: loro davano la caccia ai “terroristi” e gli altri “contribuivano” alla formazione della democrazia. Ma poi le cose si sono decisamente incasinate, in Afghanistan succede, se me lo chiedevano glielo dicevo anche io; gli americani si sono trovati nelle peste e ci hanno tirato dentro tutti gli altri, e allora eccoci qui. In Afghanistan c'è la guerra, in guerra la gente muore, anche gli italiani.



martedì 15 settembre 2009

Io non pensava che lo cor giammai


La Mauritania è un paese singolare, incastrato fra Senegal e Marocco, di solito non se la fila nessuno; oddio, già ci interessano poco Senegal e Marocco, al massimo sappiamo di senegalesi e marocchini, ma solo perchè stanno qui da noi. La Mauritania però è un paese parecchio importante per il mondo musulmano: quattro delle sette città sante dell'Islam si trovano lì e la loro importanza è dovuta al fatto che vi sono custodite biblioteche dove si conservano testi antichi, religiosi e no, fondamentali non solo per l'Islam ma per l'umanità tutta se si considera che buona parte della filosofia e letteratura greca, perse in Europa nel medioevo, vi sono tornate grazie agli arabi. Questi tesori giacciono a migliaia non catalogati; solo di recente una casa editrice italiana, “Nottetempo”, ha avviato un progetto di catalogazione che interessa circa tremila volumi, ma solo in arabo e in francese. Ma la cosa più interessante non è questa, quest'importanza del paese per il mondo musulmano cela un'altra particolarità che risiede nelle sue tradizioni più antiche e nell'origine fortemente matriarcale della sua società. In Mauritania permane la tradizione dell'amor cortese, retaggio del passaggio arabo in Andalusia qualche tempo fa. Normalmente la donna decide di scegliere uno sposo sulla base della qualità del corteggiamento che questo le ha fatto; di solito il corteggiamento avviene durante le feste di divorzio e questa è un'altra cosa curiosa, perchè quando una donna si è stufata di un marito semplicemente decide di divorziare, unilateralmente, e l'avvenimento viene celebrato con una gran festa nella quale la donna si presenta al meglio, indossando un vestito ancora più bello di quello nuziale. Durante queste feste gli uomini partecipanti possono, anzi devono, corteggiare la festeggiata e lo devono fare componendo versi scritti o declamati, senza però rivolgerli all'interessata, ma ad una vicina, facendo in modo che sia chiara la destinataria finale del corteggiamento. Se nessuno corteggia è obbligatorio che lo faccia almeno un parente, perchè non è ammissibile che una donna non venga corteggiata alla sua festa di divorzio. In Mauritania a 40 anni una donna può già avere alle spalle una quindicina di divorzi, più ne ha più il suo valore in termini di appetibilità matrimoniale aumenta. E non è tutto, perchè se questa storia vi pare curiosa fino a qui, sappiate che una donna in cinta di suo marito potrebbe, non ritenendolo un padre adeguato, tornare da un marito precedente e attribuirgli la paternità semplicemente dicendogli che un suo seme addormentato dentro di lei si è risvegliato. L'uomo lo deve riconoscere e il figlio poi rimane con la madre.

Paese che vai...


domenica 13 settembre 2009

Base Alpha, ci ricevete?

Per chi non se lo ricordasse, dieci anni fa, il 13 settembre 1999, la Luna si è allontanata dalla terra in seguito ad un esplosione nucleare avvenuta sulla base Alpha. Quella che attualmente vediamo in cielo è una notevole proiezione olografica.

Mondi paralleli

Sono stato tre giorni a Mantova al festivaletteratura, tutto molto bello, bel clima, belle facce, bei temi, un sacco di stimoli.
Ma poi, dopo un po', uno ha l'impressione di vivere in un mondo che non esiste.

venerdì 11 settembre 2009

Sì, va bene, quello. Ma anche quell'altro

9:30 A.M. RADIO MAGALLANES

In questi momenti passano gli aerei.
Potrebbero mitragliarci.
Ma sappiate che noi siamo qui, almeno con il nostro esempio, che in questo paese ci sono uomini che sanno tener fede ai loro obblighi.
Io lo farò su mandato del popolo e su mandato cosciente di un Presidente che ha dignità dell’incarico assegnatogli dal popolo in elezioni libere e democratiche.
In nome dei più sacri interessi del popolo, in nome della Patria, mi appello a voi per dirvi di avere fede.
La storia non si ferma né con la repressione né con il crimine.
Questa è una tappa che sarà superata.
Questo è un momento duro e difficile: è possibile che ci schiaccino.
Ma il domani sarà del popolo, sarà dei lavoratori.
L’umanità avanza verso la conquista di una vita migliore.
Pagherò con la vita la difesa dei principi cari a questa Patria.
Coloro i quali non hanno rispettato i loro impegni saranno coperti di vergogna per essere venuti meno alla parola data e ha rotto la dottrina delle Forze Armate.
Il popolo deve stare in allerta e vigile.
Non deve lasciarsi provocare, né deve lasciarsi massacrare, ma deve anche difendere le proprie conquiste.
Deve difendere il diritto a costruire con il proprio sforzo una vita degna e migliore.

9:10 A.M.

Sicuramente questa sarà l’ultima opportunità in cui posso rivolgermi a voi.
La Forza Aerea ha bombardato le antenne di Radio Magallanes.
Le mie parole non contengono amarezza bensì disinganno.
Che siano esse un castigo morale per coloro che hanno tradito il giuramento: soldati del Cile, comandanti in capo titolari, l’ammiraglio Merino, che si è autodesignato comandante dell’Armata, oltre al signor Mendoza, vile generale che solo ieri manifestava fedeltà e lealtà al Governo, e che si è anche autonominato Direttore Generale dei carabinieri.
Di fronte a questi fatti non mi resta che dire ai lavoratori: Non rinuncerò!
Trovandomi in questa tappa della storia, pagherò con la vita la lealtà al popolo.
E vi dico con certezza che il seme affidato alla coscienza degna di migliaia di Cileni, non potrà essere estirpato completamente.

Hanno la forza, potranno sottometterci, ma i processi sociali non si fermano né con il crimine né con la forza.
La storia è nostra e la fanno i popoli.
Lavoratori della mia Patria: voglio ringraziarvi per la lealtà che avete sempre avuto, per la fiducia che avete sempre riservato ad un uomo che fu solo interprete di un grande desiderio di giustizia, che giurò di rispettare la Costituzione e la Legge, e cosi fece.
In questo momento conclusivo, l’ultimo in cui posso rivolgermi a voi, voglio che traiate insegnamento dalla lezione: il capitale straniero, l’imperialismo, uniti alla reazione, crearono il clima affinché le Forze Armate rompessero la tradizione, quella che gli insegnò il generale Schneider e riaffermò il comandante Ayala, vittime dello stesso settore sociale che oggi starà aspettando, con aiuto straniero, di riconquistare il potere per continuare a difendere i loro profitti e i loro privilegi.
Mi rivolgo a voi, soprattutto alla modesta donna della nostra terra, alla contadina che credette in noi, alla madre che seppe della nostra preoccupazione per i bambini.
Mi rivolgo ai professionisti della Patria, ai professionisti patrioti che continuarono a lavorare contro la sedizione auspicata dalle associazioni di professionisti, dalle associazioni classiste che difesero anche i vantaggi di una società capitalista.
Mi rivolgo alla gioventù, a quelli che cantarono e si abbandonarono all’allegria e allo spirito di lotta.
Mi rivolgo all’uomo del Cile, all’operaio, al contadino, all’intellettuale, a quelli che saranno perseguitati, perché nel nostro paese il fascismo ha fatto la sua comparsa già da qualche tempo; negli attentati terroristi, facendo saltare i ponti, tagliando le linee ferroviarie, distruggendo gli oleodotti e i gasdotti, nel silenzio di coloro che avevano l’obbligo di procedere.
Erano d’accordo.
La storia li giudicherà.
Sicuramente Radio Magallanes sarà zittita e il metallo tranquillo della mia voce non vi giungerà più.
Non importa.
Continuerete a sentirla.
Starò sempre insieme a voi.
Perlomeno il mio ricordo sarà quello di un uomo degno che fu leale con la Patria.
Il popolo deve difendersi ma non sacrificarsi.
Il popolo non deve farsi annientare né crivellare, ma non può nemmeno umiliarsi.
Lavoratori della mia Patria, ho fede nel Cile e nel suo destino.
Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi.
Sappiate che, più prima che poi, si apriranno di nuovo i grandi viali per i quali passerà l’uomo libero, per costruire una società migliore.
Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori!
Queste sono le mie ultime parole e sono certo che il mio sacrificio non sarà invano, sono certo che, almeno, sarà una lezione morale che castigherà la fellonia, la codardia e il tradimento.

Santiago del Cile, 11 Settembre 1973



mercoledì 9 settembre 2009

anni inquieti

Alzi la mano chi ha attraversato gli anni adolescenziali senza sussulti. Improvvisamente tutto cambia, a partire dal corpo: modifiche a volte inaspettate, peli, pelle, voce, odori spesso poco gradevoli. Tutto intorno sembra diventare ostile, i genitori all'improvviso si trasformano in aguzzini oppressori. Nessuno sembra più capire la tempesta di pensieri che ci attraversa. L'infanzia, felice e rassicurante, sembra un mondo lontanissimo e quello che si prospetta davanti è un tunnel buio e sconosciuto. E le ragazze; quegli oggetti così diversi e anche un po' disgustosi solo fino a pochi anni prima, in un istante si trasformano anche loro e cominciano ad occupare sempre più spazio nelle giovani menti disturbate, nei sogni notturni un po' umidi e nelle lunghe occupazioni del bagno. Naturalmente questa non è una regola ferrea, non a tutti capita tutto e ognuno attraversa questa fase di trasformazione più o meno bene, adottando spesso strategie di sfogo piuttosto originali; come l'autore del grido di dolore su questo muro, che ha tutta la mia comprensione anche se non ne ho condiviso la pena in passato.

Incentivi per la rottamazione


La foto è stata scattata da un fotografo a Maddaloni e publicata sul corriere del mezzogiorno (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/cronaca/2009/8-settembre-2009/maddaloni-sommersa-rifiutiin-cassonetto-anche-un-automobile--1601744916855.shtml).
I casi sono due: o qualcosa non funziona negli incentivi o sull'emergenza rifiuti nel napoletano non ce la stanno raccontando tutta.

martedì 8 settembre 2009

Se ne sono andati

Ci sono alcune cose che una pensa debbano non finire mai. Nasci, vivi, e alcuni personaggi ti accompagnano sempre, fanno parte del sottofondo della tua vita, possono non piacerti o magari sì, ma sono sempre lì, da prima che tu ci fossi ed è normale che sia così. Poi all'improvviso non ci sono più e improvvisamente la vita ti ricorda che nulla dura in eterno. Vale la pena solo di dire che l'esistenza di quest'uomo è finita quasi contemporaneamente al ben servito che gli è stato dato da quelli a cui aveva dedicato buona parte della vita e ai quali aveva garantito un grande successo.

Il trionfo dell'ambiguità



“Il governo italiano, riconosciuta l'impossibilità di continuare l'impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze anglo americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze anglo americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno a eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza.”

8 settembre 1943

lunedì 7 settembre 2009

Io li odio i nazisti dell'Illinois


Io questa cosa l'ho scoperta ieri sul corriere, spero che la stampa locale della mia città ne abbia parlato. La gente deve sapere a chi siamo in mano. Il fatto è questo: L'assessore alla cultura di Brescia, Arcai (lo so che Cultura e Arcai nella stessa frase non vanno bene, portate pazienza), qualche mese fa ha negato l'uso delle sale del museo di scienze naturali all'associazione UAAR (unione degli agnostici e atei razionalisti) che lì volevano celebrare il Darwin day. E va bene, il museo è del comune e quindi si fa un pò di selezione. Ma se non lo dai a loro non lo dai nemmeno ai creazionisti per organizzarci tre convegni come invece è stato fatto ad agosto per farsi raccontare che la terra ha seimila anni e che gli uomini facevano da merenda ai dinosauri e non hanno niente a che fare con le scimmie. Insomma, par condicio. E soprattutto, spero che la vocina indiscreta che mi ha rivelato che un grande desiderio del suddetto assessore sarebbe quello di organizzare nella nostra città una mostra di disegni e dipinti di Hitler, abbia capito male.

venerdì 4 settembre 2009

Cucù

Oggi tutti gli organi di stampa, in video e su carta, pubblicano questa foto della figlia più piccola di Obama che fa capolino da dietro un divano della sala ovale mentre il papà sembra non accorgersi di lei impegnato com'è nel duro lavoro di imperatore del mondo. La foto, per la verità nemmeno troppo credibile, viene da tutti confrontata con una serie scattata a JFK e al piccolo johnjohn. Nessuno ha mancato di notare che le foto a Kennedy sono state fatte un mese prima che gli sparassero. Gliela stanno tirando?

Fermi tutti!

Questa donna afferma di essere stata rapita dagli alieni e di essere stata ospite su Venere. Sorvolerei sulla conoscenza di Tom Cruise in una vita precedente (l'ultimo samurai?). Niente di eccezionale, da noi la Giovanna viene rapita ogni week end e ha già fatto 18 figli, solo che questa qui è la moglie del nuovo premier giapponese... Non avevamo ancora visto niente.