mercoledì 30 settembre 2009

Lo zio di Roma

Al momento dell'arrivo degli alleati, nel 1944, Napoli era una città allo stremo e la priorità dei suoi abitanti era la sopravvivenza, ad ogni costo: prostituzione e mercato nero furono fenomeni che raggiunsero in quel periodo dimensioni spaventose; portare a casa un pezzo di pane era diventata un'impresa difficilissima anche per chi negli anni precedenti si era barcamenato con espedienti fantasiosi, come Lattarullo. Lattarullo era un avvocato, uno dei tanti a Napoli che durante gli anni del fascismo non riusciva a vivere del suo mestiere e che così divenne uno “zio di Roma”. Lo zio di Roma era una figura immancabile ai funerali dei poveracci le cui famiglie volevano darsi un tono, veniva pagato per impersonare lo zio elegante, istruito e ben vestito del defunto, arrivato appositamente con il Roma express per partecipare alle esequie. Ma durante la guerra, in quella fase nella quale Napoli era libera ma Roma ancora occupata l'espediente non poteva funzionare, uno zio arrivato da una città con la quale i collegamenti erano tagliati avrebbe distrutto l'illusione.



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