sabato 30 marzo 2013

Se ne sono andati

Solo che quando ero bambino e qualcuno andava da qualche parte e io dicevo, vengo anch'io, mi rispondevano sempre, no tu no! Ed è stato uno dei tormentoni della mia infanzia.

giovedì 28 marzo 2013

Un grazie a 5 stelle

La misura anche antropologica dell'inadeguatezza dei portavoce e capogruppo del Movimento 5 stelle e forse dei loro leader me l'hanno data le parole ieri di Roberta Lombardi quando dopo aver ascoltato le parole di Bersani se ne è uscita dicendo che le pareva di aver guardato una puntata di Ballarò. Ecco, lì c'era tutto: in due parole questa donna ha manifestato chiaramente di non aver capito dove si trovava e cosa stava facendo. Con quelle parole ha confessato di trovarsi ancora dietro uno schermo televisivo a giudicare i politici parolai dal tinello di casa. E invece adesso lei e il suo collega si trovavano lì (con addosso una enorme responsabilità), nella stanza dove si potevano prendere decisioni, dove, dialogando, si poteva trovare un modo di dare una spinta, un inizio o un segnale per far partire qualcosa di nuovo. No, loro hanno scelto di restare dietro lo schermo della televisione e di continuare a guardare. Il grande cambiamento pronosticato da Grillo è ben di là da venire, la rivoluzione dei cittadini non ingrana e scusatemi ma a me ricorda le rivoluzioni che l'hanno preceduta negli ultimi venticinque anni, quella federalista/secessionista o quella liberale, partite per spaccare il mondo e finite ben comode e affondate nelle poltrone del potere. Bersani ha fatto quello che poteva con i mezzi che aveva a disposizione, il suo non sarebbe stato il migliore dei governi, o il più grande rinnovamento, ma forse nelle condizioni in cui si trova l'Italia e considerando quello che c'è stato negli ultimi dieci anni valeva la pena vedere. Nel pomeriggio di ieri poi il pacato leader del movimento 5 stelle non ha mancato di far sapere la sua opinione sui leader avversari; il segretario del PD ha risposto che uno può insultare finchè vuole fino a quando sta fuori dal Parlamento, ma quando è dentro deve dire cosa vuole fare. Il segretario non ha considerato, o forse non si rende conto che Grillo è fuori dal Parlamento, dentro ci ha mandato quelli che gli sembra di stare guardando Ballarò.
P.S.Oggi Grillo dice che per fare le leggi non c'è bisogno di un governo, non credo, ma penso che educazione civica non fosse la materia nella quale andava meglio. Se vuole insistere con questa cosa gli posso suggerire (se non lo ha già fatto Casaleggio) di proporre la nomina di due consoli con carica annuale.

domenica 24 marzo 2013

Se ne sono andati (nel mondo)

Mettetela come vi pare, grande leader popolare o dittatore illiberale e populista, quando un capo di stato è venerato come un padre da almeno metà della popolazione del suo paese è uno con il quale bisogna comunque fare i conti, in particolare se dotato di un ego strabordante come quello che aveva Hugo Chavez.
Chavez aveva un profilo su Twitter che era (ed è tuttora) seguito da più di quattro milioni di persone (più del Papa, quello di prima), me compreso. Quando è morto il mio modo di fargli un funerale è stato defollowarlo, ma adesso ho scoperto che forse sono stato intempestivo. Ho letto in questi giorni che esiste un'applicazione di Twitter che si chiama LivesOn, non so se sia ancora qualcosa di sperimentale o sia già attiva; in pratica consiste in un algoritmo che è in grado, analizzando tutti i tweet precedenti, link e interazioni, di continuare a generare tweet anche dopo la vostra dipartita. Il primo passo verso la vita eterna, un po' inquietante. Ad ogni modo forse adesso vado a rifolloware Chavez

Se ne sono andati (in Italia)

Quando muore qualcuno, come Teresa Mattei, che ha dedicato la sua vita prima a liberare questo paese dalla dittatura fascista (ribadisco fascista) e poi a costruirne la democrazia guardando particolarmente alla condizione della donna, penso invariabilmente che tutti noi restiamo qui molto più poveri e mi chiedo se davvero abbiamo saputo raccogliere l'eredità di persone così. Teresa Mattei è stata la parlamentare più giovane della Costituente nella nascente Repubblica Italiana, aveva 27 anni, se ne è andata pochi giorni fa a 92. Spero che le giovani donne e i giovani uomini che sono entrati oggi in quel Parlamento vantando la loro giovane età nei confronti della vecchia e marcia politica non guardino a persone come la Mattei come a vecchi dinosauri, cominciando magari a informarsi sull'esperienza di chi li ha preceduti e chiedendosi anche cos'hanno fatto loro nella vita prima di arrivare così in alto per meritare quel posto.
Già che ci sono poi, visto che lo spazio qui è plurale, "se ne sono andati", due parole anche per Pietro Mennea, se non altro perchè quel poco e miserevole di atletica leggera che ho fatto nella mia vita l'ho fatto anche nel segno del suo modello, con la differenza che a me mancava tutto quello spirito di sacrificio e forza di volontà che invece ha fatto di lui quello che è stato.

sabato 23 marzo 2013

Figli dei fiori

E' iniziata la primavera, e anche se sembra difficile crederci oggi e forse lo sembrerà ancora di più nei prossimi giorni è così, fidatevi. Se freddo e maltempo non vi convincono uscite da uffici e case e date un occhiata a piante e fiori, la vita sta tornando e il ciclo si ripete; la ruota continua a girare, per ora. E se siete troppo machi o vi considerate troppo poco sensibili per occuparvi di fiori considerate la cosa da questo punto di vista. Più o meno 65 milioni di anni fa (se vi sembrano tanti pensate sempre che la Terra c'è da 4 miliardi di anni) noi altri mammiferi eravamo tutti più o meno dei topi, occupavamo delle piccolissime nicchie ecologiche in un mondo dominato da lucertoloni giganteschi che probabilmente non si davano neppure conto della nostra esistenza e tuttalpiù potevamo rappresentare un delizioso spuntino per i più piccoli di loro. Prima che un evento clamoroso e altamente improbabile arrivasse a far piazza pulita dei lucertoloni e ci sgombrasse il campo non è che come mammiferi potessimo sperare granchè di evolverci, saremmo rimasti probabilmente dei topi. Ma poi arrivò il meteorite e le cose presero una piega diversa, buona o cattiva decidetelo voi. Prima del sassone spaziale però ci fu un altro elemento che contribuì non poco alla molteplicità di organismi che oggi compongono la famiglia dei mammiferi. In origine infatti la varietà di topolini era piuttosto scarsa, poi però capitò che per qualche motivo, probabilmente legato a modificazioni del clima, sulla Terra ci fu un'esplosione nella varietà dei fiori, che fino al Giurassico non erano praticamente esistiti. Una delle prime conseguenze di questa novità fu l'evoluzione di nuove specie di insetti che si modificarono per potersi nutrire del nettare di fiori tanto diversi. A sua volta la varietà di insetti comportò l'evoluzione di modifiche e la nascita di nuove famiglie di mammiferi che dovettero specializzarsi per potersi nutrire di tutto quel ben di Dio. Poi arrivò il sasso ed eccoci qui (si, bè, in mezzo è successo ancora qualcosa). Ecco, quindi se volete vederla così, in effetti siamo anche figli dei fiori (e polvere di stelle, ma quella è un'altra storia).

sabato 16 marzo 2013

Cose che va bene tenere a mente

Che non si sa mai.
16 marzo 1978

Figli di chi? (grazie di esistere National Geographic)

I bonobo sono degli animali straordinari. Normalmente vengono dai più conosciuti solamente per una certa disposizione, diciamo disinvolta, nel consumare l'atto sessuale, e perciò solleticano gli istinti e l'interesse pruriginoso e un po' morboso di certi sapiens in modo molto superficiale. I più attenti notano una certa somiglianza con gli scimpanzé, molti li confondono proprio con gli scimpanzé e per la maggior parte della gente sono scimmie sporcaccione.La verità è che in effetti bonobo e scimpanzè si assomigliano abbastanza ma sono due specie completamente diverse fra loro, ed insieme rappresentano la nostra parentela più prossima nella scala evolutiva. Sette milioni di anni fa infatti condividevamo un parente dal quale poi si distaccò la nostra linea evolutiva, mentre il loro antenato comune proseguì poi per altri sei milioni divergendo in seguito nelle due specie attuali. L'aspetto più interessante della loro differenza si trova nell'ordinamento sociale dei gruppi: gli scimpanzè maschi detengono i ruoli di maggior importanza nelle loro comunità, hanno una spiccata aggressività per il predominio all'interno del gruppo e nei confronti di altri gruppi della stessa specie, di solito causata da questioni legate alla ricerca di risorse alimentari. I Bonobo hanno una dieta molto più varia degli scimpanzè, perciò non hanno bisogno di combattere con altri gruppi per il cibo, le loro comunità sono matriarcali e il potere viene stabilito sulla base di alleanze (anche facendo tanto sesso). Questi aspetti che differenziano le due specie sono interessanti per gli studiosi dell'evoluzione, perchè stabilire a quale di queste due specie assomigliasse di più il loro antenato comune potrebbe dirci molto anche sull'altro antenato, quello che noi condividiamo con loro. Voglio dire, per usare le parole nel National Geographic di questo mese: "Discendiamo da una lunga schiatta di primati pacifici, amanti del sesso e matriarcali, o il nostro retaggio naturale parla di guerre, infanticidi e dominanza maschile?
Io un'idea me la sarei fatta.

giovedì 14 marzo 2013

Barzelletta gesuita

Pare che i gesuiti siano persone con un senso dell'umorismo molto pronunciato, non so, io sono un vecchio miscredente senza Dio ma osservo con interesse. Questa barzelletta, pare appunto di un gesuita, la pubblicai un po' di tempo fa. Sono andato a riprenderla perchè è carina.
Un uomo, ateo convinto, cammina in un bosco, e mentre vaga rapito dagli odori e dai colori della natura, ad un certo punto sente alle sue spalle un movimento fra i cespugli: non fa in tempo a voltarsi che subito un grosso orso gli è addosso. L'uomo accenna ad un tentativo di fuga ma inciampa e l'orso con un balzo in un attimo gli è sopra, allora l'ateo d'istinto grida: “Mio Dio, aiutami”. D'improvviso il tempo si blocca, tutto diventa immobile e silenzioso e dal cielo una voce tonante dice: “Come sarebbe, fino ad un momento fa hai sempre negato la mia esistenza, adesso perchè dovrei aiutarti?”. “Hai ragione” risponde l'uomo “non potrei essere così ipocrita, però tu potresti rendere cristiano l'orso.” “Questo si può fare” dice la voce. Subito il tempo riprende a scorrere, in lontananza si ode una musica soave, l'orso, che era già pronto a colpire, abbassa la zampa assassina, poi le alza entrambe accostate a mò di preghiera, abbassa il capo e dice: “Signore, benedici questo pasto che sto per prendere”.

sabato 9 marzo 2013

Chiesa cattolica 2.0

Diciamoci la verità, la principale caratteristica di Benedetto il sedicesimo non è esattamente l'umana empatia. Probabilmente non è neppure una di quelle peculiarità che si richiedono necessariamente ad un papa, ma nel suo caso può essere stato un problema. Insomma, guardatelo, certo probabilmente è un grande teologo, io non lo so, ma gli è capitato di succedere ad uno che avrebbe rubato la scena a chiunque anche da morto, e gli è capitato nel momento meno buono per la chiesa cattolica all'inizio del terzo millennio. Papa Ratzinger io l'ho trovato sempre sottilmente inquietante, quell'accento che sembra sempre di sentire dei cani latrare sullo sfondo, quella vaga somiglianza con l'imperatore Palpatine di Guerre Stellari, ecco, non aiutano. Poi naturalmente io sono l'ultima persona a poter parlare, lontano come sono dalla chiesa e piuttosto anticlericale. Un cattolico praticante, un fedele dell'ortododssia ecclesiastica, queste cose non le ammetteranno mai e parleranno sempre dell'eccellenza dell'uomo di chiesa, difensore di valori millenari. Naturalmente.In tutta questa faccenda però penso che Joseph Ratzinger abbia fatto la cosa giusta, quella per cui verrà ricordato nei libri di storia e che potrebbe cambiare davvero la chiesa cattolica in crisi da anni: costretta a fare i conti con lotte di potere al suo interno, scandali di pedofilia e un emorragia di fedeli e vocazioni preoccupanti. Le dimissioni di un Papa, sono una scossa, il segno che un'istituzione rigida e bloccata da dogmi per secoli può mutare rapidamente modernizzandosi e adattandosi ai cambiamenti di un mondo che va molto più veloce. Io l'ho apprezzato il gesto di Benedetto XVI, e mi piace immaginarlo in questi giorni in compagnia del fido padre Georg seduto in poltrona con cappellino, patatine e una birra a godersi lo spettacolo dei suoi cardinali intenti a scannarsi per la sua poltrona

mercoledì 6 marzo 2013

E poi ancora

Ecco, io continuo ad essere perplesso, e più passano i giorni meno sono convinto che questa cosa possa davvero essere buona. Certo spesso mi sbaglio e le alternative sono quelle che sono, quindi perchè non provare anche così (pare che parole simili le avesse usate anche Vittorio Emanuele III, a proposito). Comunque, che il movimento cinque stelle non goda del mio consenso l'ho già scritto altre volte, innanzitutto per l'uomo, Grillo, che proprio, ma lasciamo perdere. Poi, fra le altre cose, anche per i criteri di selezione dei candidati, che se davvero sono stati scelti per i curriculum mi piacerebbe davvero conoscere chi ha selezionato questo per esempio. E ora più di un dubbio me lo sta facendo venire il tipo di modalità con la quale i grillini hanno scelto di rendere pubbliche le loro decisioni e i loro incontri, lo streaming in rete. Mi spiego, in questo paese l'uso della rete è in costante aumento da tempo e certamente molti italiani ormai sono collegati ad internet (non state troppo a fare i sottili se vi fanno notare che per la maggior parte sono maschi fra i 35 e 55 anni e Roma e Milano sono le città al mondo più connesse a youporn. Senz'altro molti si informano anche sul movimento a 5 stelle), ma le statistiche dicono anche che la maggior parte dei cittadini di questo paese trae ancora le sue informazioni e forma le proprie scelte politiche attraverso i media tradizionali, principalmente la televisione. Questo significa, secondo me, che se scegli di rendere pubbliche tutte le tue manifestazioni tramite un mezzo adottato solo da una minima parte della popolazione per informarsi e magari parli solo con giornalisti di altre nazioni e non della tua perchè sono tutti complici del sistema marcio e putrescente, tutte quelle persone che internet non sanno proprio da dove cominciare o sono brave a scaricare film, musica e pornazzi saranno informate solo dalla selezione di notizie che passeranno attraverso il filtro dei media tradizionali, il che è un ottimo sistema, fra l'atro, per farsi prendere per il culo.

sabato 2 marzo 2013

Il senno di poi

Giovedì sera in tv c'era Servizio Pubblico, così io ho guardato Iron Man2 che esteticamente soddisfa molto di più la mia esigenza di spettacolo. Finito il film però ho buttato un occhio per vedere chi c'era da Santoro e sono finito ad ascoltare dieci minuti di lamenti appassionati della signorina Angela Bruno, ennesima vittima degli apprezzamenti signorili ed eleganti rivolti spesso alle giovani donne dall'ex presidente del consiglio (quello che in Italia ha governato meno solo di Mussolini e meglio di tutti). Angela Bruno giovedì sera non era alla sua prima apparizione, era già stata ospite in tv e aveva già aveva lamentato l'offesa rivolta a lei e a tutto l'universo femminile, l'altra sera era proprio incazzata e ne aveva certamente tutte le ragioni. Io lì per lì mi sono messo a pensare che forse però Santoro aveva toppato ancora una volta, come quando con Berlusconi su una sedia lì davanti non aveva trovato nulla di meglio che metterlo di fronte alla famosa telefonata al vertice che aveva fatto incazzare la Merkel. Roba vecchia. Voglio dire, giovedì esce la notizia della presunta corruzione di De Gregorio che si sarebbe messo in tasca tre milioni  per far saltare Prodi e tu ti attacchi ancora agli episodi da bassi istinti pruriginosi di un vecchio satiro libidinoso? La signorina Bruno aveva già avuto spazio prima, forse si poteva parlare d'altro. Comunque, va bene Angela Bruno, che ad un certo punto si lascia scappare che per fortuna lei ha carattere e così non le manca la forza per non lasciar scivolare questo episodio nel dimenticatoio. Ecco in quel momento io allora ho twittato un "se avevi carattere gli davi una sberla lì", dando vita ad un piccolo dibattito nel quale qualcuno sosteneva che lì lei non avrebbe potuto fare nulla. E io non sono d'accordo. Se veramente Angela Bruno sul palco si fosse resa conto del linguaggio da tricheco in calore di Berlusconi e avesse avuto il carattere che ha manifestato in seguito avrebbe dovuto reagire in qualche modo, magari non con una sberla, ma una reazione ci sarebbe dovuta essere. Perchè il problema è tutto lì, finchè l'uomo si troverà sempre in contesti e con persone disposte a consentirgli qualsiasi cosa questo sarà l'andazzo. Io posso comprendere l'emozione, l'essere frastornati di fronte ad uno che magari fino a quel momento hai considerato un modello, ma se hai carattere e ti senti offesa devi mostrare sul posto di non essere una donna a disposizione. Farlo dopo, facendo il giro dei salotti tv, rischia di essere fuori tempo e strumentalizzato. Quando una donna, giovane e carina alla quale Papi avrà rivolto apprezzamenti insinuanti li rispedirà direttamente e clamorosamente al mittente, allora sì la dignità femminile avrà segnato un gran punto a suo favore.