sabato 9 marzo 2013
Chiesa cattolica 2.0
Diciamoci la verità, la principale caratteristica di Benedetto il sedicesimo non è esattamente l'umana empatia. Probabilmente non è neppure una di quelle peculiarità che si richiedono necessariamente ad un papa, ma nel suo caso può essere stato un problema. Insomma, guardatelo, certo probabilmente è un grande teologo, io non lo so, ma gli è capitato di succedere ad uno che avrebbe rubato la scena a chiunque anche da morto, e gli è capitato nel momento meno buono per la chiesa cattolica all'inizio del terzo millennio. Papa Ratzinger io l'ho trovato sempre sottilmente inquietante, quell'accento che sembra sempre di sentire dei cani latrare sullo sfondo, quella vaga somiglianza con l'imperatore Palpatine di Guerre Stellari, ecco, non aiutano. Poi naturalmente io sono l'ultima persona a poter parlare, lontano come sono dalla chiesa e piuttosto anticlericale. Un cattolico praticante, un fedele dell'ortododssia ecclesiastica, queste cose non le ammetteranno mai e parleranno sempre dell'eccellenza dell'uomo di chiesa, difensore di valori millenari. Naturalmente.In tutta questa faccenda però penso che Joseph Ratzinger abbia fatto la cosa giusta, quella per cui verrà ricordato nei libri di storia e che potrebbe cambiare davvero la chiesa cattolica in crisi da anni: costretta a fare i conti con lotte di potere al suo interno, scandali di pedofilia e un emorragia di fedeli e vocazioni preoccupanti. Le dimissioni di un Papa, sono una scossa, il segno che un'istituzione rigida e bloccata da dogmi per secoli può mutare rapidamente modernizzandosi e adattandosi ai cambiamenti di un mondo che va molto più veloce. Io l'ho apprezzato il gesto di Benedetto XVI, e mi piace immaginarlo in questi giorni in compagnia del fido padre Georg seduto in poltrona con cappellino, patatine e una birra a godersi lo spettacolo dei suoi cardinali intenti a scannarsi per la sua poltrona
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