La misura anche antropologica dell'inadeguatezza dei portavoce e capogruppo del Movimento 5 stelle e forse dei loro leader me l'hanno data le parole ieri di Roberta Lombardi quando dopo aver ascoltato le parole di Bersani se ne è uscita dicendo che le pareva di aver guardato una puntata di Ballarò. Ecco, lì c'era tutto: in due parole questa donna ha manifestato chiaramente di non aver capito dove si trovava e cosa stava facendo. Con quelle parole ha confessato di trovarsi ancora dietro uno schermo televisivo a giudicare i politici parolai dal tinello di casa. E invece adesso lei e il suo collega si trovavano lì (con addosso una enorme responsabilità), nella stanza dove si potevano prendere decisioni, dove, dialogando, si poteva trovare un modo di dare una spinta, un inizio o un segnale per far partire qualcosa di nuovo. No, loro hanno scelto di restare dietro lo schermo della televisione e di continuare a guardare. Il grande cambiamento pronosticato da Grillo è ben di là da venire, la rivoluzione dei cittadini non ingrana e scusatemi ma a me ricorda le rivoluzioni che l'hanno preceduta negli ultimi venticinque anni, quella federalista/secessionista o quella liberale, partite per spaccare il mondo e finite ben comode e affondate nelle poltrone del potere. Bersani ha fatto quello che poteva con i mezzi che aveva a disposizione, il suo non sarebbe stato il migliore dei governi, o il più grande rinnovamento, ma forse nelle condizioni in cui si trova l'Italia e considerando quello che c'è stato negli ultimi dieci anni valeva la pena vedere. Nel pomeriggio di ieri poi il pacato leader del movimento 5 stelle non ha mancato di far sapere la sua opinione sui leader avversari; il segretario del PD ha risposto che uno può insultare finchè vuole fino a quando sta fuori dal Parlamento, ma quando è dentro deve dire cosa vuole fare. Il segretario non ha considerato, o forse non si rende conto che Grillo è fuori dal Parlamento, dentro ci ha mandato quelli che gli sembra di stare guardando Ballarò.
P.S.Oggi Grillo dice che per fare le leggi non c'è bisogno di un governo, non credo, ma penso che educazione civica non fosse la materia nella quale andava meglio. Se vuole insistere con questa cosa gli posso suggerire (se non lo ha già fatto Casaleggio) di proporre la nomina di due consoli con carica annuale.
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