venerdì 6 agosto 2010

giovedì 5 agosto 2010

Scendi, che ti spacco la faccia.


Giorni fa mi chiedevo che fine avesse fatto il giallo dell'estate. Il goloso e truculento fatto di cronaca tanto utile ai giornali per cercare di vendere qualche striminzita copia in più quando tutte le altre notizie sono anche loro in vacanza, e ai telegiornali per riempire lunghi minuti di servizi grondanti sangue. Oddio, qualche tentativo c'è pure stato, ma o gli investigatori sono diventati molto più bravi di un tempo grazie a lunghe sessioni di C.S.I., o sono molto peggiorati i criminali che si fanno beccare quasi subito. Poi ieri sera ho visto l'approfondimento del tg 3 condotto da Bianca Berlinguer e mi sono reso conto che la risposta ce l'avevo davanti da settimane. Quest'anno (avete notato che ormai i trailer cinematografici cominciano tutti così?) la politica nostrana è meglio di qualsiasi fatto di cronaca nera. Ieri sera due esponenti della ex maggioranza hanno passato un'ora a dare un grande esempio di equilibrio e saldezza nella compagine che sostiene il governo mentre gli altri presenti nello studio cercavano di schivare i colpi. C'è da dire che uno dei due era l'on. Lupi, che appartiene a quella categoria di berlusconiani che farebbero incazzare anche Gandhi, per cui non era difficile che la cosa finisse a stracci in faccia. Faceva tenerezza e inquietava anche un po' in un angolo l'unico rappresentante della cosiddetta opposizione, il mite Enrico Letta, che in un contesto del genere era specchio perfetto nel quale poteva riflettersi lo stato del centrosinistra in parlamento, assolutamente ininfluente.

Allora forse è quello giusto

"Nichi Vendola può mobilitare un elettorato che alle ultime elezioni è restato ai margini, ma non credo che possa essere un valido leader per mobilitare una coalizione di centrosinistra: io non lo voterei".

Massimo D'Alema
intervistato da Corradino Mineo a RAI-NEWS 24

martedì 3 agosto 2010

Chi li ha visti?


Durante la breve (quanto la nostra) permanenza della Corea del Nord ai mondiali di calcio sudafricano ad un certo punto si era sparsa la voce che alcuni giocatori della spedizione fossero misteriosamente scomparsi dal ritiro della squadra. La notizia mi aveva colpito perchè aveva innescato in me un curioso fenomeno di ritorno nostalgico da guerra fredda. Sembrava una di quelle notizie dei "bei tempi" della contrapposizione USA-URSS, quando spesso atleti del blocco sovietico in trasferta in occidente si presentavano da qualche autorità locale dei paesi che li ospitavano sussurrando spaventati qualcosa tipo: "Io defeziona!". La notizia sui giocatori nord coreani si è poi rivelata una bufala, ma probabilmente avrebbero fatto meglio a tagliare la corda come i due previdenti atleti di origine giapponese che hanno pensato bene di tornarsene direttamente a Tokyo dopo l'eliminazione.
La Corea per la verità non è stata fortunata: era inserita nel cosidetto "girone della morte", con Brasile, Portogallo e Costa d'Avorio. La prima partita, col Brasile, è stata trasmessa dalla televisione nord coreana solo il giorno dopo, come d'abitudine. Ma la più che dignitosa prestazione della squadra, sconfitta solo 2-1 dai campioni brasiliani e non senza penare, aveva convinto le autorità a trasmettere per la prima volta nella storia la partita con il Portogallo in diretta. Risultato, 7-0 per i portoghesi, seguito da un'altra sconfitta per 3-0 la Costa d'Avorio. Le autorità non hanno gradito. Il 2 luglio tutti i giocatori che hanno partecipato alla spedizione sono stati costretti ad un pubblico processo al Palazzo della Cultura del Popolo davanti a più di 400 persone. Per sei ore hanno assistito alla descrizione di ogni singolo errore da loro commesso in Sudafrica a grave danno della "lotta ideologica per la grandezza della Corea" e alla fine hanno dovuto denunciare l'allenatore che è stato condannato ai lavori forzati. Per gli osservatori sud coreani l'episodio rappresenta un grande passo avanti verso la distensione. In passato ai lavori forzati ci sarebbero finiti tutti.

lunedì 2 agosto 2010