Per anni, dovendo fare un viaggio di domenica durante la stagione calcistica, ho sempre scelto di farlo in modo di farci stare in mezzo la radio cronaca di "Tutto il calcio minuto per minuto", ed anche senza viaggiare in auto, il calcio raccontato alla radio lo trovo ancora molto più gradevole di quello televisivo, abusato e invadente. Anche nei tempi recenti, in cui il calcio è diventato veramente poca cosa, sommerso com'è da tutto tranne che dal gioco, le voci dei cronisti che raccontano le partite riportano indietro ad un tempo in cui forse il pallone era ancora quasi solo un gioco. Scomparsi Ameri e Ciotti, quella di Provenzali era rimasta la voce regina, quella che governava e gestiva tutte le altre, come un pastore col gregge o un vigile nel traffico.
Ascolterò ancora volentieri il calcio alla radio, ma chiunque sostituisca Alfredo Provenzali, non potrò fare a meno di notare la differenza.
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