giovedì 4 ottobre 2012

Ho capito!

L'ultima offesa alla pubblica decenza è particolarmente odiosa: il presidente dell'aler di Lecco parcheggia da tre anni la sua Jaguar (Jaguar!) sulle strisce riservate ai disabili, un disabile lo denuncia, la municipale lo multa e lui taglia le gomme al disabile. Poi chiama il gommista ma è chiaramente tardi e si sente lo stridore delle unghie sul vetro, così, fedele alla consolidata tradizione della sua parte politica, indossa la sua migliore faccia a guisa di terga e dice che, sì, vabbè, in fondo però c'è chi fa di peggio ed è ancora al suo posto. Non è vero, Fiorito è in galera e quell'altro, il fulgido esempio di democrazia, paladino dei liberal-liberisti di tutto il mondo più volte candidato al nobel per la pace da non si sa bene chi, ormai non è più presidente del consiglio da tempo. Ma io sono convinto che dietro a tutte queste patetiche vicende ci deve essere una strategia, perchè se no non si spiega come sia possibile che gli imbecilli stiano venendo a galla tutti in una volta. E se ci pensate è abbastanza chiaro: c'è un vecchio leader, sconfitto dagli anni e dalla storia ma che ancora non lo sa; questo leader è  seriamente tentato di ripresentarsi per l'ennesima volta alla nazione come il nuovo che avanza ma la sua creatura politica si sta decomponendo, gli stracci volano e l'odore è pessimo. Così decide di sparire per un po': sole, mare, dieta e botox. Nel frattempo le belve si sbranano fra loro nell'arena e tutti quelli che per anni hanno seguito come modello lo splendido esempio di buon governo ma sono molto meno furbi vengono a galla. Quando la situazione arriva al punto di non ritorno l'anziana volpe torna in campo passa un bel colpo di straccio, fa fuori ciò che c'è di vecchio e marcio e si propone come il vero cambiamento. Intanto dall'altra parte stanno ancora decidendo come si devono fare le primarie e il grande centro si abbarbica alle ginocchia del professore con la speranza di attrarre elementi da destra e sinistra. E noi qui, davanti alla tv, anestetizzati. Non c'è che dire, un bel programma.

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