lunedì 29 ottobre 2012

Ho visto che mi hai visto

La mostra dedicata a Vermeer che si può vedere a Roma alle scuderie del Quirinale corrisponde alla tipologia tipica delle mostre che si fanno normalmente qui da noi: il nome grosso sparato a lettere cubitali in primo piano e un sottotitolo in piccolo, più o meno vago, a sottintendere il fatto che del nome grosso troveremo un numero limitato di opere in mezzo a tante altre di pittori a lui contemporanei più o meno sconosciuti. Nel caso specifico il sottotitolo recita "il secolo d'oro dell'arte olandese" e significa che in mostra sono esposti meno di una decina di quadri di Vermeer insieme ad una cinquantina di opere di pittori olandesi del Seicento. Non fraintendetemi, la mostra è molto bella, Vermeer è un pittore di cui si conoscono con certezza meno di quaranta quadri, chi li ha non li molla facilmente e metterne insieme quasi una decina in una volta è un bel colpo. Inoltre la qualità generale dei pittori che operarono in Olanda nel seicento è elevatissima il che significa che la mostra vale assolutamente la visita, non foss'altro per vedere anche solo pochi quadri con attenzione, come quello nella foto, scelto per rappresentare l'esposizione e che ne è forse uno dei pezzi più belli; uno di quei quadri che fanno la differenza fra un pittore anche bravo e un maestro assoluto. "La Ragazza con il cappello rosso" è un quadretto piccolo (23X18 cm ca), uno non se ne rende  conto fino a quando non se lo trova davanti, ed è un capolavoro. Lo è perchè definisce un istante come forse neppure una fotografia potrebbe fare; quell'istante nel quale una persona occupata in qualche attività sente su di sè lo sguardo di qualcuno e alza gli occhi incrociandolo, ma solo per una frazione di secondo e per non mostrare di essersi resa conto di essere osservata  subito lo distoglie. E' una sensazione che si coglie solo con il quadro vero davanti e che nessuna riproduzione è in grado di rendere, la prova (se ce n'era bisogno) che l'arte è qualcosa che bisogna offrire direttamente ai propri sensi e non può essere mediata da altri supporti, mai.

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