Ecco, prendete Alien, fatto? Ce l'avete bene in mente? Se siete miei coetanei ed eravate poco più che bambini quando lo vedeste per la prima volta, ricorderete l'atmosfera, il cupo e sottile (ma mica troppo) senso di terrore, la meraviglia, l'originalità degli effetti speciali e delle scenografie, e poi riguardandolo molte volte negli anni a seguire tutti quei significati simbolici che si possono cogliere in ogni scena, quasi in ogni inquadratura; tutte quelle cose insomma che ne fanno un capolavoro che resiste ancora dopo più di trent'anni alla prova del tempo. Se avete fatto questa operazione ora togliete tutte queste cose da quel film, aggiungete, se vi va, il 3D, effetti speciali spettacolari ma che ormai non sorprendono più nessuno e avrete Prometheus. Con tutto questo non voglio dire che il film di Ridley Scott non mi sia piaciuto, in realtà non è un bruttissimo film, ci sono un sacco di cose che non vanno, ma la fantascienza al cinema è sempre divertente. Probabilmente se non avessi più di quarant'anni e non avessi inevitabilmente confrontato ogni scena con la corrispondente di Alien mi sarebbe piaciuto anche di più. Purtroppo però vedendolo non ho potuto fare a meno di pensare che dietro alla solita operazione commerciale ci fosse pure la frustrazione di un regista che non ha resistito alla tentazione di sfruttare quello che oggi la tecnologia gli mette a disposizione, non potendo rifare lo stesso film che gli diede grande successo ma con la grande tentazione di farlo.
Un'ultima cosa, se voi foste degli esploratori spaziali, giunti per primi su un pianeta sconosciuto e vi trovaste in un ambiente dall'aria non proprio amichevole circondati da carcasse scheletrite di grossi alieni, vi mettereste a giocare con una creatura per nulla piacevole che spunta dalla melma come probabilmente fareste se fosse un gattino? Io non lo farei.
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