Nella giornata in cui gira la notizia che in Italia i musei pubblici tutti insieme incassano in un anno meno del Louvre, ci tengo a dire solo due parole per ricordare che la città dove sono nato e vivo possiede uno dei teatri romani più importanti del nord Italia in quasi completo stato di abbandono. Se restaurato, insieme al resto delle vestigia romane vicine potrebbe dar vita ad un'area archeologica fruibile da cittadini e turisti che giusto Roma. Invece la giunta che presiede il comune e si avvia a cercare il favore degli elettori per altri cinque anni ha pensato bene di spendere un sacco di soldi per rimettere in piedi nella piazza simbolo del periodo fascista una statua alta 7,5 metri brutta come poche cose e che Mussolini elogiò e definì "rappresentazione dell'era fascista". Mi permetto di osservare che l'oggetto, completamente bianco, è di chiara ispirazione classica. Come saprete gli antichi le statue le coloravano, l'ideale dell'oggetto bianco è una stortura dei modelli di origine neoclassica. Perciò i gentili rappresentanti che governano il comune non si stupiscano se qualcuno poi volesse colorarla.
In effetti, ci sono in giro un sacco di archeologi dotati di bombolette e desiderosi di restituire la statua alla sua giusta prospettiva storica. Benvengano.
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