martedì 16 aprile 2013

Alla maratona di PyongYang è andato tutto bene

Io non ci sto, mi dispiace, l'attentato di Boston è senz'altro una grossa vigliaccata; colpire una grande manifestazione sportiva in un giorno di festa è una cosa orribile e i criminali che hanno commesso il fatto meritano di essere presi e puniti nel modo più severo, ma quello che l'informazione ha fatto ieri sera con le immagini che arrivavano dagli Stati Uniti è in assoluto "pornografia" del sangue e del dolore. E quando scrivo pornografia intendo l'ossessiva e compulsiva continua ripetizione degli stessi filmati per ore in una maniacale ricerca di particolari e in assenza di qualcosa di veramente utile da dire. E poi è arrivato il momento dell'ipocrisia, aiutato senz'altro anche dal modo con cui il sistema dell'informazione ha costruito la notizia. E' arrivato quel momento nel quale è sembrato che tutto il mondo si fermasse a guardare quelle immagini, attonito, sconvolto, e improvvisamente pareva che tutti noi dovessimo sentirci colpiti. Mi dispiace, lo ripeto, io non ci sto. Ho assistito su Twitter (e per fortuna non ho un profilo su facebook) al fioccare di messaggi indignati, accorati appelli, commozione, preghiere. Tantissima ipocrisia, in buona parte involontaria, ma ipocrisia. Sono sicuro che pochissime delle persone che in queste ore si sono sentite così sconvolte hanno mai provato o manifestato simili sentimenti per quello che succede in modo anche più grave e sistematicamente in molte parti del mondo e in particolare in Siria, dove nell'ultimo anno bombe e attentati di persone (bambini compresi ) ne hanno ammazzate migliaia. E non raccontatemi che lì c'è la guerra, lì semplicemente le grandi potenze hanno deciso di non guardare e l'attenzione dell'informazione che è il nostro occhio e forma le idee sfuma, nicchia, ci riporta delle pilloline infilate nei notiziari e mischiate alle mille altre notizie che più ci interessano e ci riguardano o ad altre notizie di guerre e morti lontane a cui siamo abituati, quasi anestetizzati. Per quanto mi riguarda l'attentato di Boston mi addolora mi indigna tanto quanto ogni bomba che esplode e uccide decine di persone ad Aleppo o Damasco e, scusatemi ancora, ma penso proprio che in questo mondo che pare proprio funzionare in modo ingiusto non solo esistono morti di serie A e serie B, ma esistono proprio eventi drammatici di serie A e altri, la maggior parte, che non stanno neppure in classifica.

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