Non c'è niente da dire, quelli della Pixar sono dei geniacci e la mostra per i 25 anni che da noi si è vista a Milano e poi a Mantova ne è la piena dimostrazione. L'esposizione dei bozzetti e dei modellini di ognuno dei film pluripremiati mostra come dietro alla tecnologia digitalizzata del prodotto finale la struttura sia ancora basata sulla forma d'arte più primitiva, il disegno su carta e l'uso del colore e il risultato è una gioia dei sensi.
In particolare sono fantastici i colour script, sostanzialmente la riduzione sintetica delle storie in bozzetti distribuiti su strisce molto vivaci dove i colori servono a mettere in moto i registri emozionali più vari; praticamente degli story boards basati solo sul colore che sono delle vere e proprie opere d'arte. E con questi colour script è stata realizzata appositamente per la mostra un'installazione dove all'interno di una stanza con uno schermo lungo una decina di metri gli spettatori sono accompagnati in un viaggio lungo tutti i film della Pixar in un trionfo di effetti sonori, colori e immagini che simulano efficacemente il 3D (dimostrnadone essenzialmente l'inutilità). Il tutto dura una decina di minuti, ma difficilmente si resiste alla tentazione di un secondo giro: il bambino che è in noi (che è in me) con cose così non vorrebbe mai scendere dalla giostra.
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