giovedì 24 ottobre 2013

Salvate la specialista Ryan

Io lo so, lo so perfettamente che certe cose nello spazio non possono succedere. Lo so che il telescopio Hubble, la Stazione Spaziale Internazionale e quella cinese sono distanti centinaia di chilometri e su orbite diverse. Lo so che i detriti spaziali viaggiano ad una velocità tale che non è che li vedi arrivare e basta che ti sposti per evitarli. So anche che a due persone attaccate ad un cavo nel vuoto non possono succedere tutte quelle cose lì. Nonostante tutto sono disposto a concedere a Cuaron tutte le licenze che si è concesso in Gravity, perfino il fatto che una che ha avuto un addestramento da astronauta di soli sei mesi sia in grado di pilotare una navicella cinese spingendo tasti a caso. Sono disposto a sorvolare su tutte queste cose perchè in fondo, per quanto realistico, si tratta di cinema di fantascienza, e la maggior parte della fantascienza vista fino ad ora ha sempre implicato rumori ed esplosioni assolutamente impossibili nel vuoto, o astronavi che si muovevano nello spazio come aerei nell'atmosfera, sfidando le leggi della fisica ben più di quanto non succeda in Gravity, e tutto sommato non ci siamo mai fatti troppe domande. Gravity ci offre  i panorami della terra vista dallo spazio più belli mai visti in un film, e sono incantevoli. Oltretutto essendo stati messi a disposizione dalla Nasa sono assolutamente reali. Solo lo spettacolo offerto dalla bellezza del nostro pianeta visto da cinquecento chilometri d'altezza vale il costo del biglietto; così come quel momento, nel quale tutto si ferma per un attimo, e Sandra Bullock emerge dalla sua tuta spaziale (e sì, so pure che sotto la tuta non stanno in canottiera e mutande) e comincia a volteggiare lentamente nel vuoto della navicella assumendo una posizione fetale con un tubo sullo sfondo che ricorda tanto un cordone ombelicale. E' in quel momento, quando Alfonso Cuaron pare citare due grandi capolavori come Alien e 2001 che il suo film mi è piaciuto davvero.

2 commenti:

  1. Il momento più epico di tutta la faccenda, secondo me, è stato quando alla conferenza stampa di presentazione del film un giornalista spagnolo si è alzato e ha chiesto al regista: "Avete avuto molte difficoltà a girare il film nello spazio?".
    Questa è vera sospensione dell'incredulità. Certe cose nello spazio possono succedere.

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    1. Questo non lo sapevo. Allora tuttoè possibile

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