giovedì 10 ottobre 2013

Ignoranza di ritorno, ignoranza tutt'intorno

Ieri ho passato la mattinata ad apprendere i primi fondamentali rudimenti di un noto programma per il disegno professionale che risulta essere molto utile per il mestiere che faccio. Tutto ciò grazie ad un po' di tempo libero e alla disponibilità di un amico. Nessuno me lo aveva mai insegnato prima, da solo non mi ci sarei mai messo e tutto sommato non me ne ero mai troppo preoccupato perchè di quel genere di cose si era sempre occupato qualcun altro. Mi sono sentito abbastanza ignorante. Poi però ho pensato alla notizia che ha circolato ieri sui dati relativi all'analfabetismo di ritorno nel nostro paese e sono andato a riprendere un articolo che avevo letto un paio di settimane prima. Personalmente mi sono sentito molto meglio, ma per quanto riguarda la situazione italiana c'è poco da star tranquilli. Grazie a decenni di tagli a settori fondamentali come scuola o ricerca l'Italia risulta essere in fondo alla lista dei paesi maggiormente sviluppati per preparazione scolastica (se vi può far star meglio però potete pensare che sia ai primi posti fra quelli meno sviluppati). I dati dicono che il 70% degli italiani non è in grado di comprendere un testo scritto di media lunghezza, il 33% fa fatica anche a interpretare frasi di semplice comprensione. Pensate che a qualcuno possa far gioco avere una popolazione manipolabile incapace di costruirsi un opinione autonoma o di essere pienamente consapevole dei propri diritti e doveri? Cosa ve lo fa credere? Non sarà mica la presenza negli ultimi vent'anni di personaggi con una buona parlantina e in grado di controllare mezzi di informazione vero? Ma l'incapacità di leggere o scrivere può avere anche conseguenze drammatiche sul piano delle relazioni personali o familiari. Secondo la responsabile culturale del Censis i fatti di cronaca violenta sono anche segnale di una limitata capacità di espressione dei sentimenti: amore o odio. Se non si è in grado di costruire un concetto o un discorso per elaborare le proprie emozioni questo può portare a frustrazione e sfociare in aggressività e violenza. Un rimedio ci sarebbe, la capacità della nostra mente di elaborare pensieri complessi si acquisisce in gran parte leggendo, fin dalla più giovane età, ma in Italia più del 50% della popolazione non ha mai letto un libro ne mai lo leggerà. In compenso in Europa siamo i primi consumatori di videogiochi e abbiamo anche il primato per il ricorso alla chirurgia estetica. Sembrerebbe essere tutto finito.

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