sabato 5 ottobre 2013

Se ne sono andati

Elysium è il secondo e ultimo film del regista sudafricano Neill Blomkamp, quello che con il suo primo lavoro, District 9, aveva realizzato una originalissima e fantascientifica metafora dell'apartheid mettendo all'interno di enormi campi profughi, recintati e sorvegliati militarmente, degli alieni. In Elisyum il tema è ancora quello di un mondo futuristico e distopico, diviso in due parti, dove quella occupata da chi possiede la ricchezza cerca in ogni modo di allontanare da se gli altri, la massa, portatrice di povertà, disordine e malattie. Elisyum mostra un mondo che non è neppure troppo lontano da noi nel tempo, nel quale i più fortunati e facoltosi si sono rifugiati su una stazione orbitante che rappresenta tutto il meglio che la tecnologia e la terra potrebbero offrire. Tutti gli altri fuori, di sotto, in un mondo sovrappopolato, inquinato, malato, buono solo per essere sfruttato industrialmente per produrre la ricchezza necessaria a mantenere lo standard di vita elevato dei pochi fortunati. Il film non mantiene per tutta la sua durata l'originalità di District 9 e sfocia a un certo punto in una deriva da action movie hollywoodiano, ma alcune cose dipingono una realtà che è estremamente attuale: come il desiderio dei più poveri di ragiungere il mondo dei più ricchi nella ricerca disperata di una possibilità che pare utopistica di migliorare la propria esistenza. E per fare questo sono disposti a correre il rischio di perdere la vita, e la perdono, anche a causa del comportamento criminale delle istituzioni e delle leggi create da quella parte del mondo, che li vuole segregati lontano da sè. Se in District 9 gli alieni nel loro slum rappresentano un problema di carattere sociale che sfocia in rivolta quando in modo ipocrita si cerca di spostarli in un luogo "migliore" creato apposta per loro, ancora più lontano dagli occhi del nostro mondo, metafora di quel "aiutiamoli a casa loro" che tanto piace a certi personaggi di casa nostra; in Elisyum il ministro della sicurezza della stazione orbitante arriva perfino ad usare la forza letale per eliminare i migranti, andando addirittura oltre leggi che avrebbero comunque previsto l'arresto e il rimpatrio forzato dei profughi. Anche in questo caso applicando il mica tanto segreto sogno di squallidi personaggi che conosciamo e che volentieri sparerebbero ai barconi che cercano di approdare sulle nostre spiagge. La strage di questi giorni è la punta di un iceberg che si muove inarrestabile, nessuno sa esattamente quante siano le persone morte negli ultimi vent'anni nel mediterraneo, decine di migliaia, ed altrettanti, forse molti di più sono morti attraversando il deserto, cercando di  arrivare in paesi dove la politica del "aiutiamoli a casa loro" si traduceva in finanziamenti a stati dittatoriali per realizzare campi profughi dove internare i migranti impedendo loro di prendere il mare. Mettere i muri non serve, il flusso di migranti non può essere fermato in questo modo. Ma francamente ho l'impressione che il mondo occidentale sia molto più occupato a tenersi buoni i mercati, in buona parte responsabili di questa divisione del mondo che trasformerà molta buona fantascienza in terribile realtà.

Nessun commento:

Posta un commento