mercoledì 27 febbraio 2013
Rivoluzione?
A me piace questa cosa di provare ad istituire una forma di democrazia partecipativa al posto di una fallimentare democrazia rappresentativa, davvero, non scherzo, trovo entusiasmanti questi giovani, nuovi, freschi, assolutamente determinati. E sono convinto che se avessero avuto una maggioranza schiacciante, tale da permetter loro di governare da soli ne avremmo viste delle belle. Ma così non è stato. Presto quei giovani così carini faranno il loro debutto in un mare nel quale gli squali che nuotano sono ancora molti, e affamati. Spero proprio per loro che se la sapranno cavare quando si troveranno in qualche commissione a dover discutere magari impossibilitati a collegarsi in streaming con Casaleggio. Spero siano preparati per questo. Ora mi ripeterò, ma mi piacevano davvero anche quelle piazze che trasudavano voglia di partecipazione, meno mi piaceva e mi piace tuttora, l'uomo che sbraitava dal palco, e pochissimo mi piace che quell'uomo abbia intenzionalmente voluto tenersi fuori dal palazzo, mandando avanti gli altri. Certo, ha sempre detto che sarebbe stato solo il megafono, allora perchè vuole andare lui dal Presidente della Repubblica? Cos'è lui esattamente? Perchè continua a dettare condizioni manco fosse a Versailles nel 1918? Stando fuori dal parlamento Grillo si tiene le mani libere ed è nelle condizioni di poter liberamente mandare a fare in culo i suoi stessi eletti nel momento che questi prendessero liberamente delle decisioni contrarie alla linea dettata da lui e da Casaleggio. Spero davvero che i nuovi rappresentanti eletti dal popolo in futuro sapranno mantenere la loro mente libera dai condizionamenti di un uomo che all'apparenza sembra essere stato travolto dalla stessa rabbia di cui si è fatto portatore in questi anni.
martedì 26 febbraio 2013
E adesso?
Questo è quello che ho fatto io. Fino ad alcuni mesi fa ero dell'idea che con questa legge elettorale avrei fatto molta fatica ad andare a votare, inoltre c'era ancora grande incertezza sui movimenti dei partiti, la situazione si poteva considerare ancora molto fluida e quindi valeva la pena stare ad osservare, perchè il rischio che, per esempio, qualcuno nel PD potesse pensare ad alleanze con Monti era concreto. Poi le cose hanno preso la piega che hanno preso. Il governo Monti non ci ha pensato per niente a fare una legge elettorale, avevano altre priorità, e in parlamento poi i partiti non è che abbiano alzato troppo la voce sul punto. E così siamo arrivati a questo. Motivi per non andare a votare ce n'erano a sufficienza è vero, ma sapete com'è, nonostante una certa indole anarchica sono stato educato sulla base di valori democratici discendenti direttamente dalla Resistenza e inoltre sono lombardo e in Lombardia si giocavano alcune partite chiave. Così ho deciso che avrei votato diversificando il voto. Ho votato Ambrosoli in regione, perchè proprio non posso pensare di avere Maroni presidente (anche se sta accadendo), ho premiato la coalizione di centrosinistra per il senato (per via del premio di maggioranza) e poi ho annullato la scheda per il parlamento. Quest'ultima decisione l'ho presa perchè sono convinto che in un sistema democratico l'espressione di un voto bianco o nullo se manifestata da una massa notevole di elettori sia un segnale più efficace rivolto al sistema dell'astensione che, per quanto motivata, rischia sempre di perdersi in mezzo a quella di chi si astiene senza motivi. Poi le cose sono andate come sono andate e forse in fondo un po' ce lo si poteva pure aspettare. Chi ha vinto? Adesso tutti guardano a Grillo e al Movimento 5 stelle. Io non penso che abbiano vinto loro. Hanno avuto un grandissimo risultato, è vero, ma per vincere davvero, secondo quelle che erano le loro intenzioni di radere al suolo il vecchio sistema, avrebbero dovuto avere la maggioranza assoluta, cosa che non è stata. La casa è stata pesantemente bombardata, ma ora loro si trovano con gli altri sotto le macerie e qualcosa dovranno fare. Non sono più solo fuori nelle piazze, ora sono dentro al palazzo e non sono soli. Il centrosinistra, ecco, il centrosinistra preferirei non commentarlo, vincere senza poter dire di aver vinto si commenta senza parole. Il vincitore è uno solo, ancora lui, il Caimano. Pensateci ha fatto campagna elettorale da solo per un mese e mezzo, tutti gli altri sono apparsi miracolosamente solo ieri, ma prima di ieri Berlusconi da solo ha occupato militarmente ogni spazio possibile e ha fatto quello che sa fare come nessun altro: vendere fumo, promettere qualsiasi cosa a qualsiasi condizione, arrivando al punto di dire che l'IMU l'avrebbe restituita di tasca propria. Insomma, da 300000 euro al giorno alla moglie, vuoi che non riesca a tirare fuori poche centinaia di euro per ciascuno di noi? Gli italiani, non diversamente da altri popoli forse, ma di più, sono molto sensibili alle questioni legate al portafoglio, specie in periodi come questo, e così hanno presto dimenticato il disastro degli anni precedenti (se mai se ne sono accorti) e sono tornati all'ovile. Al punto che in Lombardia riescono a ridare la maggioranza ad una coalizione che ha appena dovuto lasciarne il governo perchè travolta da scandali e con una quantità impressionante di consiglieri regionali passati per le patrie galere, e questa è una cosa che proprio non riesco a spiegarmi. Ecco Berlusconi è arrivato in fondo stremato probabilmente, ma ha ottenuto il risultato che si era prefisso. Sapendo che lui non avrebbe potuto vincere, è riuscito a fare in modo che non vincessero gli altri, ha creato lo stallo, le basi per l'ingovernabilità di un paese che ha portato sull'orlo del precipizio senza essere riuscito a finire il lavoro. Adesso che succede? Buio, ma se per caso davvero si provasse a fare una grossa coalizione PD-PDL per governare un paio d'anni e fare qualche riforma fra cui quella elettorale, e ne dubito, la prossima volta Grillo, o chi per lui, prenderebbe l'ottanta per cento e io certamente non andrei a votare più.
sabato 23 febbraio 2013
Intervallo
E in attesa del futuro che verrà mi distraggo andando a rileggermi tutti quei domenicali del Sole che prendo e non riesco mai a leggere fino in fondo, ma che sono sempre fonte di scoperte interessanti. Come questa che ho fatto sugli spinaci. Intendiamoci, a me piacciono un sacco gli spinaci, ma appartengo a una di quelle generazioni cresciute nella convinzione che gli spinaci fossero fondamentali da mangiare per il ferro e quindi in qualche caso indotti a mangiarli forzatamente. Provate ad immaginare per un bambino cosa poteva essere più di trenta anni fa l'idea che ci fosse il ferro negli spinaci. E non parlo solo di Braccio di Ferro, io ero convinto che a metterli sotto l'acqua si arrugginissero, o si potessero arruginire in pancia. Insomma, poi negli anni la scienza dell'alimentazione ci ha insegnato che in effetti gli spinaci sono la verdura che contiene più ferro, ma quello che l'organismo può assorbire è una quantità miserabile. Quindi, se volete ferro, carne rossa: fegato, ma anche carne di cavallo se preferite (Vanno bene i tortellini della buitoni). Ora finalmente ho scoperto da dove è nata la leggenda del ferro negli spinaci. E' tutta colpa di uno sbaglio di trascrizione fatto da un chimico tedesco; pare infatti che nel 1870 Erich Von Wolf nell'annotare alcuni dati scrisse per errore che un etto di spinaci conteneva 35 milligrammi di ferro anzichè 3,5. Et voilà, per decine e decine di anni a venire da quel momento migliaia di bambini crebbero riempiti a forza di spinaci e fu creato anche un eroe dei fumetti per dar loro un incentivo. Ecco, tutto qui, fine intervallo, domani si vota.
venerdì 22 febbraio 2013
E poi?
Devo dire la verità, da una parte quelle piazze colme di gente mi piacciono. Mi piacciono perchè parlano di gente viva, affamata di partecipazione e la partecipazione è il sale della democrazia. Piazze così rimandano ad anni passati, quando i leader politici frequentavano molto meno le televisioni e molto di più i luoghi dove il paese vive davvero e non quelli dove la gente di sera in casa si rifugia per allontanarsi dalla realtà. D'altra parte però quelle piazze mi spaventano anche. Mi spaventano perchè in passato le piazze sono state riempite anche da capi carismatici che inveivano e sbraitavano contro sistemi vecchi e marci infuocando le folle e montando la loro rabbia contro i suddetti sistemi con grandi capacità oratorie e iperboli linguistiche che a volte andavano oltre la realtà dei fatti. Io non so bene che pensare di Grillo (che come comico non mi fa impazzire) e del suo movimento. In passato ne ho anche già un po' scritto qui. Molti argomenti trattati da Grillo sono ragionevoli e condivisibili potrebbero pure trovarmi d'accordo. Ma il metodo non mi piace, e nell'addentrarsi nel vivo della campagna elettorale mi è piaciuto sempre meno. Con tutto il suo roboante e colorito linguaggio fatto di nomignoli e vaffanculo alla fine Grillo otterrà un grande risultato con l'effetto di mandare in parlamento un bel numero di volti nuovi e persone entusiaste che temo si troveranno presto completamente impreparate a nuotare in un mare pieno di squali. La mancanza di qualsiasi tipo di confronto e rapporto ostentata da Grillo verso i suoi competitori in quanto rappresentati del vecchio e marcio sistema non aiuterà i suoi parlamentari che in questo sistema presto si troveranno a doversi barcamenare. Grillo dice di essere solo la voce, ma in democrazia esiste una cosa che si chiama confronto e per cambiare le cose e riportare questo paese ad uno stato di cose più vicino alla democrazia vera (cosa di cui avrebbe davvero bisogno), questa voce non dovrebbe solo urlare parole d'ordine dalle piazze ma anche confrontarsi con i propri avversari e smontarli con la forza dei propri argomenti.
Alla fine ogni cosa non fa altro che provare quanto il sistema democratico sia stato sempre assolutamente inefficace; laggente cade sempre nel tranello dell'uomo forte, l'uomo della provvidenza.
Alla fine ogni cosa non fa altro che provare quanto il sistema democratico sia stato sempre assolutamente inefficace; laggente cade sempre nel tranello dell'uomo forte, l'uomo della provvidenza.
mercoledì 20 febbraio 2013
Ai confini della realtà
-Pronto?
-Ehi, Allora? Che ti sembra?
-Stiamo andando ben....
-Vinciamo!
-Ma i sondaggi..
-Vinciamo in ogni caso.
-Ma come?
-Se anche perdessimo, di poco, avremo numeri sufficienti per crear loro problemi e poi ho già i numeri di alcuni che sarebbero più che contenti di passare con noi?
-Chi sono?
-Non li voglio bruciare, non mi fido dei telefoni.
-Vabbè, dai
-E comunque vinciamo, e io sarò di nuovo in sella.
-Ma non puoi, hai dett....
-Ahh, mi sento un Dio, sto benissimo, vorrei vivere sempre in campagna elettorale e poi, quelle nuove pillole...
-Che pillole?
-No, niente. Vedrai, Poi mi chiameranno, vorranno di nuovo me, non potrò dire di no.
-Ma Bobo?
-Non faranno niente, vedrai, avranno quello che vogliono e poi se no gli leviamo la sedia da sotto il culo.
-Ma sent...
-Guarda scusa, ti richiamo, che stiamo vincendo la partita e voglio vedere come va.
-Vabbè, ciao.
-.......................
-Ehi, Allora? Che ti sembra?
-Stiamo andando ben....
-Vinciamo!
-Ma i sondaggi..
-Vinciamo in ogni caso.
-Ma come?
-Se anche perdessimo, di poco, avremo numeri sufficienti per crear loro problemi e poi ho già i numeri di alcuni che sarebbero più che contenti di passare con noi?
-Chi sono?
-Non li voglio bruciare, non mi fido dei telefoni.
-Vabbè, dai
-E comunque vinciamo, e io sarò di nuovo in sella.
-Ma non puoi, hai dett....
-Ahh, mi sento un Dio, sto benissimo, vorrei vivere sempre in campagna elettorale e poi, quelle nuove pillole...
-Che pillole?
-No, niente. Vedrai, Poi mi chiameranno, vorranno di nuovo me, non potrò dire di no.
-Ma Bobo?
-Non faranno niente, vedrai, avranno quello che vogliono e poi se no gli leviamo la sedia da sotto il culo.
-Ma sent...
-Guarda scusa, ti richiamo, che stiamo vincendo la partita e voglio vedere come va.
-Vabbè, ciao.
-.......................
martedì 19 febbraio 2013
E siamo ancora qui
E mentre ora scorrono in video le immagini malinconiche di Bersani che la conta a Mentana in una serata nella quale i tre leader che si suppone possano essere i principali candidati alla vittoria interverranno da soli senza confronto, io ripenso al penoso spettacolo offerto ieri sera dalla trasmissione berlusconiana "Quinta colonna". Lo so perfettamente che bisogna stare lontani da cose simili, ma non ce la faccio. Sto sempre lì come un ebete a guardare quell'uomo, sempre più simile ad un cadavere imbalsamato, nella vana attesa che qualche volta dica qualcosa di diverso. E invece non succede: i comunisti sono comunisti, i giudici sono comunisti, i giornalisti sono comunisti, anche il mio cane, che si chiama Rosso, è comunista. E poi aboliremo ogni tassa possibile, faremo il ponte sullo stretto di Messina, cambieremo la costituzione, faremo le riforme, creeremo milioni di posti di lavoro. Tutte queste cose vengono ripetute come un mantra dal 1994. Dopo vent'anni mi piacerebbe sapere da qualcuno che gli crede ancora cosa ne pensa. Ieri, imbeccato da Paolo Del Debbio (non chiamatelo giornalista, piuttosto maggiordomo) che si comportava come un arbitro che fischia un rigore inesistente per la squadra di casa, sistema personalmente la palla sul dischetto e poi invita il portiere a lasciare la porta, Berlusconi ha sfiorato poi raggiunto ed è straripato nel ridicolo parecchie volte. Ma quella che mi ha dato più fastidio è stata una delle uscite finali, quando si è vantato di essere stato il primo nel 1994 a portare un partito alle elezioni in un sistema che andava verso il bipartitismo e dichiarando prima delle elezioni il candidato leader (se stesso naturalmente). Questo lo ha fatto nel 2013, presentandosi a delle elezioni con almeno sei candidati alla presidenza del consiglio, con un'alleanza rabberciata esclusivamente per motivi di opprtunismo politico e senza dichiarare il nome del candidato presidente (che secondo la costituzione lo nomina il Presidente della Repubblica naturalmente) Un anno fa tutti davano quest'uomo per finito e definitivamente fuori dai giochi e invece eccolo lì a fare il gigione con Mentana.
Che cavolo lo hai guardato a fare ieri, mi direte. E perchè lo guardi ora. Vero, non lo so, sono scemo.
Che cavolo lo hai guardato a fare ieri, mi direte. E perchè lo guardi ora. Vero, non lo so, sono scemo.
giovedì 14 febbraio 2013
mercoledì 13 febbraio 2013
Se ne sono andati
Io cerco, se possibile, di essere dentro le cose che fotografo, cerco di appartenere, vorrei in qualche modo sparire ed essere assorbito da queste cose che chiamo contesti, luoghi, insiemi, che non chiamo più paesaggio che è troppo lontano come termine. Quello che mi piace pensare è di essere assorbito lì dentro in un'assonanza che crei armonia. Credo che, alla fine, questa sia una piccola conquista...
Gabriele Basilico (1944-2013)
Gabriele Basilico (1944-2013)
lunedì 11 febbraio 2013
Le quote rosa della vendetta
Alla fine qualche dubbio che quello non fosse proprio Bin Laden e che le cose possano non essere proprio andate come lei ha raccontato (peraltro molto bene) forse lo ha avuto anche la Bigelow. Nella scena finale, molto bella, del film "Zero Dark Thirty", quando ci viene mostrato l'attacco alla casa fortezza di Abbottabad da parte dei Navy Seals, lo "sceicco del terrore" non viene mai mostrato. Qualche inquadratura fugace è dedicata solo al corpo ormai senza vita e straziato mentre i soldati scattano foto ricordo e poi quando Maya, la protagonista lo riconosce ufficialmente. Pudore? Dubbi? C'entra il fatto che comunque nessuna imagine dell'operazione è stata mai diffusa ufficialmente e la più famosa è solo una foto dello staff di Obama che osserva in diretta non si sa che cosa? Non lo so. Il film della Bigelow è senza dubbio molto bello ed ha a mio parere il merito di mostrare senza troppi veli i metodi coercitivi e disumani che i servizi segreti hanno adottato per arrivare a risultati che sul campo con le azioni militari non riuscivano ad ottenere. Qualcuno ha accusato la regista di aver voluto fare un'apologia della tortura mostrando come anche la sua protagonista ne facesse uso con freddezza e distacco (ma un certo disagio si vede) conducendo gli interrogatori per ottenere risultati altrimenti impossibili. Io non ho avuto questa impressione di apologia. A me è sembrato che alla fine il film mostri come la tortura renda disumani anche coloro che si pongono dalla parte del bene nella lotta contro il male dimostrando che il confine fra bene e male è estremamente labile se non inesistente. Maya, l'agente della CIA che per dieci anni persiste nella caccia ad un fantasma arrivando ad individuare il presunto nascondiglio di Bin Laden, alla fine da l'impressione di essere non meno fanatica di coloro ai quali da la caccia, accanendosi con estrema tenacia nella sua operazione, che alla fine assume anche un carattere quasi di vendetta personale, anche quando da parte degli stessi piani alti della sua organizzazione e della stessa presidenza sembrava che la figura di Bin Laden ormai non avesse più grande importanza perchè i problemi pressanti erano diventati altri. Alla fine l'operazione viene autorizzata (quasi per sfinimento dei superiori di Maya) nonostante la prova schiacciante della presenza di Bin Laden in quella casa non fosse stata portata. Anni di guerre, decine di migliaia di morti, centinaia, forse migliaia di persone imprigionate e torturate, (alcune assolutamente per caso come in passato ci hanno mostrato altri film) e tutto questo non trova nessuna conclusione nell'uccisione (forse) di un uomo che ha rappresentato per anni il male assoluto e che ormai era considerato quasi solo un nome privo di importanza e di cui nessun giudice con quelle prove avrebbe autorizzato la cattura. Ne valeva la pena?
domenica 10 febbraio 2013
Ehi Silvio, segnati anche questa
Oggi si gioca la finale della Coppa d'Africa 2013, si affronteranno Nigeria e Burkina Faso. Nei giorni scorsi l'associazione nazionale dell prostitute nigeriane (e potremmo anche aprire un capitolo sul fatto che qui le prostitute nigeriane sono schiave mentre al loro paese hanno pure un'associazione) ha annunciato che in caso di vittoria concederà i favori delle proprie associate gratuitamente ai calciatori per una settimana. Potremmo discutere sulla moralità di questo tipo d'offerta tutto il tempo che volete, fatto sta che in Nigeria la cosa pare sia considerata assolutamente ovvia. Ecco, considerando le naturali predisposizioni del nostro exex capo di governo non mi stupirei se in questo periodo di promesse roboanti per raccattare qualche voto sul fondo del barile non cogliesse al balzo l'idea per inventarsi qualche cosa di simile. Pensateci, "se mi darete il vostro voto al primo consiglio dei ministri proporremo la riapertura delle case d'appuntamento e omaggeremo tutti gli avventori con prestazioni gratuite per la prima settimana". Io non mi stupirei.
sabato 9 febbraio 2013
Se ne sono andati
Una bimba che neppure ha fatto in tempo ad arrivare e vederlo il mondo, uno non può fare a meno di pensare che tutto questo è molto ingiusto e molto triste. E il mondo continua a girare.
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