lunedì 22 giugno 2009

Neda



Ho visto il video della morte di Neda Saleh, la ragazza uccisa a Teheran dalla polizia durante le manifestazioni di questi giorni. L'ho visto una sola volta e non ci sono più riuscito, è stato terribile, una sensazione ancora peggiore di quella che provai vedendo le immagini dell'omicidio di Carlo Giuliani. Brividi, nausea, una sensazione di oppressione e lo stomaco che si stringe. Niente, nessuna immagine di fiction o di morte fittizia sullo schermo può essere ugualmente spaventosa. Una vita è scivolata via in un istante e quegli occhi sbarrati, il sangue e le urla della gente intorno sono stati un pugno nello stomaco. Lo so, cose così nei telegiornali se ne vedono spesso, dovremmo essere ormai anestetizzati alla morte, alla violenza ad un mondo che scivola verso il baratro e che pare senza speranze. Io non so davvero cosa succeda in Iran; penso che sia un grande paese, giovane ma carico di millenni di storia e cultura governato da pochi inetti e ottusi estremisti che tengono in ostaggio milioni di persone, anche quelle che pensano di essere d'accordo con loro. Non so se davvero queste elezioni siano state falsate, ma qualcosa nella reazione della gente farebbe sembrare che in effetti qualcosa non vada. Quello che so è che una ragazza non dovrebbe morire così. Quello che so è che i commenti di certi nostri uomini politici, occupati tuttalpiù nel tenere a galla un governo da casa di tolleranza ed in alcuni casi con più di una responsabilità nella sanguinosa gestione delle proteste di piazza di casa nostra non mi piacciono perchè li trovo ipocriti e insulsi specie se è chiaro che la loro paura è quella di perdere un importante partner commerciale.

1 commento:

  1. Spesso mi sono fatta domande simili...come si può restare indifferenti? Mi ricordo che quando ero bambina il TG mandò in onda, nell'edizione delle 20,le immagini prese da una telecamera a circuito chiuso, dove un uomo veniva freddato dai camorristi, quella volta le lacrime sono venute giù da solee sono rimasta lì paralizzata, e ai miei genitori che chiedevano:"perchè piangi?" ho DOVUTO spiegare che era proprio la PRIMA VOLTA che vedevo un uomo morire per davvero davanti ai miei occhi.Loro non ci avevano fatto caso...
    E nelle orecchie mi ha stordito il rumore dell'indifferenza.

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