martedì 11 gennaio 2011

I see dead people

DSC_1611Di alcuni argomenti la gente non parla tanto volentieri. Cose come la morte sono piuttosto lontane dai pensieri quotidiani di ciascuno e ormai viviamo in un mondo che ci ha abbastanza anestetizzati a riguardo. Non che la morte non sia presente, anzi, cronache e fiction ne sono piene, ma in qualche modo il rapporto fra l’uomo contemporaneo e la morte è cambiato tantissimo dal passato, quando forse quest’ultima aveva più visibilità nel concreto della vita ordinaria. Oggi quando arriva e ci colpisce da vicino ci sorprende, anche nei casi in cui era inevitabile e attesa. E’ come un’intrusa, una distorsione nel ciclo della vita. Tutto questo non aiuta ad affrontare l’inevitabile. Io ci penso e ogni tanto qui ne parlo; non posso farne a meno: con “gente” come quello qui sopra ci ho a che fare continuamente. Non riesco proprio a pensare che si tratti solo di vecchie ossa; un tempo sono pur sempre stati qualcuno. Il ragazzo nella foto per esempio è stato con me dalla mia dentista; non tutto naturalmente, solo tre denti che erano stati sparpagliati in giro da un incontro troppo ravvicinato con una ruspa che ne ha aggravato una situazione generale che già non era delle migliori. Non saprò mai di chi si trattava, i suoi denti sembravano quelli di un vecchio di ottanta anni per l’usura, ma ai tempi in cui è vissuto una dentatura così poteva averla anche un ventenne. Nessuno probabilmente si prenderà la briga di guardare le sue ossa, anche perchè ne sono rimaste solo briciole. L’unica cosa che sapremo di lui (o lei?) è che chi lo ha sepolto ha ritenuto che fosse il caso che di là si portasse un paio di vasetti bruttini e un gruzzoletto di una ventina di monete, una delle quali appoggiata sul cuore. In qualche modo queste vecchie ossa, sepolte da quasi duemila anni sono tornate ad avere a che fare con il mondo dei vivi e mi sembra giusto, per quel che posso, dare atto del fatto che è esistito un individuo che oggi per noi è una fonte di informazioni scientifiche ma anche custode, come tutti i suoi simili, del più grande segreto dell’umanità. La risposta arriverà per tutti prima o poi, ma è bello pensare di vivere in un mondo in cui esista ancora qualche domanda senza risposta. Sarebbe noioso se non ci fosse più nulla su cui interrogarsi.

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