Non si sa esattamente quando i primi
esseri umani raggiunsero l'arcipelago delle Canarie. A parte qualche
passaggio di Fenici e Romani che non lasciarono troppo il segno, i
primi europei le “scoprirono” ufficialmente verso il 1340 e vi
trovarono delle popolazioni che vivevano in grotte e si dedicavano
alla pastorizia. Fu un momento importante per la civiltà europea
perchè gli uomini che vivevano su quelle isole, letteralmente
rimasti all'età della pietra, determinarono la pietra di paragone
rispetto ad ogni civiltà indigena scoperta da quel momento in poi.
Colombo nel 1492, descrivendo gli Indios che popolavano le nuove
terre da lui scoperte li confrontò con gli abitanti delle Canarie
concludendo che avevano lo stesso colore scuro perchè vivevano alla
stessa latitudine.
Popolazioni che vivevano del tutto
ignare del messaggio cristiano erano un bel problema per i
colonizzatori ai quali il Vangelo insegnava che la parola di Dio era
stata portata ai quattro angoli della Terra. D'altra parte non vi
erano dubbi che si trattasse di esseri umani in quanto l'aspetto
esteriore era del tutto uguale a quello degli europei che erano
pronti a scoprire esseri fantastici con teste di cane o cose simili,
come quelli che erano descritti nella letteratura medievale che
parlava delle popolazioni di Asia e Africa, ma si trovavano in
difficoltà a gestire gente che era molto bella e se andava in giro
nuda nuda. Il grande dilemma per gli europei del rinascimento fu dunque
quello di decidere se questi popoli erano da considerarsi esseri
umani a tutti gli effetti oppure animali creati apposta con fattezza
umane allo scopo di poter servire e lavorare per i conquistatori.
Furono, fra gli altri, due dei più grandi uomini della nostra
letteratura ad iniziare questa specie di dibattito, Petrarca e
Boccaccio, proprio commentando la scoperta dei popoli delle Canarie.
Boccaccio fu molto impressionato dalla semplicità della vita di
quelle genti e ne idealizzò i costumi mentre Petrarca li descrisse
più come animali che come uomini. Sono passati più di settecento
anni da allora e tristemente si ha spesso l'impressione di vivere
ancora in un mondo che non ha risolto ancora del tutto la questione.
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