lunedì 25 luglio 2011

Se ne sono andati

Alcuni anni fa Flavio Caroli, lo storico dell'arte che si vede spesso nella trasmissione di Fabio Fazio, scrisse un libro che intitolò "37". Si trattava delle biografie di una decina di grandi artisti fra cui Raffaello, Parmigianino, Toulouse Lautrec e Van Gogh: tutti protagonisti geniali della pittura e tutti morti a trentasette anni. Il libro non mi piacque un granchè, trovai il nesso di genialità, ansia di vivere e disperazione che avrebbe dovuto essere il tratto comune di ognuno, piuttosto stiracchiato e forzato. Ma evidentemente qualche cosa che li accomuna deve esserci nel fuoco che divora così rapidamente le vite di alcuni soggetti creativi e geniali. Forse è arrivato il momento che qualcuno scriva un nuovo libro e lo intitoli "27!". Dopo Janis Joplin, Jim Morrison, Brian Jones, Jimi Hendrix e più recentemente Kurt Cobain, ecco che ora li ha raggiunti Amy Winehouse. Chissà se in un ultimo momento di lucidità della sua mente disperata, prima che la micidiale miscela di sostanze le strappasse la vita, Amy si è resa conto che qualche istante dopo sarebbe definitivamente approdata all'Olimpo o agli inferi delle divinità musicali. Chissà se le ombre di chi l'ha preceduta erano già lì ad accoglierla.

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