martedì 18 novembre 2014

Alcune cose che penso di Interstellar (senza spoiler)


2001 Odissea nello Spazio è la pietra di paragone per qualsiasi cosa sia venuto dopo, non potrebbe essere diversamente. Non che la fantascienza mancasse nel cinema anche prima del 1968, ma il film di Kubrick cambiò ogni cosa, chiunque abbia affrontato il genere in seguito non ha potuto non tenerne conto e ogni film che trattasse la conquista dello spazio da allora ha dovuto pagare il prezzo del confronto con un capolavoro irraggiungibile. Ma la fantascienza è la fantascienza, e Kubrick è Kubrick; la fantascienza fatta da Kubrick (oltretutto spalleggiato da Arthur C. Clarke) gioca un altro sport, tutti gli altri sono destinati ad arrivare dietro. Questo è il punto e questo è il destino anche di Cristopher Nolan, per quanto il suo Interstellar sia, a mio parere un ottimo film, destinato a occupare un posto molto alto nella classifica del genere. Il fatto è che nessuno è mai stato capace di prevedere il futuro così bene come Kubrick nella rappresentazione della conquista spaziale. Solo un anno dopo l'uscita di 2001 l'uomo sbarcò sulla Luna e l'effetto di verosimiglianza del film con la realtà fu tale che ancora oggi complottisti e trasmissioni tv (vedi Mistero) ci propinano la storia che in realtà lo sbarco sulla Luna fu tutta una finzione e il regista delle false scene dell'allunaggio fu forse proprio lo stesso Stanley Kubrick. Kubrick aveva posto la sua missione su Giove poco più di 30 anni avanti a se. Nolan non ci dice quanto avanti nel futuro si svolga la sua storia, possiamo immaginare non molti decenni, entro questo secolo probabilmente. Non ci dice neppure cosa sia successo nel mondo arrivato sull'orlo del collasso con un'umanità prossima all'estinzione, lascia spazio all'immaginazione, e sapete che c'è? Va benissimo così, perchè ogni ipotesi è plausibile per spiegare alcune cose non dette, dalla guerra globale ai disastri e collassi ambientali. La fantascienza mi piace perchè non mi costringe a pensare troppo in termini di verosimiglianza e coerenza, al cinema c'è bisogno anche di questo. Quando la fantascienza parte da presupposti scientifici è anche meglio, ma rimane pur sempre fantascienza e non starò a fare troppo il polemico se alcune cose non vanno assolutamente. Alcune volte la quantità di informazioni scientificamente plausibili e sensate distribuite da un film del genere sono più di quelle che molte persone comuni apprenderanno in una vita intera (specie se guarda servizi giornalistici come quello che il tg4 ha recentemente mostrato sulla missione Rosetta), quindi va bene così. Se posso imputare qualcosa al film di Nolan forse è la lunghezza, quasi tre ore per lasciare anche alcune cose in sospeso sono forse troppe, ma personalmente non mi sono annoiato e alcune scene le ho trovate incantevoli. Inoltre mettete in un film concetti come singolarità e orizzonte degli eventi e farete di me un bambino felice. Credo che Interstellar sarebbe materia eccezionale per una miniserie televisiva, genere che sta sempre più entrando in competizione con il cinema tradizionale. Una versione della storia spalmata su una dozzina di episodi (pensate a True Detective per esempio) consentirebbe di non preoccuparsi più dei limiti di tempo imposti dalla durata di un film al cinema e al contempo permetterebbe una maggior descrizione dei personaggi e anche una miglior spiegazione di alcune situazioni che hanno dato noia a molti a cui il film non è piaciuto. L'unico difetto della televisione è che non potrebbe mai sostituire la gioia per gli occhi che solo uno schermo cinematografico può offrire.

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