la prima lezione che si impara sul cammino di santiago e' che
non si va a santago per arrivare a santiago, ma per andarci.
ogni pellegrino trova nel cammino il senso del proprio cammino.
la meta di santiago e' un miraggio vago, un'immagine nebulosa.
qualsiasi vero pellegrino vuole arrivare a santago, ma non gli importa quando.
puo essere l'anno prossimo, fra due anni, fra dieci..quando si avra' il tempo di completare il cammino che manca.
santiago e' la strada, il prossimo villaggio, un giaciglio, acqua fresca.
e indubbiamente i personaggi migliori che ho incontrato fin'ora sono quelli che vanno fino a non si sa dove.
il secondo insegnamento quindi e' che si va dove si arriva, non oltre. l'arroganza di fissare delle tappe rigide e' cosa da tedeschi e da sportivoni...i peggiori che si possano incontrare sul cammino.
il corpo comanda ed e' lui a dirti dove arrivi.
dette queste banalite' rieccomi sul mio cammino.
parto alle 7 del terzo giorno e dopo neanche 10 kilometri le ginocchia cominciano a dolere di maniera inverosemblable. mi fermo in un'ottimo rifugio con piscina ed ottima compagnia.
oggi dunque riparto alle 6.30 del mattino e dopo qualche metro comincia l'agonia.
proseguo ma tiro giu' cristi, santi e madonne...finche' cristo, forse udendo le mie preci, mi giunge dinnanzi dicendo " che c'e' da imprecare tanto, figlia mia?...smettila di rompere i coglioni ed entra in farmacia" ( ottima rima, nevvero?). e cosi' faccio. varco la porta della farmacia di Fromista dicendo, testuali: "buenos dia!Que me aconseja, buon hombre, por esto puto dolor de rodillas que tengo?"
il buon farmacista, dopo un interrogatorio di 3 quarti d'ora mi rifila una ginocchiera, del bustrofeno, una crema idratante, un burro cacao e ci prova anche con una bottiglia di eau d'evian, che rifiuto.
proseguo altri quasi 18 km, molti per una persona che ha male a las rodillas, e giungo a villalcazar ove si erge una fantastica cattedrale nel deserto della meseta..
son convinta di restare, ma...
nel cielo sopra la cattedrale di santa maria la blanca mi appare Santo Stefano Tallarico in persona, al secolo, Steven Tyler il quale...tutto fasciato in uno striminzito pantalone di pelle e dorso nudo, mi urla puntando il dito sul cammino.."Walk thiiiiiis waaaaayy!!!!!!"..
....ed io proseguo...
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