giovedì 20 agosto 2009

Hot zone

Non discuterò del caldo che c'è in questi giorni, perchè fa caldo, un caldo porco, sono il primo ad ammetterlo; passo tutti i giorni all'aperto in mezzo a dei campi, senza ombra, fra due delle città citate come più calde in questo periodo. Quindi, lo so che fa caldo. Quello che discuto è come viene trattata la notizia dagli organi di informazione: leggendo giornali o guardando notiziari televisivi ogni sera mi domando come faccio ad essere ancora vivo al termine della giornata. Lunghissimi servizi sulla bolla africana (maledetti extracomunitari) che ci aggredisce, esperti che spiegano le cause climatiche anomale dell'evento, medici che consigliano di evitare le ore centrali del giorno, bere molto e portare il nonno al centro commerciale. Gente intervistata in mutande tuffata dentro alle fontane oppure a passeggio nei succitati centri che sembra sopravvissuta ad un'esplosione termonucleare. L'argomento è normalmente trattato come se fosse un'emergenza nazionale, una questione di vita o di morte, anche se mi pare di ricordare che in estate di solito faccia caldo, ma forse mi sbaglio. Ora, ripeto, io passo tutta la giornata al sole, insieme ad altre persone, tutte normalissime, e sopravviviamo, lo facciamo con minimi accorgimenti. Nessuno muore. E' giusto cercare sollievo dal caldo, ma, una volta messi al sicuro vecchi e bambini, non è giusto trattare la cosa come se non fosse normale, perchè poi la gente finirà col pensare che non lo sia, e lo stesso succede col freddo in inverno. Il risultato è un eccessivo uso di condizionatori d'estate e riscaldamenti d'inverno, con tanti saluti alle risorse energetiche e all'inquinamento globale. Per quanto riguarda l'informazione poi, se questo è lo standard adottato per trattare qualsiasi notizia stiamo freschi, anzi no caldi, fate voi.



1 commento:

  1. trivigante20/8/09 19:05

    Quello che dici sarebbe vero, se questa non fosse l'estate più calda da ottocento milioni di anni a questa parte...

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