mercoledì 19 agosto 2009

Articolo 11?

Che cosa stanno facendo tremila soldati italiani in Afghanistan? Cosa sappiamo veramente di quello che succede laggiù? Quello che ci raccontano? Missione di pace, attacchi terroristici, provincia di Herat, attentati a Kabul, regole di ingaggio, addestramento a militari e polizia locale, burqua, democrazia da preservare, talebani, mezzi distrutti, militari illesi, blah blah blah? C'è una guerra o non c'è una guerra? Secondo me c'è una guerra e se è così non andrà bene. Chiedere a inglesi e russi per maggiori ragguagli. I nostri ipocriti governi, infischiandosene di un certo articolo della costituzione, hanno infilato i militari in una guerra, ma siccome la suddetta carta è sacra, bisogna dire che non c'è. Così quelli stanno là ma non hanno quello che gli serve per fare quello che devono fare e cioè una guerra. Finora è andata di lusso (un po' meno agli afghani) ma può solo peggiorare e per chi pensasse che i nostri ragazzi son ben addestrati e ben attrezzati cito questo episodio che risale al 1944, la guerra era vera e avevamo otto milioni di baionette.

Sulla cima del monte Chersogno, in Piemonte, si trova ancora una casetta chiamata Cà di Bornhu, casa dei ciechi, i ciechi erano stati arruolati dai fascisti di Salò e dovevano stare lì ad ascoltare e segnalare il rumore dei bombardieri alleati in arrivo dalla Francia. In mancanza dei radar, troppo tecnologici, si usavano gli audiofoni, grossi strumenti ad imbuto, e si sfruttava l'udito più raffinato dei ciechi costretti ad interminabili turni di guardia. Cosa c'entrerà questa storia con gli italiani in Afghanistan, direte voi. Non lo so, per me c'entra.



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