lunedì 28 gennaio 2013

L'ignoranza abundat in ora stultorum

Io non so cosa sia passato nella mente di questo signore qui quando ieri si è lasciato andare a quelle affermazioni al limite del reato di apologia del fascismo. Certamente la sua passione per i "Leader" con tanto potere e libertà di mano è nota. Lo provano fra l'altro le amicizie cantate ai quattro venti per gente come Putin, lukashenko (La Russa, si è informato?) e in passato Gheddaffi e tutta la banda di rais del Nord Africa. La malcelata invidia per Mussolini è arcinota, anche se pure di lui in passato ebbe a dire che, poverino, non aveva tutto quel potere che si dice. Lui lo sa, legge un sacco di libri. L'uscita di ieri potrebbe essere dettata da precisa strategia elettorale, mica difficile: se siete un candidato sparatela grossa durante una ricorrenza importante, l'attenzione dei media presenti per registrare l'evento si rivolgerà immediatamente a voi e rimbalzerà la notizia dovunque. Ecco fatto, si parlerà solo di quello, non importa che se ne parli male, se ne parlerà, voi avrete occupato interamente la scena e avrete oscurato l'attenzione su un argomento dal quale non potreste comunque trarre grande vantaggio. Lo so è squallido, ma avete presente il personaggio? C'è pure sempre la possibilità che il soggetto sia sfuggito per un attimo al controllo dei suoi organizzatori di campagna elettorale, succede. Di solito capita alla fine di conferenze stampa, in presenza di giornalisti che dopo essersi pippati la solita tiritera si fanno sfuggire la domandina fastidiosa la cui risposta è tutta farina del suo sacco, incontrollabile. E poi pensateci, si avvicina agli ottanta, facile sbracare. Poi ci sarebbe l'ignoranza. Quando uno è noto per avere principalmente due grandi passioni, il calcio e la figa, non si può pretendere pure che sia ferrato in storia. E qui emerge uno dei grossi problemi nella celebrazione di fatti del passato gravi e spaventosi come lo sterminio degli ebrei; spesso l'attenzione è rivolta tutta al fatto in se e sorvola sulle cause e sull'origine degli eventi che a quel fatto hanno portato. La storia è una materia importante, va studiata e conservata perchè tutti sono bravi a riconoscere un massacro e lo sterminio di un popolo ma non è altrettanto semplice riconoscere dall'inizio cause e persone che renderanno quelle cose terribili possibili. Hitler è stato un bambino cattivo, tutti lo sappiamo, ma era tanto bravo a parlare e le folle lo adoravano perchè da lui si sentivano dire quello che volevano. Meglio ricordare anche questo.

domenica 27 gennaio 2013

Memoria

Tutte queste cose si trovano sulla pagina di Wikipedia a lui dedicata, non c'è bisogno di cercare molto. Queste sono le parole che Elie Wiesel usò per descrivere l'arrivo ad Auschwitz nel suo bel libro "La Notte".
Wiesel è il settimo da sinistra nella seconda fila dal basso. La foto fu presa al momento della liberazione del campo di Buchenwald

"Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai."


sabato 26 gennaio 2013

Io mi ricordo

Domani è la giornata della memoria, mi fa piacere notare quest'anno un'attenzione maggiore da parte dei media rispetto agli anni passati. Almeno mi sembra, spero sia così, mi piace pensare che sia così. E comunque dovrebbe essere così. Quest'anno vorrei ricordare quegli eventi spaventosi usando parole usate nel 1943 da quest'insulso ometto della foto qui sopra. Insulso e spaventosamente crudele, non diversamente da come un qualsiasi altro insulso, scialbo e intimamente crudele uomo potrebbe essere ora o in futuro. Il problema di questa gente qui è che quando si trovano al posto giusto nel momento giusto diventano un problema per tutta l'umanità. Occorre essere vigili perchè il posto giusto e il momento giusto possono sempre accadere.
"Vi chiedo soltanto di ascoltare ma di non far parola su quanto sto dicendo in questa cerchia. Ci si pose la domanda: che ne facciamo delle donne e dei bambini? Anche in questo caso mi decisi per una soluzione chiara. Non ritenni giusto sterminare gli uomini, diciamo ucciderli e farli uccidere, e lasciare crescere i bambini che potranno vendicarsi sui nostri figli e nipoti. Così, si dovette prendere la difficile decisione di far scomparire questo popolo dalla terra (...) La questione ebraica sarà regolata entro la fine di quest'anno nei territori da noi occupati. Del popolo ebraico rimarrà solo qualche resto, tra coloro che hanno trovato rifugio (...) Ora siete al corrente, e tenete tutto questo per voi. In un lontano futuro, potremmo forse porci il problema se dire qualcosa di tutto ciò al popolo tedesco. Io credo se noi, noi tutti, assumiamo questo compito per il nostro popolo, ne assumiamo la responsabilità portando questo segreto con noi nella tomba".
Heinrich Himmler 6 ottobre 1943, da un discorso pronunciato a Posen

lunedì 21 gennaio 2013

Il futuro dietro alle spalle

Ecco, io di questa cosa ne parlo con una certa frequenza, lo so, ma è una cosa che mi sta proprio su e ci penso ogni volta che ci sono ricorrenze. Per esempio l'anniversario dell'uscita del primo album dei Led Zeppelin o quello dell'ultima missione Apollo sulla Luna, perfino l'anniversario di matrimonio dei miei, che si sono sposati nel 1968. Ho la certezza che negli anni sessanta ci sia stato molto più futuro in prospettiva di quanto ce ne sia ora, con tutta la tecnologia di cui disponiamo. Insomma, nel 1969 siamo andati sulla Luna. Film come 2001 Odissea nello Spazio hanno dipinto un futuro così reale come non è riuscito più a nessun altrofilm di fantascienza. Mettiamola così: all'inizio di quel decennio un presidente degli USA disse che entro la sua fine si sarebbe andati sulla Luna. E l'hanno fatto. Certo c'era la gara con i russi e poi quando l'hanno vinta ormai era finita l'ansia competitiva e c'era da fare la guerra in Vietnam. Ma provate a pensarci, se all'inizio degli anni settanta un altro presidente avesse detto, sull'onda dell'entusiasmo, che entro la fine di quel decennio ci sarebbe stata una base stabile sulla Luna sono sicuro che l'avrebbero realizzata. E poi, all'inizio degli anni ottanta, qualcuno avrebbe potutto ipotizzare entro i sucessivi vent'anni una missione su Marte.Sono sicuro che si poteva fare, bastava volerlo. E così saremmo arrivati al nuovo millennio e oggi forse avremmo visto uomini su astronavi dirette verso le Lune di Giove. E invece? Siamo qui a raccontarcela su Facebook e Twitter. Che spreco.

mercoledì 16 gennaio 2013

Primo Post

Ecco, il 2012 è finito da solo due settimane e pare già di esserne lontanissimi, con una vaga sensazione di essere però caduti nel 2006. Il 2013 invece è appena cominciato e sembra di esserci dentro da un sacco di tempo, sarà sensazione dovuta al clima elettorale, non lo so, francamente mi sono già rotto le balle del clima elettorale. Avrei voluto fare un piccolo sunto dell'anno passato trascorso in questo spazio intorno a capodanno, ma i giorni mi sono scivolati un po' via e l'ho trascurato, forse ha ragione chi sostiene che il blog tradizionale sia morto, a volte ho la sensazione che questo sia leggermente agonizzante. Forse adesso è un pochino tardi per l'analisi ma in fondo questo è il primo post del nuovo anno e quindi va bene così. Il 2013 sarà il quinto anno di vita per questo blog, un sacco di tempo per una cosa che non ho mai capito bene cosa dovesse essere. Ogni tanto mi capita di andare a ricercare cose scritte negli anni passati e trovare cose interessanti; penso che forse la vera utilità di questo posto è proprio questa: restare un archivio di quello che gli avvenimenti di questi anni sono stati nella mia visione dei fatti. Allo stesso tempo mi piace l'idea di una piccola isola persa in un enorme oceano sulla quale chiunque, casualmente o cercando qualcosa, possa incappare, magari trovando proprio quello che cerca. E allora ho pensato che in fondo questa piccola isola merita di stare a galla anche se magari ci passerò meno tempo.