giovedì 31 maggio 2012

Certe cose non aiutano

Ecco, io lo so che il kendo in Italia non è uno sport popolare, come potrebbe esserlo una disciplina che conta sì e no duemila praticanti in tutto il paese? Lo so perfettamente e mi rendo conto che l'attenzione che gli organi di stampa, anche sportivi, possono dargli normalmente corrisponde a zero, e in effetti di solito la cosa non mi crea affatto problemi, anzi. Però in questo caso il silenzio mi è parso un po' troppo. Lo scorso fine settimana l'Italia ha ospitato il quindicesimo campionato del mondo di kendo, a Novara: la copertura mediatica nazionale è stata inesistente, ho sfogliato la Gazzetta dello sport tutti i giorni da lunedì alla pagina degli sport sfigati, niente. Campionato del mondo significa che, anche se solo per un fine settimana, diverse centinaia di atlenti da tutto il mondo sono arrivati in Italia per l'evento, soprattutto da paesi dove questa pratica è considerata a tutti gli effetti uno sport nazionale, come Giappone e Corea. Credo che anche solo per la curiosità, l'accostamento alla pratica della spada (fioretto sciabola e affini) così popolare e fortunata da noi e il fascino legato ad uno sport che deriva da una disciplina antica e suggestiva, l'evento meritasse un'attenzione maggiore.
Se poi il campionato fosse stato oscurato a causa dell'imbarazzante mascotte rappresentata da un orribile pupazzo con spada e guantoni a nome Mr. Makkerone, sintesi dei più triti luoghi comuni sul nostro paese, allora sono d'accordo, meglio non parlarne.

mercoledì 30 maggio 2012

Nico


Come dice il mio amico Trivigante, "scrivere sui muri è arte sopraffina e dovrebbero farlo solamente coloro che sanno ciò che scrivono", in certi casi però anche se sanno quello che scrivono lo fanno male e tutto quello che possiamo fare noi che leggiamo è solo restare in silenzio.

lunedì 28 maggio 2012

Sono passati 38 anni

E ne sappiamo come 1 minuto dopo. E anche se oggi, per fortuna in una piazza più gremita che in anni passati ci dicono che, sì, vabbè, grande delusione per l'ultima sentenza, ma finalmente si è "disvelato il depistaggio" proveniente da ambienti molto in alto all'interno delle istituzioni, siamo ancora qui in attesa di risposte. Che non ci sono, e si continua a depistare.

sabato 26 maggio 2012

L'istante che Susumu Takanabe divenne campione del mondo

L'aspetto più affascinante della fotografia, se confrontata con la ripresa video di un evento o di una situazione in genere è la impagabile sensazione di soddisfazione che segue la cattura di un istante lungamente atteso incollato al mirino.
Il kendo è uno sport che nella sua pratica agonistica si esaurisce molto rapidamente: un incontro dura pochi minuti e si interrompe immediatamente nel caso che uno dei contendenti segni due colpi validi. In caso di parità al termine dell'incontro invece si prosegue ad oltranza, fino a quando uno dei due non riesce a portare un colpo vincente. Ieri, da posizione scomoda, con poca luce e un mezzo ottimo ma non professionale sono riuscito a catturare con un unico scatto quell'istante in cui tutto si è compiuto in una finale nella quale, manco a dirlo, un giapponese ha sconfitto un coreano con un colpo istantaneo, difficile e assolutamente micidiale. Sono soddisfazioni.

mercoledì 23 maggio 2012

Cose che è meglio tenere a mente

Tempo fa, mica troppo, questo paese era governato da un buffo piccolo signore pieno di soldi e amante delle belle donne e delle serate eleganti che occasionalmente andava  dicendo  quanto fosse controproducente parlare della mafia per il nostro paese, che si sa, parlare di mafia durante le serate eleganti poi diventano un mortorio. Inoltre lo stesso piccolo uomo si scagliava con chi ne parlava dicendo che si trattava di anti italiani. In questi giorni fortunatamente sento un sacco di questi anti italiani parlarne, un altro dei segni forse della mancanza di questo piccolo signore dal governo del paese. Sarebbe bello non se ne parlasse così solo ogni vent'anni e sarebbe bello anche se quel signore di cui sopra non volesse tornare, come temo, ad opprimerci ancora.

martedì 22 maggio 2012

Ha vinto lei



Grande televisione ieri su rai3, ce ne vorrebbe di più.

Fatti da parte che sto arrivando

La brillantezza e la furbizia del personaggio qui le si possono lombrosianamente percepire dalla sua stessa espressione nella foto. Si tratta di quel dirigente padano che calcolando attentamente le conseguenze dei suoi pensieri riportati su social network ha voluto dare gran sfoggio di umorismo e ironia con quella battuta sui disagi del terremoto provocati dalla padania che si sta staccando. Vadasè che con quello che stanno passando non possono certo lasciar passare impunite simili cose, così il signore è stato prontamente e giustamente silurato. A lui e ai suoi amici furbi che avranno ridacchiato sotto i baffi per la battuta vorrei solo far presente allora che dovrebbero preoccuparsi, perchè in realtà si tratta dell'Africa che spinge per venire su.

lunedì 21 maggio 2012

Mayalate


Un terremoto è un fenomeno assolutamente naturale, la manifestazione più evidente che la terra è viva, ed è un fatto terribilmente drammatico, perchè imprevedibile, incontrollabile e potenzialmente devastante. Io non sono mai stato coinvolto in un terremoto grave, vivo in una zona relativamente tranquilla, ho un ricordo vago e infantile del Friuli. Ogni volta che ne percepisco uno, da dove sto, il mio primo pensiero è che sia il riflesso di qualcosa di più grave avvenuto lontano. La stessa cosa è successa anche l'altra notte quando il pavimento sotto il letto ha cominciato a ballare e non ho capito subito cosa stava succedendo, ma quando l'ho capito, devo dire la verità, ho desiderato che succedesse ancora. Lo so che non è una cosa bella da dire considerando la morte e la distruzione che un evento simile può lasciare dietro di se, ma è una cosa a cui non riesco resistere, la manifestazione evidente di così grandi forze della natura esercita su di me un fascino quasi ipnotico e in qualche modo mi riconduce a quello che è il mio posto all'interno della catena degli eventi, veramente piccolo, come quello di qualsiasi essere umano che nulla può di fronte a simili cose se non cercare di fare in modo che i danni siano i minori possibile e non spiegazioni nelle assurdità. Di tutto c'è bisogno dopo un evento del genere, tranne che l'idiozia, quella di mezzi di informazione nazionali per esempio, che non trovano di meglio che dare la parola per commentare i fatti a qualcuno ha già la spiegazione nelle profezie dei maya o nell'allineamento di stelle e pianeti.



dannsiano 

domenica 20 maggio 2012

nothing but the rain

O "potente" padre del tuono e della folgore, perdona il mio ardire, ma devo dire la verità sono proprio un po' deluso.Vedo che le mie invocazioni non vengono ascoltate. Che cosa, dunque, ti offende nel mio rivolgermi a te? Non è la mia voce colma di sufficiente deferenza? Per quale motivo non hai ritenuto di versare una sola goccia su quella carovana di buffe vetture condotte da uomini colmi di superbia? Eri distratto? Attratto da qualche nuova possibile amante? L'ombra del dubbio si affaccia in me. E' forse che non esisti? E' solo il caso allora che governa le azioni del cielo? Oppure devo dar credito all'esistenza di altri dei? Come quella teoria che ho appreso di recente e che a questo punto non mi pare così peregrina secondo la quale Dio avrebbe creato la blatta a  sua immagine e somiglianza e solo in seguito, dopo aver visto che era cosa buona, creò l'uomo perchè provvedesse la blatta di sufficiente spazzatura. Ma l'uomo si sentiva male per essere un mero procuratore di cibo per la blatta e così si inventò un dio a sua immagine e somiglianza che lo facesse stare meglio e lo facesse sentire importante.

sabato 19 maggio 2012

Patacca lombarda

Quel verde caravanserraglio di pagliacci che si sta via via frantumando e decomponendo in questi giorni si è fondato per anni su una serie di incredibili panzane, prima di tutte quella dell'esistenza della fantomatica Padania di cui peraltro non si sono mai troppo ben capiti i confini, il dio Po e i bislacchi rituali similceltici, e poi per anni tutta una serie di proclami che celebravano la differenza di valori fra una classe dirigente romana putrescente ed una nuova, pura e virtuosa, che avrebbe portato il cambiamento, la rivoluzione ed infine l'indipendenza di non si sa bene cosa. Come sta andando a finire lo stiamo vedendo, i signori nella foto fanno sembrare i dirigenti politici della prima repubblica dei modelli del buon governo.
E se non bastasse tutto questo aggiungeteci  che pure quella statuetta strofinata come la lampada del genio del movimento patacca raffigura un personaggio inesistente. Alberto da Giussano non è mai esistito, un professore dell'università di Milano ci ha scritto un libro un paio di anni fa e gli storici lo sanno da sempre; nessun documento dell'epoca ne parla, fu "inventato" da un autore del '300 che scrisse una versione piuttosto fantasiosa della battaglia di Legnano.
E' giunto il tempo che un movimento che si fonda sul nulla torni nel nulla.

giovedì 17 maggio 2012

Se ne sono andati


"Hot stuff"

ma va là va

 
Io non sono un dietrologo, ma se uno che ha fatto il ministro degli interni per anni (mica quello dell'attuazione del programma per una settimana) la mattina scrive su "faccia libro" che nel suo movimento non c'è posto per "faccendieri ladri e ciarlatani" e poi la sera arrivano avvisi di garanzia come se piovesse a Bossi e famiglia, non gli credo se poi dice che fra le due cose non c'è assolutamente collegamento e i giudici certe cose non le vanno certo a dire a lui. Specie se lo fa con quel ghigno soddisfatto da faina che ha razziato un pollaio.

mercoledì 16 maggio 2012

Dio (non) c'è

 
Giorni passati ad ascoltare le discussioni fra un musulmano bosniaco laico e un tunisino, integralista no, ma piuttusto rigidino, mi hanno rafforzato nella mia profonda convinzione: Dio non esiste. Ho il massimo rispetto per chi ha fede e non intendo contrapporre le mie convinzioni a costoro che spero vorranno rispettare le mie. In sintesi penso che le divinità siano un'invenzione degli uomini create per dare risposta a misteri troppo grandi (alcuni dei quali negli anni per la verità li avremmo risolti) per essere compresi e spiegati razionalmente, e poi, avendo avuto questa invenzione gran successo, è stata sfruttata nei millenni da alcuni uomini per controllarne molti altri sfruttandone l'ignoranza. Mi rendo conto che come ragionamento è piuttosto sempliciotto ma la penso così e questo non vuol dire che io non possa essere una persona spirituale in qualche modo.

lunedì 14 maggio 2012

La fine del libro?


Quando ieri sera ho sentito dire da uno scrittore al salone del libro di Torino che il libro tradizionale non scomparirà perchè è il regalo che preferisce fare, ho capito che  ormai ci sono poche speranze.
Quando Amazon un paio di anni fa lanciò sul mercato la prima versione di Kindle trovai la cosa aberrante e spaventosa, al limite del sacrilegio, ma adesso sono pronto ad abiurare, più o meno. Non ho un lettore digitale, non ne ho una stretta necessità e continuo ad amare i buoni vecchi libri di carta e le librerie, ma non lo considero più un oggetto diabolico, credo e spero anche che probabilmente il libro non scomparirà mai del tutto, ma senz'altro in pochi anni le cose cambieranno molto, così come è stato per la fotografia. Uno dei più grossi temi nell'introduzione delle nuove tecnologie digitali è quello del profondo cambiamento delle abitudini sociali: dire oggi che il libro non scomparirà perchè è un oggetto bello da regalare è profondamente ed ingenuamente patetico, fino a pochi anni addietro la gente guardava le foto delle vacanze o delle prime comunioni e matrimoni su album o su pareti bianche, adesso tutto questo non esiste più. Oltre tutto il libro è pure un bene di mercato in grossa difficoltà, specie in questo paese, e se è vero che la tecnologia digitale ha avvicinato alla fotografia milioni di persone magari c'è pure da sperare che il libro digitale faccia la stessa cosa con la letteratura. Gli e-reader possono benissimo essere degli oggetti alternativi al libro, non necessariamente sostitutivi. La cosa certa è che non siamo in grado di prevedere con certezza le modifiche nelle nostre future abitudini, così come vent'anni fa pochi sarebbero stati in grado di immaginare esattamente la nostra vita iperconnessa di oggi e presto dovremo anche cominciare a fare i conti con la necessità di risparmiare la carta per preservare il più a lungo possibile il mondo vegetale perchè francamente degli editori pubblicare su carta reciclata non ne ho mai visti molti

giovedì 10 maggio 2012

Un po' di numeri

A me hanno fatto impressione, saranno pure tanti e bisogna relativizzare sempre al numero complessivo della popolazione, però. In Cina solo un bambino su dieci riesce ad arrivare superando con la promozione tutte le classi precedenti al Gao Kao, che sarebbe l'esame di ammissione all'università,. Ogni anno questo uno su dieci fa circa nove milioni (ribadisco, milioni, 9!). Di questi, duecentomila sono ammessi alle università migliori, d'eccezione, due milioni in università normali, due milioni in università che sono più o meno come licei e gli altri cinque milioni possono riprovare a fare l'esame l'anno successivo con pochissime speranze. Considerato che università come quelle Di Pechino e Singapore sono considerate fra le migliori al mondo anche se una percentuale minima degli iscritti arriva alla fine il numero di cervelli estremamente preparati rimane impressionante, oltretutto molte università cinesi offrono corsi totalmente in inglese cosicchè i laureati non hanno neppure problemi a sistemarsi all'estero. La Cina investe il 4% del Pil nell'università (mediamente in Europa è il 1,1%, forse da noi anche meno). Ultima cifra spaventosa se la confrontate con i numeri nostri, il 60% dei cinesi legge un libro al mese (al mese! Non all'anno o in tutta la vita), solo il 6% della popolazione è analfabeta (sono comunque milioni). Adesso ho capito perchè Renzo Bossi l'hanno fatto "laureare" in Albania.

mercoledì 9 maggio 2012

Salviamo Rossella Urru!



La città dove vivo è una di quelle nelle quali il comune ha deciso, per motivi ideologici e di colore suppongo, di esporre sotto le sue finestre un gigantesco poster con foto corredata di scritta, "Salviamo i nostri marò". Salviamo i nostri marò? Scusate ma la cosa mi fa parecchio incazzare, salviamo da che? Di che stiamo parlando? L'uso del verbo salvare sottintende che i due militari siano persi in qualche infame angolo del mondo prigionieri e torturati da assassini e terroristi che li hanno catturati mentre erano impegnati a distribuire latte e medicinali ai bambini. A me risulta che i due siano detenuti in un carcere di una nazione civile il cui sistema giudiziario ritiene legittimamente e con qualche ragione che i due possano aver sparato nelle sue acque territoriali a due pescatori scambiati per pirati senza domandare prima. L'India avrà pure i suoi difetti ma risulta essere la più grande democrazia del pianeta con una crescita economica che dovremmo nasconderci per la vergogna e se questo paese ritiene di far valere il suo diritto di esercitare la giustizia noi dovremmo rispettarlo, magari ricordandoci quello che successe quando un aereo americano tranciò i cavi di una funivia ammazzando un sacco di persone e i militari USA alle nostre richieste di  far giudicare l'equipaggio dalla giustizia italiana risposero in buona sintesi di farci gli affari nostri. E non vale neppure pensare che, siccome le famiglie dei due pescatori hanno perdonato i militari italiani dopo essere state risarcite con una cifra che rapportata ai nostri standard pare misera ma in India equivale ad un capitale che due pescatori non avrebbero guadagnato in cento vite, allora gli indiani adesso li devono liberare: noi dare voi perline e specchi, voi ridare noi nostri uomini. Non funziona così. Se proprio il comune non ce la fa e l'ansia per la sorte dei due militari è troppo forte potrebbe mettere qualcosa di più sobrio con una scritta del tipo: "giudichiamoli a casa nostra" o cose così (e sto concedendo molto) e magari appendere qualcosa di veramente grande e visibile per una ragazza che in un paese straniero per motivi umanitari c'era andata davvero e da mesi è nelle mani di non si sa chi senza che se ne abbiano notizie.

martedì 8 maggio 2012

Ai confini della realtà

- Pronto?
- Sono io...
- Ah, ciao, ma da che numero...
- Niente, niente un'amica. Allora? I sondaggi?
- Come pensavamo, un disastro, un'ecatombe, una montagna che ci frana addosso...
- Ho capito, merda... Devo pensare sempre a tutto io
- Certo se fossi intervenuto di più in campagna elettorale...
- Devo restare defilato. Dobbiamo arrivare al 2013 con un rinnovamento. Aria nuova, simbolo, inno e io salvatore della patria.
- Ma, e Ang...
- Dirigenti nuovi, questi hanno fallito. Anzi, mi sa che questi giorni me ne sto fuori dall'Italia, ci sarebbe l'insediamento di Vlodia.
- Ma ti ha invitato?
- Non ho bisogno di inviti io, è un amico, posso andare quando voglio e mi sa che si tromba pure.
- Ah...
- Senti, ci sentiamo quando rientro, ciao eh.
- Ciao.

lunedì 7 maggio 2012

Se la protesta è di moda

Ci sono alcune cose in certe manifestazioni che mi fanno proprio incazzare e alcune volte la cosa mi dispiace molto perchè sul merito potrei anche essere d'accordo con il motivo per cui si manifesta mentre invece ho l'impressione che spesso si facciano cortei o si arrivi in luoghi dove si apriranno cantieri così, perchè in quel momento "va di moda" fare così. Io non ho nulla da eccepire sulla protesta no TAV in Val di Susa per esempio; penso che se la popolazione del luogo la ferrovia lì non ce la vuole e ha dei fondati motivi per non volercela ha il sacrosanto diritto di manifestare in ogni modo la propria contrarietà, caso mai a  volte si può discutere il metodo della protesta o le infiltrazioni di elementi esterni che non si sa mai bene neppure da che parte vengano e chi abbia veramente interesse a metterli lì. Però manifestare contro è un diritto. Quello che non mi va giù nello specifico sono manifestazioni come quella organizzata oggi contro l'inaugurazione di un cantiere di campo base della TAV nella tratta da Brescia a Milano. Io non so quante persone c'erano o in che modo si sia sostanziata la manifestazione, quello che mi da fastidio è che chi protesta si sia mosso oggi contestando contro la devastazione di un territorio da parte dei cantieri TAV quando questi cantieri non sono praticamente ancora cominciati e nel frattempo questo territorio è già stato martoriato da due anni dai cantieri ben più grandi di un'autostrada a cui la TAV correrà di fianco. Io ci ho lavorato per due anni su quei cantieri e a parte comitati spontanei di cittadini del territorio o contadini armati di doppietta e falcetto che si mettevano di traverso alle ruspe non ho mai visto delle gran proteste. Dov'erano tutti?

domenica 6 maggio 2012

Il trionfo della volontà

Arturo Ghergo è stato un grandissimo fotografo italiano e io devo fare pubblicamente ammenda perchè prima di vedere una mostra di sue fotografie al palazzo delle esposizioni di Roma non lo conoscevo proprio. Fra gli anni trenta e cinquanta del secolo scorso Ghergo ha ritratto le dive del cinema e tutte le signore della bella società italiana che non esiste più, quando queste ancora non ricorrevano a pesanti interventi di bisturi  ma si affidavano solo ai giochi di luce e ombre del fotografo che riusciva a togliere anni e creare bellezza anche dove non ce ne era un granchè. Effetti stupendi e ritratti di grande fascino per i quali Ghergo pare tenesse le modelle in posa sotto le luci anche per ore e nel momento che queste stavano per svenire allora scattava. "E' il momento migliore per ottenere l'espressione voluta", diceva Gergo, "quando la volontà del soggetto non si oppone più alla volontà del fotografo".

giovedì 3 maggio 2012

Fuga di cervelli

Ahahahahahahaahahahahahahahahahahahaahhahahhahahahaha!!!!!!!
E poi basta perchè è come sparare su un cane che caga. 

mercoledì 2 maggio 2012

Nothing but the rain

O potente Giove. Padre degli dei immortali e degli uomini mortali, Signore del tuono e della folgore, Dispensatore delle acque torrenziali che abbeverano la terra e i suoi frutti, Padrone delle tempeste che distruggono quegli stessi frutti. Io Ti invoco ancora una volta. Grazie, o Magnifico, per avermi ricordato ieri il mio stato di miserabile mortale tentando di annegarmi per 150 chilometri. Grande è stata la lezione da me appresa e se mai ho dubitato della Tua potenza o del fatto che Tu prestassi ascolto alle mie preci in passato, mi copro il capo chino di ceneri e Ti chiedo umilmente perdono. La Tua voce, o Signore dell'Olimpo, è stata ben udita questo passato mese di aprile. Il Tuo disegno mi è ignoto e certo non pretendo di capirlo, ma ancora una volta Ti invoco, o possente Padrone dei lampi che generano il fuoco, lo faccio fin da ora perchè tu ti possa ricordare (ma non dubito tu lo sappia) che quella ridicola corsa di carri rumorosi e inquinanti non trainati da animali avverrà questo mese di maggio (più o meno fra il 17 e il 19) ed è per allora che io prego perchè Tu dia un segno della Tua potenza a quegli uomini vanesi e infedeli. Ascolta le umili parole di questo misero mortale grande Giove Pluvio e come sempre io Ti prometto abbondanti sacrifici e libagioni.

martedì 1 maggio 2012

Sicuri?

Quest'uomo, affabulatore, sicuramente divertente (un tempo di più), da anni attrattore a pagamento di pubblici spazientiti e incazzati, va ormai da tempo affermando se stesso e il movimento di cittadini che a lui si rifanno come il nuovo che avanza per spazzare via la vecchia e marcescente mala politica. Va bene. Certamente in Italia ormai milioni di persone hanno perso la pazienza con un sistema che da anni prende molto e da sempre troppo poco ed è giusto che ognuno senta di voler e dover fare qualcosa; ma certi leader carismatici non sempre si rivelano nel tempo buoni punti di riferimento. A me Grillo non piace, posso anche essere d'accordo con le cose che dice, ma certi modi iperbolici di porre le questioni vanno bene per far ridere e pensare, non si può correre il rischio che poi la gente prenda ogni parola per vera. Nei giorni scorsi avevo già pensato che Grillo avesse comiciato a sbroccare quando dopo il 25 aprile aveva detto che oggi i partigiani avrebbero preso le armi contro questa classe politica, un po' eccessivo e fuori luogo. Più recentemente ha proprio esagerato con quella battuta sulla mafia che ai suoi clienti prende solo il pizzo e non li strangola. Ecco, se proprio pensate che Grillo sia meglio di quello che c'è ora pensate che negli ultimi anni il nuovo che avanzava cavalcando l'antipolitica si chiamava Berlusconi, Di Pietro e anche Bossi.