venerdì 6 dicembre 2013

Se ne sono andati

Io penso che quando arriva il momento di andarsene per un uomo come Mandela, che ha vissuto la vita che ha vissuto ed è arrivato all'età a cui è arrivato, non si debba essere dispiaciuti della sua scomparsa. Io penso che si debba essere grati e felici del fatto che abbia vissuto e sia stato quello che è stato, per il suo popolo e per il mondo intero. Piuttosto ci si dovrebbe dispiacere che su tanti esseri umani che popolano questo pianeta i Mandela siano una così ristretta minoranza, mentre abbondano i cialtroni che magari ci si paragonano pure.

giovedì 24 ottobre 2013

Salvate la specialista Ryan

Io lo so, lo so perfettamente che certe cose nello spazio non possono succedere. Lo so che il telescopio Hubble, la Stazione Spaziale Internazionale e quella cinese sono distanti centinaia di chilometri e su orbite diverse. Lo so che i detriti spaziali viaggiano ad una velocità tale che non è che li vedi arrivare e basta che ti sposti per evitarli. So anche che a due persone attaccate ad un cavo nel vuoto non possono succedere tutte quelle cose lì. Nonostante tutto sono disposto a concedere a Cuaron tutte le licenze che si è concesso in Gravity, perfino il fatto che una che ha avuto un addestramento da astronauta di soli sei mesi sia in grado di pilotare una navicella cinese spingendo tasti a caso. Sono disposto a sorvolare su tutte queste cose perchè in fondo, per quanto realistico, si tratta di cinema di fantascienza, e la maggior parte della fantascienza vista fino ad ora ha sempre implicato rumori ed esplosioni assolutamente impossibili nel vuoto, o astronavi che si muovevano nello spazio come aerei nell'atmosfera, sfidando le leggi della fisica ben più di quanto non succeda in Gravity, e tutto sommato non ci siamo mai fatti troppe domande. Gravity ci offre  i panorami della terra vista dallo spazio più belli mai visti in un film, e sono incantevoli. Oltretutto essendo stati messi a disposizione dalla Nasa sono assolutamente reali. Solo lo spettacolo offerto dalla bellezza del nostro pianeta visto da cinquecento chilometri d'altezza vale il costo del biglietto; così come quel momento, nel quale tutto si ferma per un attimo, e Sandra Bullock emerge dalla sua tuta spaziale (e sì, so pure che sotto la tuta non stanno in canottiera e mutande) e comincia a volteggiare lentamente nel vuoto della navicella assumendo una posizione fetale con un tubo sullo sfondo che ricorda tanto un cordone ombelicale. E' in quel momento, quando Alfonso Cuaron pare citare due grandi capolavori come Alien e 2001 che il suo film mi è piaciuto davvero.

mercoledì 16 ottobre 2013

Se ne sono andati (era ora)

All'inizio degli anni sessanta lo psicologo americano Stanley Milgram realizzò un esperimento che fece scalpore e sul quale ancora oggi molto si dibatte. Milgram si chiedeva come fosse possibile che durante la guerra molti tedeschi si fossero prestati ad atti disumani orientati allo sterminio brutale di un intero popolo ed era interessato a capire quanto l'ordine di un'autorità potesse incidere sulla volontà di un singolo andando con evidenza contro ogni regola di valore etico e morale. Per il suo esperimento assunse dei soggetti ai quali fu spiegato che avrebbero partecipato con una ricompensa ad un programma di ricerca su memoria e apprendimento. Alle persone reclutate fu chiesto di assistere a delle sedute nelle quali uno sperimentatore avrebbe posto delle domande ad un "allievo", il loro compito era, nel caso di risposta errata dell'allievo, impartire una punizione su sollecitazione dello sperimentatore che consisteva in una scossa elettrica via via crescente man mano che aumentavano le risposte errate. I soggetti reclutati non erano naturalmente a conoscenza del fatto che sia lo sperimentatore che l'allievo erano due attori e che nessuna scossa elettrica veniva realmente rilasciata. I risultati dell'esperimento di Milgram furono clamorosi: alla fine una consistente parte dei soggetti reclutati per l'esperimento arrivò, nonostante qualcuno mostrasse una certa riluttanza, ad impartire scosse con un voltaggio che avrebbe potuto causare la morte agli allievi. L'autorità dello sperimentatore veniva riconosciuta come superiore e perciò molto spesso non veniva messa in discussione a costo di causare gratutitamente la morte di un altro essere umano. L'esperimento di Milgram fu la sconcertante prova che la definizione di bene e male negli esseri umani non poteva essere spiegata con eccessiva semplicità. Detto questo, alcune persone, che definire esseri umani sarebbe far loro un favore troppo grande, nascono con una naturale propensione a causare il male dei loro simili, per mancanza di empatia o semplice perverso godimento personale. Queste persone sono spesso le più apprezzate dai regimi totalitari, che se ne servono con generosità. Erich Priebke era certo uno di questi e se è vero che il male è, come detto, un argomento complicato, lui certo non era il bene. E' vissuto troppo, senza pentirsi neanche per un attimo dei suoi crimini. Avrebbe dovuto morire nel silenzio e nell'indifferenza e forse il suo corpo lo avrebbero dovuto bruciare subito e le ceneri scaricarle in uno dei bagni dell'obitorio.

venerdì 11 ottobre 2013

Le amene favole del cielo

Io non so se dove state voi c'è lo stesso meraviglioso cielo limpido che ho qui io oggi. Se ci fosse e se durasse fino a sera è un'ottima occasione per cominciare a osservare le stelle d'autunno e fare un ripassino di mitologia greca visto che nel cielo di nord-est si trovano alcune costellazioni tutte legate da una stessa vicenda. Una delle stelle più brillanti della costellazione del Perseo è Algol, il cui nome deriva da una descrizione araba della testa del demonio, ma che per i romani era la testa della Medusa, la terribile Gorgone il cui sguardo mutava gli uomini in pietra e che fu uccisa appunto da Perseo. La storia di Perseo è un classico: Figlio di Zeus e Danae (quella che fu messa in cinta dal re dell'Olimpo sotto forma di pioggia d'oro in uno dei suoi famosi stratagemmi per cornificare la moglie), fu piazzato in una cassa di legno con la madre e abbandonato alla deriva in mare dal nonno Acrisio (il padre di Danae), re di Argo, al quale il solito oracolo buontempone aveva predetto che sarebbe morto per mano del figlio della figlia. Ma i due si salvarono e furono ospitati da un pescatore. Ora bisogna sapere che questo pescatore aveva un fratello che era il re del posto il quale si invaghì di Danae che non più giovanissima era comunque ancora una discreta bellezza (una milf si direbbe oggi). Timoroso che Perseo rappresentasse una seccatura per i suoi intenti Polidette (il re per l'appunto) mise in giro la voce che come regalo di nozze gli sarebbe proprio piaciuta la testa di Medusa. Perseo non aveva altri regali fra le mani e la lista di nozze era già chiusa, così si mise in cerca della Medusa. Vi risparmio le vicende che lo portarono al suo obbiettivo, fatto è che, grazie all'intervento in suo favore di Ermes e Athena che lo fornirono di numerosi gadgets, riuscì a decapitare Medusa guardandone il viso riflesso nel suo scudo e riuscì a levarsi di torno prima che le due sorelle Gorgoni potessero farlo pentire della cosa. Durante il viaggio di ritorno poi, in groppa al cavallo alato Pegaso creato da Poseidone apposta per la sua fuga, passò per l'Etiopia dove si imbattè in una bellisima fanciulla legata ad una roccia in attesa che un mostro marino la divorasse. Si trattava di Andromeda ed era in quella scomoda posizione per colpa della madre, la sciocca e vanesia Cassiopea, regina di Etiopia e moglie di Cefeo, che si era vantata di essere più bella delle ninfe del mare, cosa che aveva fatto innervosire non poco Poseidone che era un tipino irascibile e scatenò il mostro marino dichiarando che solo il sacrificio di Andromeda lo avrebbe fatto recedere. Perseo, come detto, uccise il mostro e dopo aver superato altre due o tre prove ebbe concessa la mano di Andromeda che portò con se a casa dove alla corte del re sfoggiò il regalo che era stato richiesto lasciando tutti di pietra, letteralmente. Dopo questo episodio il pescatore che li aveva ospitati divenne il re di quelle terre e Perseo con madre e moglie tornò ad Argo dove nel frattempo il re Acrisio venuto a conoscenza del suo ritorno e ancora in ansia per l'oracolo pensò bene di levare le tende. Tutto finito? No, i miti greci amano portare fino in fondo le storie. Acrisio si era rifugiato a Larissa dove anche Perseo arrivò invitato a partecipare a dei giochi. Durante le gare avvenne uno spiacevole incidente: mentre era impegnato nella gara del lancio del giavellotto Perseo colpì inavvertitamente e uccise uno spettatore che si trovava nel pubblico. Indovinate chi era.
Se rivolgerete lo sguardo al cielo, verso nord est troverete tutti i personaggi di questa storia proprio lì: Perseo, Andromeda, Cassiopea, Cefeo e Pegaso, e potrete provare ad immaginarveli, fissi lassù a raccontare eternamente le loro vicende.
Ah, e Algol? La stella che rappresenta la testa di Medusa in realtà non è una, sono tre, due delle quali orbitano talmente vicine da ecclissarsi periodicamente variandone la luminosità e unite addirittura da un ponte di gas. Mi piace pensare che il fatto che siano tre sia una specie di riunione familiare delle Gorgoni.

giovedì 10 ottobre 2013

Ignoranza di ritorno, ignoranza tutt'intorno

Ieri ho passato la mattinata ad apprendere i primi fondamentali rudimenti di un noto programma per il disegno professionale che risulta essere molto utile per il mestiere che faccio. Tutto ciò grazie ad un po' di tempo libero e alla disponibilità di un amico. Nessuno me lo aveva mai insegnato prima, da solo non mi ci sarei mai messo e tutto sommato non me ne ero mai troppo preoccupato perchè di quel genere di cose si era sempre occupato qualcun altro. Mi sono sentito abbastanza ignorante. Poi però ho pensato alla notizia che ha circolato ieri sui dati relativi all'analfabetismo di ritorno nel nostro paese e sono andato a riprendere un articolo che avevo letto un paio di settimane prima. Personalmente mi sono sentito molto meglio, ma per quanto riguarda la situazione italiana c'è poco da star tranquilli. Grazie a decenni di tagli a settori fondamentali come scuola o ricerca l'Italia risulta essere in fondo alla lista dei paesi maggiormente sviluppati per preparazione scolastica (se vi può far star meglio però potete pensare che sia ai primi posti fra quelli meno sviluppati). I dati dicono che il 70% degli italiani non è in grado di comprendere un testo scritto di media lunghezza, il 33% fa fatica anche a interpretare frasi di semplice comprensione. Pensate che a qualcuno possa far gioco avere una popolazione manipolabile incapace di costruirsi un opinione autonoma o di essere pienamente consapevole dei propri diritti e doveri? Cosa ve lo fa credere? Non sarà mica la presenza negli ultimi vent'anni di personaggi con una buona parlantina e in grado di controllare mezzi di informazione vero? Ma l'incapacità di leggere o scrivere può avere anche conseguenze drammatiche sul piano delle relazioni personali o familiari. Secondo la responsabile culturale del Censis i fatti di cronaca violenta sono anche segnale di una limitata capacità di espressione dei sentimenti: amore o odio. Se non si è in grado di costruire un concetto o un discorso per elaborare le proprie emozioni questo può portare a frustrazione e sfociare in aggressività e violenza. Un rimedio ci sarebbe, la capacità della nostra mente di elaborare pensieri complessi si acquisisce in gran parte leggendo, fin dalla più giovane età, ma in Italia più del 50% della popolazione non ha mai letto un libro ne mai lo leggerà. In compenso in Europa siamo i primi consumatori di videogiochi e abbiamo anche il primato per il ricorso alla chirurgia estetica. Sembrerebbe essere tutto finito.

martedì 8 ottobre 2013

Cose che andrebbero tenute a mente

Se non fosse che pare che in tutti questi anni proprio non si sia imparato niente (e avrei potuto essere più volgare)

sabato 5 ottobre 2013

Se ne sono andati

Elysium è il secondo e ultimo film del regista sudafricano Neill Blomkamp, quello che con il suo primo lavoro, District 9, aveva realizzato una originalissima e fantascientifica metafora dell'apartheid mettendo all'interno di enormi campi profughi, recintati e sorvegliati militarmente, degli alieni. In Elisyum il tema è ancora quello di un mondo futuristico e distopico, diviso in due parti, dove quella occupata da chi possiede la ricchezza cerca in ogni modo di allontanare da se gli altri, la massa, portatrice di povertà, disordine e malattie. Elisyum mostra un mondo che non è neppure troppo lontano da noi nel tempo, nel quale i più fortunati e facoltosi si sono rifugiati su una stazione orbitante che rappresenta tutto il meglio che la tecnologia e la terra potrebbero offrire. Tutti gli altri fuori, di sotto, in un mondo sovrappopolato, inquinato, malato, buono solo per essere sfruttato industrialmente per produrre la ricchezza necessaria a mantenere lo standard di vita elevato dei pochi fortunati. Il film non mantiene per tutta la sua durata l'originalità di District 9 e sfocia a un certo punto in una deriva da action movie hollywoodiano, ma alcune cose dipingono una realtà che è estremamente attuale: come il desiderio dei più poveri di ragiungere il mondo dei più ricchi nella ricerca disperata di una possibilità che pare utopistica di migliorare la propria esistenza. E per fare questo sono disposti a correre il rischio di perdere la vita, e la perdono, anche a causa del comportamento criminale delle istituzioni e delle leggi create da quella parte del mondo, che li vuole segregati lontano da sè. Se in District 9 gli alieni nel loro slum rappresentano un problema di carattere sociale che sfocia in rivolta quando in modo ipocrita si cerca di spostarli in un luogo "migliore" creato apposta per loro, ancora più lontano dagli occhi del nostro mondo, metafora di quel "aiutiamoli a casa loro" che tanto piace a certi personaggi di casa nostra; in Elisyum il ministro della sicurezza della stazione orbitante arriva perfino ad usare la forza letale per eliminare i migranti, andando addirittura oltre leggi che avrebbero comunque previsto l'arresto e il rimpatrio forzato dei profughi. Anche in questo caso applicando il mica tanto segreto sogno di squallidi personaggi che conosciamo e che volentieri sparerebbero ai barconi che cercano di approdare sulle nostre spiagge. La strage di questi giorni è la punta di un iceberg che si muove inarrestabile, nessuno sa esattamente quante siano le persone morte negli ultimi vent'anni nel mediterraneo, decine di migliaia, ed altrettanti, forse molti di più sono morti attraversando il deserto, cercando di  arrivare in paesi dove la politica del "aiutiamoli a casa loro" si traduceva in finanziamenti a stati dittatoriali per realizzare campi profughi dove internare i migranti impedendo loro di prendere il mare. Mettere i muri non serve, il flusso di migranti non può essere fermato in questo modo. Ma francamente ho l'impressione che il mondo occidentale sia molto più occupato a tenersi buoni i mercati, in buona parte responsabili di questa divisione del mondo che trasformerà molta buona fantascienza in terribile realtà.

mercoledì 2 ottobre 2013

Ai confini della realtà

- Pronto?
- Sono io, allora?
- E' pronto..
- E?
- Romperà, sarà deflagrante
- Ieri sera tentennava
- No, si è convinto.
- Sicuri? Gli sei stata vicina sempre?
- Tranquillo..
- Si sono già esposti tutti, ma qualcuno ci mollerà
- Quanti?
- Più di quelli che avev...
- Lui lo sa?
- Se non lo ha avvertito Ang...
- Non so non...
- Senti, dov'è?
- E' uscito ora, sta venendo lì per parlare
- E com'era?
- Terreo, ma stai tranq...
- Ha preso le pillole?
- Oh merda!!!


lunedì 30 settembre 2013

A proposito di Nefertari

Io lo che il paese ha ben altri problemi, ma proprio non mi riesce di comprendere questa mania di dare i nomi a cazzo alle perturbazioni. Passi l'ordine alfabetico con nomi comuni come fanno negli Stati Uniti, si potrebbe discutere anche di questo e della tendenza di attribuire una personalità quasi umana e forse in questo modo una volontà criminale e omicida a fenomeni assolutamente naturali sulle cui cause abbiamo più responsabilità di quel che crediamo. Ma adesso qui da noi si rasenta il ridicolo: siamo passati dai personaggi malvagi pescati nella mitologia o nella letteratura a nomi di regine egiziane e a me piacerebbe proprio sapere a chi è venuta l'idea di chiamare quest'ultima che sta passando sull'Italia Nefertari, voglio dire, con quello che è successo nel fine settimana Silvio sarebbe stato un nome molto più appropriato. Ad ogni modo Nefertari fu la moglie più amata di Ramses II, l'unica in tutto l'antico Egitto ad essere rappresentata nelle stesse dimensioni del Faraone in un tempio a lei dedicato e per la quale venne costruita una delle tombe più spettacolari della Valle di Re, niente che si possa associare ad una tempesta.

giovedì 26 settembre 2013

Fuggite, sciocchi!

Ecco, io ho sempre pensato che i puma fossero animali che si potevano trovare soltanto nel continente americano, ma evidentemente mi sbagliavo; in fondo se pomodori, patate, mais e cacao hanno trovato il modo di arrivare fino a qui perchè non dovrebbero esserci riusciti i puma? Oggi mi è capitato di trovare su un giornale locale risalente a venerdì e abbandonato su una panchina (Oddio! Vuoi vedere? Ma no, cosa vado a pensare, non c'erano neppure macchie di sangue) un titolo in prima pagina che rimandava ad un'intera pagina di approfondimenti all'interno. Ho pensato che la vita per i giornalisti dei quotidiani di provincia deve essere molto dura. Comunque, potete credere o non credere alla storia del pensionato che uscendo a buttare lo sporco ha seguito le tracce di sangue e i brandelli di un gatto trovandosi faccia a faccia con la fiera che pasteggiava la sua preda e che forse però, non ne sono più tanto sicuro, magari era una lince. Potete tenervi anche la vostra espressione scettica, almeno fino a quando da Roma, dove sono state inviate ad un esperto veterinario (che guardare su internet non sembrava sufficiente), arriveranno delucidazioni sulle presunte impronte del felino trovate sul terreno. Io ho dato un'occhiata, e facendo una ricerca su google mi sono reso conto in Italia vengono avvistati più puma che nutrie, fino ad allora quindi, per non saper ne leggere ne scrivere, vi passo  le istruzioni prese direttamente da wikipedia sul da farsi per prevenzione e nel caso di un incontro con il gattone. In particolare ricordate che "è nota l'efficacia di un calcio ben piazzato sul muso", a voi:

  • Rimuovete vegetazione bassa e densa che offre ottimi nascondigli per i puma.
  • Installate illuminazioni esterne sensibili al movimento.
  • Non lasciate andare in giro gli animali domestici e non date loro da mangiare fuori casa. Siate cauti a lasciare animali domestici fuori, soprattutto all'alba ed al crepuscolo.
  • Non fate lunghe escursioni a piedi; andate in gruppi con adulti che sorvegliano i bambini.
  • Se affrontati da un puma, non correte; questo potrebbe stimolare il suo istinto alla caccia. Rimanete, invece, fermi e affrontate l'animale, cercando il contatto visivo.
  • Prendete in braccio i bambini piccoli senza piegarvi o voltarvi dal puma, se possibile (quando attaccati da un cane, gli esperti raccomandano di non prendere in braccio un bambino, poiché questo potrebbe essere interpretato come un atto di offesa, e incoraggerebbe il cane ad attaccare a sua volta: mettetevi invece tra l'animale e il bambino; se questo si applica pure ai puma oppure no è ancora una questione aperta).
  • Fate qualsiasi cosa per sembrare più grandi o intimidenti, compreso sbracciarvi, aprire la giacca, e lanciare sassi e rami.
  • Non accucciatevi né chinatevi; questo potrebbe creare l'impressione di un'ordinaria preda quadrupede invece di una tipica non-preda bipede.
  • Rispondete all'attacco se attaccati. Alcuni puma sono stati respinti con rocce, bastoni, attrezzi da giardinaggio, calci e mani nude; è nota l'efficacia di un calcio ben piazzato sul muso.
  • Il miglior punto dove colpire un puma è sul naso.
  • Non arrampicatevi su un albero, dato che i puma possono arrampicarsi meglio degli umani.
È probabile che chi va in bicicletta o a fare jogging su percorsi in luoghi selvatici sia meno attento all'ambiente circostante e il suo movimento può innescare un riflesso del tipo "caccia ed uccidi" nell'animale, perciò attività del genere possono essere particolarmente rischiose. Consultate autorità o guardie forestali locali per assicurarvi di non esporvi ad un brutto rischio.

mercoledì 11 settembre 2013

"Non sono venuto con un mazzo di fiori per Mussolini"

Giornata di grandi anniversari oggi. Innanzitutto il quarantesimo dal vigliacco colpo di stato cileno operato dal macellaio Pinochet, uno che se avesse governato una decina d'anni fa sarebbe rientrato certamente nel novero dei migliori amici di Papi, che ha sempre avuto un occhio di riguardo per i leader "carismatici". E poi ne sono passati dodici dalla caduta delle due torri e noi lo celebriamo degnamente con neoparlamentari che intervengono in aula delirando di fantacomplotti mentre nel frattempo nel mondo poco o nulla è cambiato, o meglio, sono aumentate le guerre cosidette a bassa intensità. Il pianeta non è certo più sicuro e gli Stati Uniti potrebbero intervenire militarmente bombardando un paese nel quale, come ci ha raccontato Domenico Quirico, una rivoluzione laica e democratica che siamo rimasti inerti a guardare si è trasformata in due anni in una guerra che ha attirato milizie islamiche da tutto il medio oriente e che oggi sarebbero le più avvantaggiate dai missili americani. Non c'è che dire proprio un bell'affare. Ma io oggi voglio ricordare un altro undici settembre, quello del 1926 che vide (purtroppo) fallire un attentato contro un altro leader, non troppo velatamente ammirato da quello che ora piange come un bambino di cinque anni che non lo vogliono più lasciare giocare. La mattina di quel giorno il giovane anarchico Gino Lucetti tirò una bomba contro la macchina di Benito Amilcare Andrea Mussolini, sfortunatamente però l'ordigno rimbalzò esplodendo a terra. Quanti dolori sarebbero stati risparmiati a questo paese se avesse fatto centro. Lucetti fu arrestato pronunciando la frase che titola questo post e per sua fortuna non prevedendo ancora la legge italiana la pena di morte per fatti di quel genere se la cavò ( si fa per dire) con l'ergastolo. Venne liberato dagli alleati nel 1943 ma morì in un bombardamento lo stesso anno, sempre di settembre, mese che evidentemente non gli portava proprio fortuna. Io celebro Gino Lucetti, uno che ci provò.

E questa?

La mia scena preferita del film dedicato a Giovanna D'Arco da Luc Besson è quella che si svolge durante il processo quando la sua coscienza, interpretata da un tenebroso Dustin Hoffmann, la pone di fronte alle molteplici e banalissime interpretazioni dei motivi per cui la spada che lei credeva fosse un segno divino che la spronava alla sua missione si trovava dove si trovava. Quello dell'interpretazione dei motivi che hanno portato un oggetto a trovarsi in un determinato posto è uno degli aspetti fondamentali e più affascinanti del mestiere che faccio;  a volte grazie allo studio incrociato di reperti e documenti o a confronti fra situazioni simili si giunge ad una spiegazione verosimile, spesso, dopo essersi scervellati non poco, vengono elaborate teorie strampalate, altre volte la circostanza è destinata a restare senza risposta. Io per esempio mi sono sempre chiesto come ci fosse finita una pistola in dotazione agli ufficiali italiani nella prima guerra mondiale arrugginita e con la canna piombata in una canaletta d'irrigazione di un campo di mais. Qual'è stata la sua storia, quali i percorsi e le vicende degli uomini che l'hanno posseduta. Ecco cose così. Ma questa cosa di oggi mi manda fuori di testa, che cavolo ci faceva mezzo metro sotto terra in un campo della pianura cremonese una moneta greca del 1869?

domenica 8 settembre 2013

Hanno ucciso l'uomo ragno

Ribadisco un concetto che ho già espresso altre volte qui: Andare a Mantova per il festivaletteratura è una cosa che mi piace molto, che cerco di fare ogni anno e che consiglio sempre a tutti per vivere almeno qualche giorno con l'illusione di un paese che potrebbe e dovrebbe essere diverso. E come ogni anno, anche questa volta ho cercato di lasciarmi andare nella scelta degli eventi, confidando in quelle sorprese di cui il festival non è mai avaro. L'incontro con Mimmo Jodice e suo figlio, Francesco, è stato senz'altro il più piacevole di quest'edizione alla quale purtroppo sono riuscito ad andare un giorno solo. Mimmo Jodice è uno dei più importanti fotografi italiani, suo figlio Francesco, laureato in architettura, ne ha seguito in un certo modo le orme. Durante l'incontro Francesco, parlando delle condizioni dell'Italia ha espresso un concetto interessante che credo di condividere: secondo lui in questo paese industria, arte e politica sono state uccise, letteralmente, fra gli anni 60 e gli anni 70, gli omicidi sono avvenuti da parte degli stessi italiani, gettando il paese in un baratro senza speranza e si sono concretizzati con le morti violente di Mattei, Pasolini e Moro. Non avevo mai considerato la cosa da questo punto di vista, ma non potrei essere più d'accordo. A questo punto penso che si potrebbe prendere il recente ex presidente del consiglio, quello che si è vantato di essere stato l'uomo al governo per più tempo dopo Mussolini e il miglior statista degli ultimi 150 anni, lo stesso uomo che adesso per salvarsi dalle sue tristi vicende ha intentato causa contro il proprio paese (L'Italia è il paese che amo) a Strasburgo, prenderlo e denunciarlo per villipendio di cadavere.

mercoledì 4 settembre 2013

Ctrl alt canc


Questo paese è come un computer andato in crash, bloccato su una schermata qualsiasi, incapace di far qualsiasi cosa e refrattario ad ogni nostro tentativo di farlo ripartire. In sottofondo si può magari udire il rumorino della ventola o dei dischi che girano girano, ma non succede niente. Una bella inutile schermata. Questo paese è bloccato da vent'anni, ostaggio delle vicende personali di un uomo che ormai è diventato il parametro di ogni scelta o valutazione. Qualsiasi cosa si faccia in Italia, chiunque la faccia, ormai è valutata come pro o contro Berlusconi. Finchè Berlusconi rimane dov'è, in condizione di poter ancora essere determinante, questo paese resterà così, bloccato, con una destra incapace di emanciparsi e liberarsi dall'ombra del padre padrone, perchè terrorizzata dal vuoto che si creerebbe senza di lui, e una sinistra che ormai vive nel tentativo di replicare l'incredibile successo dell'avversario creando leadership personalistiche e che in vent'anni non ha mai trovato il modo di creare un'alternativa restando sempre prigioniera della tremenda forza oscura generata dall'avversario e dal suo apparato del consenso. E non parliamo delle più recenti forze dell'alternativa, quelle che vorrebbero cambiare tutto governando con un consenso popolare plebiscitario senza accordarsi con nessuno ma che al momento sembrano vivacchiare più che bene chè, come diceva Mao, più la situazione è confusa sotto il cielo più è eccellente, e stai a vedere che va benissimo anche se resta questa legge elettorale. E' arrivata l'ora di chiuderla qui. Quando un computer è bloccato e anche l'estremo tentativo ctrl alt canc non ha dato risultati, l'unica possibilità che rimane è spegnere e riaccendere.

martedì 3 settembre 2013

Leggi di natura

C'è un bellissimo articolo sul National Geographic questo mese, racconta le vicende di un gruppo di leoni in Tanzania, mostra con grande efficacia quanto sia duro conservarsi la pellaccia nella società del re della savana e quanto la natura abbia pensato scientificamente a porre dei limiti nelle creature ai vertici delle piramidi alimentari. E' un articolo che si presta a molteplici riflessioni sui rapporti di equilibrio fra deboli e forti, ma io non riesco a pensare ad altro che a quello che passa nella testa del coniglio.

giovedì 29 agosto 2013

Italiani a Point Lenana, brava gente


Quando ho cominciato a leggere "Point Lenana", il libro scritto da Wu Ming 1 e Roberto Santachiara che ripercorre le vicende di tre italiani che fuggirono da un campo di prigionia in Africa per scalare una montagna, ero già più o meno a conoscenza della vicenda: la versione italiana del libro di Felice Benuzzi, "Fuga sul Kenya", mi era passata fra le mani anni fa senza però che la leggessi, quello che sapevo lo avevo appreso superficialmente da qualche articolo e da internet. Per esempio ero convinto che i tre fossero militari, forse alpini, ma non lo erano. Sapevo però che quella storia era da anni un best seller in Inghilterra e che ne era pure stato tratto un film e trovavo quanto meno curioso che di una vicenda così intrigante da noi si sapesse poco o nulla. Ero estremamente curioso di sapere come la storia poteva essere stata trattata da un qualche Wu Ming, di cui conosco il rigore ricostruttivo degli eventi storici, anche quanda si tratta di fare fiction. La mia curiosità è stata ampiamente ripagata, il libro è straordinario e la vita di Felice Benuzzi è un incredibile filo che unisce eventi della storia di questo paese avvenuti negli ultimi cent'anni, eventi su cui spesso si è stesa una spessa coltre di fumo per nasconderli e travisarli a seconda delle convenienze. In questi giorni, in cui il mondo in modo un tantino ipocrita si interroga sul da farsi contro un cattivone che usa le armi chimiche contro la sua stessa gente e anche in Italia si cominciano a sentire le voci di quelli che, "Dagli al criminale, aguzzino e dittatore", non sarebbe tanto male dare una ripassata a quello che pure noi, quando volevamo l'impero, abbiamo fatto in spregio alle convenzioni internazionali. Il libro è un pozzo di informazioni documentate delle atrocità commesse da generali incapaci e macellai, come Graziani, o altri ai quali l'Italia di oggi non ancora slegata ed emancipata dal suo passato dittatoriale spesso dedica monimenti e strade. Un' Italia nella quale leader di partito e di governo ancora parlano di Mussolini come di un grande statista, quel Mussolini che, per esempio, nel 1935 in un telegramma a Badoglio impegnato in Etiopia scrisse: "Rinnovo l'autorizzazione di impiego dei gas di qualunque specie e su qualunque scala", e potrei andare avanti a lungo. Ma Point Lenana è anche un bel libro sull'amore dell'uomo per la montagna e l'idea di grandezza e potenza della natura che ad essa si accompagna. Nel libro viene citato un brano dello scrittore inglese Robert Mc Farlane che citerò anche io perchè aderisco in pieno a questa idea:
"La montagna mina in noi la compiaciuta convinzione, in cui è tanto facile cadere, che il mondo sia fatto dall'uomo per l'uomo. La maggior parte di noi per gran parte del tempo mondi strutturati, pensati, controllati dall'uomo. Ci si dimentica che esistono ambienti che non rispondono allo scatto di una leva e al movimento di una manopola, che hanno ritmi propri e piani di esistenza diversi. La montagna impedisce questa amnesia. Esprimendo forze più grandi di quelle che possiamo invocare, ponendoci di fronte a tempi, la cui ampiezza non riusciamoneppure a concepire, essa confuta l'eccessiva fiducia nel 'fatto dell'uomo'".
Io non sono un critico, anzi non sono nessuno, consigli non dovrei darne, ma se avete qualche dubbio sulle vostre prossime letture buttatevi su Point Lenana.

martedì 27 agosto 2013

Poi dice che uno si incazza

Nel 1979 avevo dieci anni ed ero un bambino decisamente, ma decisamente, appassionato di fantascienza: facevo letteralmente indigestione di romanzi di ogni tipo e non vedevo l'ora che sugli schermi arrivasse qualche nuovo film. Appartengo alla generazione di quelli che furono fulminati da Guerre Stellari, e già allora il mio film preferito era 2001 Odissea nello spazio. Insomma, ero sul pezzo. Nonostante questo però non sono mai stato un fan sfegatato di Star Trek: la serie tv degli anni sessanta la trovavo già un po' vecchia e sempliciotta; negli anni settanta Spazio 1999 esercitava molto più fascino sulla mia fantasia. Però quando per l'appunto nel 1979 uscì il primo della ormai lunghissima lista di film ispirati dalla serie tv volli andarlo a vedere a tutti i costi, e mi piacque molto. Oddio quello che ricordo bene è che i personaggi mi fecero l'impressione di essere tutti piuttosto vecchiotti e appesantiti, ma storia ed effetti speciali soddisfecero la mia esigenza di appassionato del genere. Nonostante mancassero grandi battaglie nello spazio, inseguimenti, mondi esotici e lontani con creature fantastiche trovai l'idea di un satellite che ritorna alla ricerca del suo creatore piuttosto originale. Dopo più di trent'anni quel bambino non è più un appassionato così tenace però, insomma, la fantascienza lo tenta ancora e così può succedere che, come ieri, mi trascini nei cinema di pomeriggio in un giorno d'estate per vedere come si è rinnovata una vecchia saga fantascientifica. E così ieri eccomi seduto con altre quattro o cinque persone a vedere Into Darkness, Star Trek secondo J.J. Abrams. Che dire, bello, certo, dal punto di vista del soddisfacimento estetico e dei sensi ti tiene inchiodato sulla poltrona per tutte le sue due e più ore senza annoiarti, ti travolge con effettoni wow e tutto succede così velocemente che ti fa pure sorvolare su particolari discutibili come telefonate fra capi opposti della galassia manco fossero fra casa e ufficio o Spock che dialoga con se stesso da vecchio nell'inutile cameo di Leonard Nimoy, così, tanto per mettercelo. La fisica di Star Trek è una cosa a sè, è storia nota, non ha senso farsi troppe domande. Ma la storia? La storia sarebbe pure interessante rifacendosi al secondo film della saga, L'ira di Kahn, del 1982, ne rappresenta il prequel, lo cita in alcuni particolari come la scena che replica la morte di Spock con Kirk all'esterno di un compartimento contaminato a parti invertite e spiega efficacemente il perchè della sua (di Kahn) proverbiale incazzatura. Mi ha lasciato perplesso solo un particolare, inquietante: se il film è ambientato nel 2200 o giù di lì e Kahn e il suo super equipaggio erano stati creati trecento anni prima, ciò significa che ci starebbero lavorando più o meno ora? C'è qualcosa che dovremmo sapere? Comunque, alla fine qualcosa non torna, tutto si perde in una frenesia di lunghissimi e pressochè inutili inseguimenti o situazioni di tensione che si risolvono all'improvviso tutte più o meno nello stesso modo. Ogni cosa sembra  già vista da qualche altra parte e la storia, che l'ho detto, potrebbe pure essere interessante si perde un po' per strada per lasciare spazio a messaggi piuttosto semplici sui valori di famiglia e amicizia. Non lo so, al bambino di trenta anni fa questi film piacciono sempre ma non lo entusiasmano più così tanto e poi gli sono mancati molto i Klingon, a lui piacciono un sacco i klingon, per un attimo ci aveva anche sperato, ma poi  hanno pure fatto la figura degli sfigati.

lunedì 26 agosto 2013

Chiamala Aquila

E per finirla con le stelle dell'estate, visto che siamo pure alla fine di agosto e la cosa va un po' da sè, ecco Altair, la brillante Alfa Aquilae, la stella che chiude il triangolo estivo formato insieme alle già raccontate Vega e Deneb. Altair è una parola araba, moltissime fra le più importanti stelle visibili ad occhio nudo hanno nomi arabi, gli arabi erano grandissimi osservatori ed astronomi e a loro dobbiamo, assieme ad altre due o tre cosette, gran parte delle conoscenze scientifiche arrivate in Europa dopo i secoli più oscuri del medioevo, ma questo lo sapete vero? Comunque, il significato della parola ha a che fare con un'aquila in volo: la stella è al centro di una formazione apparente di tre e le sue vicine si chiamano Tarazed e Alshain. Tarazed però non è un nome arabo, se lo è inventato l'astronomo Giuseppe Piazzi all'inizio dell'ottocento e in ogni caso non ho idea di cosa significhi. Queste tre stelle in passato erano conosciute come la famiglia dell'aquila, per i cinesi avevano a che fare con un tamburo sul fiume e per gli indiani con un sacro albero di fichi (dove lo vedevano poi un albero di fichi). Ognuno ci vedeva un po' quello che voleva e anche oggi un gioco carino guardando le stelle può essere proprio cercare di formare figure unendo i puntini. Ad ogni modo, per la cultura classica a cui ci rifacciamo noi e per i romani, l'associazione era con l'aquila di Giove che lo avrebbe aiutato nella sua lotta contro i titani. Ultima cosa, nei giorni scorsi un astrofilo giapponese osservando il cielo nella costellazione del Delfino che potete vedere nell'immagine e che è molto carina anche anche a occhio nudo, ha scoperto una Nova, una stella che in pochissime ore ha aumentato la sua luminosità quasi alla soglia della visibilità ad occhio nudo. Succede un sacco di roba lassù.

domenica 25 agosto 2013

Ignoranti

Il parlamento italiano non è un consesso di menti eccelse, questo è un fatto noto. Prendere parlamentari a caso e far loro domande di cultura generale o peggio di attualità è un gioco troppo facile, come sparare su un cane che caga. Le "Iene" in cose come queste normalmente ci sguazzano e quando fanno servizi di questo genere non si sbagliano; il risultato di solito è avvilente. Giovanni di Mauro su Internazionale di questa settimana commenta proprio uno di questi servizi (lo potete leggere qui) e dopo aver ragionato sul parlamentare medio e la sua ignoranza come specchio del cittadino italiano medio che è chiamato a rappresentare conclude che il parlamentare dovrebbe esprimere un livello medio di preparazione più alto ma che purtroppo la colpa non è del tutto sua nè degli elettori che non possono scegliere, bensì di quelli che i parlamentari li selezionano ed è a questi ultimi che andrebbe domandato cosa orienta le loro scelte e perchè lo fanno. Ora, lungi da me la presunzione di conoscere la mente di queste persone e le fini strategie alla base della formazione della nostra classe politica, ma la risposta più facile che mi verrebbe da dare è che il livello dei selezionatori è più o meno quello dei selezionati. Ma sarebbe troppo facile. La verità forse è che una massa di deputati con un livello culturale e una preparazione più elevata di quelli che abbiamo avuto sempre in sorte probabilmente avrebbero la fastidiosa tendenza ad usare troppo spesso la loro testa e sarebbero meno facilmente gestibili e quindi, tutto sommato, chi glielo fa fare. Evviva l'ignoranza

venerdì 23 agosto 2013

Dolori sani (punture che risvegliano la vita 2)

"...Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di tv. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noioso dentro una cornice.
In moto la cornice non c'è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. E' incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo quando vuoi -un'esperienza che non si allontana mai dalla coscienza immediata...".
Queste sono parole scritte da Robert Pirsig, nel suo "Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta", libro fondamentale per chiunque ami viaggiare in moto. Sono parole che indirettamente avevo già citato in questo post un anno fa e che riprendo oggi dopo essere stato ancora punto da un'ape mentre viaggiavo per strade di montagna un paio di settimane fa. Alle parole di Pirsig infatti aggiungerei che il contatto completo con ogni cosa (api comprese) è per me fondamentale e si completa totalmente viaggiando con la visiera alzata ogni volta che la velocità e il clima lo consentono. La visiera alzata abbatte anche quell'ultimo filtro che ci separa da tutto quello che ci scorre intorno, permette ad ogni odore o aroma dell'aria, buono o cattivo di arrivare direttamente al naso anche se naturalmente ci espone a qualche piccolo rischio che, considerando la contropartita è totalmente accettabile.

mercoledì 21 agosto 2013

C'è da finire un lavoro


Ho frequentato per tutta la durata della mia adolescenza una associazione cattolica, lo ammetto. Era quella associazione che si ispira ai valori cristiani del cattolicesimo declinati secondo una disciplina ed un inquadramento di ispirazione vagamente militare; questo perchè il fondatore era un militare, uno che aveva contribuito alla grandezza dell'impero britannico in India e in Africa anche facendo fuori qualche "selvaggio". Detto così, associazione cattolica di ispirazione militare, risulta orribile; in realtà lo scoutismo almeno per quel che mi riguarda è stata un'esperienza divertente e utilissima: mi ha insegnato un sacco di cose sull'essenzialità e l'autosufficienza e soprattutto a tenermi lontano in seguito da chiese e militari.
Anche se sono un materialista senza Dio qualche conoscenza dei testi fondamentali ce l'ho e una cosa che fin da ragazzino mi ha sempre dato noia è la commistione fra spiritualità religiosa e volgari interessi commerciali. La parte che ho sempre preferito dei vangeli è la cacciata dei mercanti dal tempio (è anche uno dei miei pezzi preferiti di Jesus Christ Superstar). Ricordo perfettamente l'enorme fastidio che scout adolescente provai dopo aver camminato per ore in montagna arrivando fino ad un piccolo santuario, luogo di culto e spiritualità immerso nella natura che mi si potrebbe far dire meraviglia del creato, nel trovarlo corredato di un edificio annesso dotato di ogni genere di gadget in vendita per il pellegrino. La sensazione di allora la ritrovo sempre ogni qualvolta mi capiti di visitare luoghi religiosi di grande afflusso turistico e l'ho provata in particolar modo un paio di settimane fa visitando l'enorme Cristo di cemento che sovrasta il golfo di Maratea, immensa manifestazione di devozione delle genti locali che rivolge il suo sguardo e gesto protettivo verso le terre opposte al mare in direzione di una piccola chiesa. Il luogo dovrebbe essere esclusivamente luogo di culto e riflessione spirituale, ma naturalmente anche qui, fra il monumento e la chiesa si trova il bazar. La cosa non mi piace, l'ho detto, ma sono perfettamente consapevole di come vanno le cose, solo, magari sarebbe meglio se evitassero di vendere cose orribili come magliette con la scritta "stasera si" e sotto il disegno di uno strumento musicale che vi lascerò immaginare. Ecco, ho l'impressione che il messaggio del figlio del capo non sia stato molto recepito, e forse ci sarebbe bisogno di mandare ancora qualcuno a finire il lavoro.

mercoledì 31 luglio 2013

Napo (meglio camminare)



Sorvolerò sull'inutile secondo corso sulla sicurezza che ho dovuto fare nell'arco di poche settimane; di questo mi resterà principalmente la scoperta di Napo e poco altro. Alla fine la cosa più interessante che ho appreso (e risale alla volta prima) è un'ulteriore prova di un fatto evolutivo, a proposito della nostra colonna vertebrale. Durante la lezione, peraltro per me molto interessante (questo è da leggere in tono ironico), sui rischi da uso di videoterminale si è parlato principalmente di postura corretta e alla fine ne è uscito che comunque stiate seduti non esiste una postura veramente corretta. Le nostre vertebre sono separate da loro da un disco intervertebrale che ha una vera e propria funzione di ammortizzazione per attenuare le pressioni dovute al movimento. Questi dischi sono composti da materiale fibroso e cartilagineo e fino all'età di 20/30 anni sono nutriti da una rete di sottili vasi sanguigni che poi scompare. Da quel momento in poi i dischi il nutrimento lo devono andare a prendere per osmosi dai vasi sanguigni che girano attorno alla colonna; l'unico modo che hanno di farlo è quando, sottoposti a pressione durante il movimento della colonna, fuoriescono lievemente dalla loro sede per schiacciamento e vengono a contatto con i vasi. Se la colonna non si muove i dischi non assumono nutrienti e voi potete dire addio alla vostra schiena. Vedetela come vi pare ma questa è un'altra prova che homo sapiens si è evoluto per stare in piedi e camminare, da qui la sua naturale tendenza al nomadismo, con buona pace di chi non vede di buon occhio gli stranieri e nella sua vita rachitica e sedentaria non si è mai allontanato dal suo tinello.

martedì 30 luglio 2013

Trova l'intruso

Scusate, ma ho visto un altro di quei documentari su Focus tv : si parlava di strategie di caccia di predatori, orsi bianchi in particolare, a caccia di trichechi, che non sono proprio animali facili facili da prendere. Bello. Non  posso fare a meno di notare ancora una volta una cosa ovvia. Ecco, la Natura ha fatto le cose proprio per bene: magari potrete pure trovare crudele che il feroce predatore prenda di mira cuccioli o soggetti anziani e malati, ma così vanno le cose. La Natura non è crudele o ingiusta, è coerente ed ordinata, ha stabilito dei criteri per mantenere l'equilibrio di ogni ecosistema. Cacciando e nutrendosi di individui giovani, anziani o malati i predatori limitano il numero di soggetti di una specie, impedendone la proliferazione e mantenendo l'equilibrio di tutto il sistema, e così a scendere, dal vertice fino alla base, per ogni forma vivente di un dato ecosistema; è tutto chiaro, lineare. Per quanto riguarda la specie al vertice di ogni sistema poi, di solito si regola bene da sola, inoltre l'estrema specializzazione fa sì che si limiti ad agire nell'ambiente per il quale si è evoluta. C'è una sola specie al mondo che ne introduce altre in ecosistemi non loro mandando in vacca milioni di anni di evoluzione o devasta e modifica gli altri per renderli adatti alla sua presenza. Parrebbe non abbia competitori in grado di scalzarla dal suo posto di dominio, ma io starei attento, la Natura è coerente e ordinata e prima o poi riesce sempre a rimettere a posto le cose.

giovedì 25 luglio 2013

Cose che fa bene tenere a mente

Una volta ero molto più attentino a ricordare qui avvenimenti più o meno importanti del passato che sarebbe bene non perdere di vista. Mi rendo conto che è una cosa che a cui non sto più così attento. Questo anniversario però lo voglio ricordare, perchè è uno di quelli che mi piacciono di più.

lunedì 22 luglio 2013

Una donna

Scusate, ma ci sono alcune cose che proprio mi disturbano. La mia posizione sulla religione è chiara, Dio non esiste, nessun dio. Se poi la maggior parte delle persone sulla Terra crede in qualche divinità, qualsiasi sia la sua forma io questo lo rispetto. E' un fatto di fiducia, di fede. Personalmente continuo a pensare, e ne sono sempre più convinto, che tutta la faccenda delle religioni nasce (la faccio un po' sempliciotta) per rispondere alla naturale necessità dell'uomo di dar senso a fenomeni altrimenti inspiegabili e piano piano diventa un ottimo strumento nelle mani di pochi eletti per dare una regolata a tutti gli altri. Ripassatevi un po' di storia e poi ditemi non è così. E concludo dicendo che per essere spirituale l'uomo non ha proprio bisogno di tirare in mezzo nessun Dio. Comunque, tutta questa tiritera la faccio perchè oggi è il giorno dedicato dalla chiesa a S.Maria Maddalena e questo mi ha fatto venire in mente che un paio di settimane fa ho rivisto il film Agorà e come ogni volta la cosa mi ha fatto sommamente incazzare per l'uso della religione di cui sopra. Ecco il punto: ad un certo momento del film il vescovo di Alessandria, Cirillo (in seguito fatto santo e padre della chiesa, o roba così), legge un sermone apposta per legare le mani ai poteri civili della città in modo da impedire la protezione della filosofa e scienziata Ipazia. La lettura disinvolta e strumentale con interpretazione letterale di parti delle sacre scritture mostra, secondo il vescovo, come le donne non possano mai, in nessun modo, interferire con faccende che vadano al di là del servire gli uomini, in silenzio. Alla fine, invocando la parola di Dio, ordina a tutti di inginocchiarsi e sottomettersi ad essa. Finisce che Ipazia la fanno fuori senza troppi complimenti. Io non so se le cose siano andate proprio così, in realtà tutta la faccenda è poco consciuta, di Ipazia si sa che è vissuta e che è finita male a causa dell'intolleranza. Quello che mi da fastidio è come  si possa usare un testo sacro ( di qualsiasi religione) per manipolare le masse a seconda della convenienza, giocando su superstizione e ignoranza. Nello specifico, e torno a Maria Maddalena, faccio umilmente presente che quando Cristo tornò dalla tomba apparve proprio a lei, una donna ex prostituta e non le chiese esattamente di andargli a prendere una pizza e una birra che era tre giorni che non mangiava; le diede l'incarico più importante, quello su cui si fonda tutta la religione cristiana, annunciare agli apostoli e al mondo che il Dio morto era risorto. Una donna, vedi un po'.

Un altro è andato

Ecco, come ogni anno, colgo l'occasione del mio compleanno per ricordare quell'altra cosa, appena più importante accaduta quel giorno. Ci tengo ancora una volta a precisare che sì, va bene, cheppalle, il modulo lunare è allunato il 20 luglio 1969; ma passarono diverse ore prima che Armstrong mettesse il naso fuori, e quando lo fece era già il 21. Per cui tecnicamente l'uomo ha messo il primo piede sulla luna il 21 luglio1969. Questione di puntini sulla i. E siamo ancora fermi lì: tutte le missioni successive vennero fatte con meno tecnologia di quella che sta nel vostro cellulare. Ho riflettuto più di una volta su come ho sempre avuto l'impressione che il futuro dell'umanità si fermasse con la fine missioni lunari, ma ora ho scoperto che la Nasa starebbe progettando una missione per rimettere piede sul nostro satellite entro il 2020. Poi magari non se ne farà nulla perchè bisognerà esportare un po' di democrazia da qualche parte. Ma forse si è accesa una lucina.

mercoledì 17 luglio 2013

Ancora stelle

Il cielo notturno estivo è un buon modo per prendere confidenza con la volta stellata, meglio se lo si fa da qualche posto dove la vista non è troppo disturbata dall'inquinamento luminoso, ma le stelle più luminose si vedono un po' dovunque. In un post di maggio ho raccontato alcune cose della stella Vega omettendo di specificare che al momento non risulta che da lì provenga qualche razza aliena intenzionata a distruggerci come si vedeva in Goldrake (che nostalgia). Vega si trova al vertice alto di quella particolare figura definita "triangolo estivo", le altre due stelle sono Deneb e Altair. A giugno avevo intenzione di scrivere qualcosa su Deneb, poi ho un po' latitato dal blog, così lo faccio ora.
Deneb è la stella che nel triangolo si trova in basso a sinistra (la più a nord) ed è la stella principale della costellazione del cigno (la croce del nord), ne segna l'estremità della coda. Il cigno è una delle costellazioni più bella perchè anche guardandola senza troppa fantasia è facile immaginare un grosso uccello dal collo lungo che vola ad ali spiegate. Deneb è piuttosto particolare, lo è perchè nonostante sia una delle stelle più luminose del cielo non è affatto una delle più vicine, infatti si trova a 1600 anni luce di distanza da noi. Provate a pensarci, se a quella distanza esistesse qualche omino verde dotato della tecnologia per osservare la terra sarebbe in grado di vedere quello che succedeva verso la fine dell'impero romano, così, per dire. Deneb è una supergigante bianca, varie migliaia di volte più splendente del sole, se si trovasse alla distanza di Alpha Centauri, che è la stella più vicina a noi, sarebbe brillante come la Luna piena. Son cose.
Devono essere tutti quei documentari che vedo su focus tv che mi fanno venir voglia di parlare di questa roba, e forse anche il fatto che piuttosto che commentare quello che ci succede qui è meglio parlar di stelle

martedì 16 luglio 2013

Letture estive

Ho avuto l'eccezionale privilegio di avere fra le mie mani il primo numero di questa nuova, fantastica, pubblicazione. Se questa estate cercate qualcosa di nuovo, fresco e originale per le vostre letture balneari dovete correre in edicola. Lasciate stare tutto il resto, qui c'è tutto quello che vi serve, la copertina è una tavola imbandita di chicche: volete sapere quello che Juliette Binoche dice agli angeli? Siete ansiosi di sapere come Al Bano sconfigge ripetutamente il demonio? E poi, non state più nella pelle per di sapere cosa ha da raccontare Cino Tortorella di ritorno dal suo viaggio nell'aldilà? Miracoli è tutto questo e anche di più. E all'interno qualcosa di ancora più clamoroso, una foto eccezionale, profetica e miracolosa: dodici anni fa Giovanni Paolo II, dal suo scranno papale abbracciò un tal Bergoglio. Tutto era già scritto. Miracoli, proprio quello di cui abbiamo bisogno

lunedì 15 luglio 2013

Ai confini della realtà

-Pronto?
-Signora, le passo il vice presidente
-Chi?
-Sì, sa, il...
-Ah, ho capito, va bene...

-Sì?
-Signora, buonasera
-Buonasera onorevole, mi dica
-Ecco, io volevo spiegarle..
-Lei dovrebbe pensare prima di parlare.
-Certo, ma sa, certi momenti, davanti a tutta quella gente, frasi che scappano...
-Guardi, va bene, è un problema suo, io ho cose più importanti..
-Capisco, guardi, mi scusi
-Certo, fino a quando se non lei, un altro, dirà altre frasi imbarazzanti. Come se non ci fossero problemi più importanti
-E' che come dicevo, mi piacciono gli animali...
-Anche a me, abbiamo finito?
-Naturalmente
-Bene, faccia un ragionamento sul suo ruolo, la saluto.
-Arrivederci

Quest'ominicchio qui

E' un po' che latito da questo spazio, sarà il caldo, sarà che sono pigro; certamente le cose da notare e riportare non mancano, ma a volte fa fin troppo pena ed è estremamente avvilente commentare certi fatti. Stasera per esempio davo un'occhiata ai miei ultimi post e constatavo amaramente la qualità e la quantità di persone che abbiamo perso negli ultimi tempi confrontata con quella di chi resta e non manca mai nessuna occasione per riversare su di noi perle deliziose. Come l'omino della foto qui sopra, per esempio, ineffabile ex ministro della Repubblica e attuale vice presidente della seconda carica dello stato; tutte definizioni che mal si conciliano all'interno della stessa frase con il suo nome (che non farò perchè mi schifa pure un po'). Comunque, al di là dell'episodio incommentabile, penso che questa possa essere l'occasione giusta per riportare ancora una volta qui (lo feci un'altra volta mi pare per frasi pronunciate da un esponente della stessa forza politica, sarà un caso) le fondamentali leggi enunciate dal saggio e lungimirante Carlo Cipolla:

Fatti:

1. gli stupidi danneggiano l'intera società;

2. gli stupidi al potere fanno più danni degli altri;

3. gli stupidi democratici usano le elezioni per mantenere alta la percentuale di stupidi al potere;

4. gli stupidi sono più pericolosi dei banditi perché le persone ragionevoli possono capire la logica dei banditi;

5. i ragionevoli sono vulnerabili dagli stupidi perché:

   * generalmente vengono sorpresi dall'attacco;

   * non riescono ad organizzare una difesa razionale perché l'attacco non ha alcuna struttura razionale.

Prima Legge

Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero degli individui stupidi in circolazione:

a) persone che reputiamo razionali ed intelligenti all’improvviso risultano essere stupide senza ombra di dubbio;
b) giorno dopo giorno siamo condizionati in qualunque cosa che facciamo da gente stupida che invariabilmente compaiono nei luoghi meno opportuni.
E’ impossibile stabilire una percentuale, dato che qualsiasi numero sarà troppo piccolo.

Seconda Legge

La probabilità che una certa persona sia stupida é indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona, spesso ha l'aspetto innocuo/ingenuo e ciò fa abbassare la guardia.

Se studiamo la percentuale di stupidi fra i bidelli che puliscono le classi dopo che se ne sono andati alunni e maestri, scopriremo che è molto più alta di quello che pensavamo. Potremmo supporre che è in relazione con il basso livello culturale o col fatto che le persone non stupide hanno maggiori opportunità di avere buoni lavori. Però se analizziamo gli studenti ed i professori universitari (o i programmatori di software) la percentuale è esattamente la stessa.

Le femministe militanti potranno arrabbiarsi, ma la percentuale di stupidi è la stessa in ambo i sessi (o in tutti i sessi a seconda di come si considerano).

Non si può trovare nessuna differenza del fattore Y nelle razze, condizioni etniche, educazione, eccetera.

Terza Legge

Una persona stupida è chi causa un danno ad un altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.

Quarta Legge

Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. Dimenticano costantemente che in qualsiasi momento, e in qualsiasi circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.

Quinta Legge

La persona stupida é il tipo di persona più pericolosa che esista.  

Questa è probabilmente la più comprensibile delle leggi per la conoscenza comune che la gente intelligente, per quanto possano essere ostili, sono prevedibili mentre gli stupidi non lo sono. 

domenica 30 giugno 2013

Se ne sono andati

Me lo ricordo ancora come fosse oggi, un sacco di anni fa, quando Lilli Gruber ancora conduceva il tg1, Margherita Hack venne intervistata in diretta per commentare qualche fenomeno astronomico che accadeva in quei giorni. Alla fine della breve intervista la Gruber le chiese a bruciapelo: "Professoressa, lei crede in Dio?", "No!". Punto.

giovedì 20 giugno 2013

E voi state tutti bene?

Ho dovuto fare un corso sulla sicurezza, pare che sia obbligatorio. Sorvolerò sull'assurdità di un sistema che impone di fare corsi sulla sicurezza destinati a impiegati e segretarie a degli archeologi. Vorrei evitare di dover commentare il fatto di aver ascoltato un'ora di disquisizione senz'altro interessante sui problemi derivati dall'uso di videoterminali: sono certo che un quarto d'ora di passeggiata dopo due ore davanti al video sono assolutamente fondamentali, ma avrei preferito sapere quali rischi corro e ogni quanto tempo e per quanto tempo devo fermarmi lavorando con pala e piccone sotto il Sole a 40° oppure sotto zero. Ora sono informatissimo sulle procedure da eseguire in caso di incendio, e nel caso il mio posto di lavoro vada a fuoco non avrò problemi a trovare le vie di fuga. Una cosa però credo sia utile conoscerla, a proposito dei fattori di stress che possono favorire patologie e alterazioni. Ho come avuto la sensazione di riconoscervi alcune situazioni comuni e piuttosto frequenti che avvengono, a volte tutte insieme, ve le sottopongo:
-Condizioni microclimatiche disagevoli
-Presenza di fattori chimici e fisici con intensità disturbante
-Isolamento o sovraffollamento
-Non trasparenza del modello organizzativo
-Ambiguità e conflitto di ruolo
-Mancanza di formazione
-Aspettative disattese o irrealistiche
-Squilibrio tra responsabilità e competenze
-Stile di leadership inadeguato al livello di maturità dei collaboratori
-Pressione del gruppo
-Rapporti interpersonali insoddisfacenti
-Pressionidi carriera
-Minaccia per la libertà e l'autonomia
-Clima e struttura dell'organizzazione
Se siete archeologi, vi riconoscete in qualcosa? Leggendo questo elenco sono convinto che il fatto che fra la categoria degli archeologi il tasso di suicidi sia pressochè inesistente e che, a parte quache moderato eccesso nell'uso di alcolici, pochi ricorrano a medicinali o cure particolari per sopravvivere, sia la miglior prova che la tara mentale che porta a questo mestiere bello e disgraziato è un fatto genetico.

lunedì 17 giugno 2013

Garabalda fa farata, stagione 2013

Il caldo che tanto bramavate è finalmente giunto. E' arrivato il tempo di spogliarsi delle vesti pesanti, retaggio di un lungo inverno ormai finito ed indossare quelle leggere fresche e colorate che celebrano l'estate. E dunque accattatevi l'effigie personalizzata del Generale, creata appositamente per l'Unità d'Italia ma dio solo sa quanto valida ancor ora. Tutto quello che serve per sapere di che si tratta lo trovate qui. La maggior parte degli eroici mille sono ancora disponibili. Io dal manifesto traggo solo queste parole a citazione:
Ci piace perché ci piacciono le cose fatte alla garibaldina, senza pensarci troppo e senza, soprattutto, fare calcoli sul proprio tornaconto. Cosa che servirebbe molto oggi al nostro sciagurato paese.

martedì 11 giugno 2013

Se ne sono andati

La cosa peggiore che può capitare ad un uomo o a una donna nella vita probabilmente è la perdita di un figlio, se poi di quella perdita si è pure responsabili, ecco, non riesco neppure immaginare cosa possa significare. Io non ho figli, ma così, a sensazione penso che forse non vorrei più vivere. La settimana scorsa un bimbo ha perso la vita in questo modo, dimenticato dal padre nel seggiolino sull'auto tutto il giorno. Ho la più totale e umana comprensione per quest'uomo, il dramma che si porterà con se per il resto della sua vita sarà senz'altro terribile e senza cura.
Quando succedono cose così terribili pochi se la sentono di accusare il genitore di irresponsabilità, per lo più ci si chiede increduli come sia potuto accadere, quasi tutti sono poi convinti che a loro una cosa così non potrebbe mai succedere. Non è vero. Può succedere a chiunque. Anni fa lessi su un numero di Internazionale un interessante articolo sull'argomento che trattava i casi avvenuti negli Stati Uniti negli ultimi anni. Più o meno le stesse cose le ha scritte domenica Armando Massarenti sul Sole24 ore, citando un libro di Arnaldo Benini, La coscienza imperfetta. Le neuroscienze e il significato della vita. Nessuno è stato ancora in grado di stabilire quale sia il criterio secondo il quale il cervello stabilisce le priorità sui compiti da svolgere, forse eè casuale. La cosa certa è che l'energia a disposizione della nostra mente non è sufficiente per farlo funzionare a pieno regime e se fosse possibile usare più energia di quella massima a disposizione collasseremmo. In un caso come quello tragico di cui si parla capita che il cervello di un genitore sia concentrato sulle attività da svolgere, facendo questo il cervello riduce i meccanismi che presiedono al funzionamento della memoria. Il cervello è una macchina, meravigliosa, ma non perfetta e il suo funzionamento  a volte può tradirci. Andare a cercare la causa di avvenimenti simili indagando situazioni sociologiche o psichiatriche è fuorviante, sono perfettamente d'accordo con Massarenti.

martedì 4 giugno 2013

Cose da tenere a mente


La scorsa estate sono stato quasi un mese a Pechino, che è una città straordinaria della quale si potrebbe parlare ore, così come della Cina contemporanea per la verità. Naturalmente sono stato anche a Tien An Men. La piazza è veramente enorme, ed è una fortezza, nella quale si entra solo dopo controlli come quelli di un aereoporto. Le telecamere di sorveglianza uno ha la sensazione di averle attaccate anche al sedere e la quantità di poliziotti in borghese è senz'altro maggiore di quella dei poliziotti in divisa che sono già un'enormità. La sensazione precisa è che una cosa come quella del 1989 nella Cina di oggi sia assolutamente impossibile da ripetersi. Probabilmente una rivolta popolare in quella piazza lo sarebbe anche se i controlli non fossero così maniacali, alla maggior parte dei cinesi sembra che le cose vadano bene così come sono. Piazza Tien An Men non sembra proprio lo stesso posto dove avvenne una strage della quale probabilmente non conoeceremo mai le vere dimensioni, i cinesi sono bravissimi a ripulire le tracce. La foto quassù è impressionante, siamo sempre stati abituati a vederne un particolare in dettaglio, ma quell'omino laggiù non si stava "semplicemente" opponendo a due o tre carri armati. Se possibile questo ne accresce ancora il coraggio e quando a qualcuno viene da usare la parola "eroe" un po' così, a cazzo direi, sarebbe utile si guardasse questa foto.

venerdì 31 maggio 2013

Poi ci sarebbero le stelle

L'astronomia amatoriale è una delle mie passioni più antiche ed è da troppo tempo ormai che non mi ci dedico come mi piacerebbe. Insomma, basta allontanarsi un po' dalle luci delle città per potersi godere parte del miglior spettacolo che la natura ci ha apparecchiato, perche lasciarsi sfuggire l'opportunità? A primavera poi le temperature cominciano ad essere gradevoli anche la sera (o meglio dovrebbero, questa primavera mica tanto, ma siate ottimisti) e nubi permettendo, con un minimo di attrezzatura (basta un binocolo) si possono imparare diverse cose sull'universo. Adesso vi tedio un po' con questo: ho rimesso le mani su un mio vecchio libro che elenca le stelle più brillanti in ogni periodo dell'anno e mi ha assalito questa impellenza di rendere partecipe chiunque. Dunque, in questa parte dell'anno comincia a salire a oriente una formazione di stelle chiamata triangolo estivo, non è una costellazione, è composta dalle tre stelle più brillanti delle costellazioni Lira, Cigno e Aquila, rispettivamente, Vega, Deneb e Altair. Vega in particolare è la terza stella più luminosa del cielo visibile dal nostro emisfero (dopo Sirio e Arturo), il suo nome deriva da una descrizione in arabo di un aquila che si tuffa, per i babilonesi era il messaggero della luce a causa della sua vicinanza alla via lattea e per i cinesi una damigella separata dalla stessa via lattea dal suo innamorato. Vega rappresenta da sempre un segno evidente che è in arrivo il periodo più caldo dell'anno. Nonostante le apparenze dovrebbe esserlo anche quest'anno. Vega, che dista da noi 26 anni luce è la prima stella che sia mai stata fotografata con un telescopio, nel 1850. Il nostro sistema solare si sta dirigendo nella sua direzione. Alla sua velocità attuale il Sole si troverà nel punto dove ora la vediamo fra più o meno 390000 anni. Ma tranquilli, per allora lei dovrebbe essersi spostata.

mercoledì 29 maggio 2013

Se ne sono andati

Ma quanta gente bella se ne sta andando in questo periodo? E' sempre per quella storia della compensazione?

martedì 28 maggio 2013

E 39

Oggi è il trentanovesimo (39!) anniversario della strage di Piazza della Loggia. La piazza era molto bella stasera, rumorosa, colorata. Di responsabili e colpevoli ancora nessuna traccia.
(P.S. l'opera nella foto faceva da ingresso ad una piccola e intensa mostra di foto della guerra nella ex-Juogoslavia e l'ha dipinta mia sorella, lo scrivo perchè ne era molto orgogliosa e sono contento per lei)