domenica 30 dicembre 2012

Se ne sono andati

Proprio poche ore fa l'account twitter del cicap aveva inserito il suo nome in un elenco di tre (non nominerò gli altri per scaramanzia) di cui qualche veggente aveva predetto la morte per quest'anno senza beccarci. Era meglio se aspettavano domani.
In ogni caso con la dipartita di Rita Levi Montalcini questo paese precipita nel suo livello di PIL (prodotto intellettuale lordo).

Votare, o non votare?

Ieri sera mi sono trovato coinvolto in un piccolo scambio di battute su twitter in seguito ad un mio tweet nel quale ho manifestato qualche perplessità sulla prossima tornata elettorale nel panorama che ci si sta preparando. La cosa è stata doppiamente interessante, in parte perchè lo strumento ti mette in contatto con la più grande varietà di persone delle quali altrimenti non si potrebbe mai neppure immaginare l'esistenza, e poi perchè il tutto suscita grande stimolo alla discussione e ti mette in condizione di valutare i tuoi pensieri anche da altri punti di vista. Ad ogni modo il tema nello specifico era il legittimo dubbio sull'esercizio del diritto/dovere di voto in vista delle prossime elezioni. Io sono sempre andato a votare in vita mia. Nonostante il mio anarchismo di fondo l'ho sempre considerato uno strumento di esercizio della politica fondamentale ad uso del singolo cittadino e in linea di massima penso che neppure questa volta rinuncerò a farmi un giretto al seggio. Però il dubbio l'ho avuto e l'ho ancora, e mi riservo di aspettare fino in fondo a quella che si prospetta una campagna elettorale delirante per decidere. Credo che la scelta di non votare se esercitata con consapevolezza del gesto sia assolutamente rispettabile, l'unico appunto che mi sento di fare è che in questo modo può restare il dubbio che il non voto di chi fa questa scelta vada a mescolarsi al non voto di quelli a cui in fondo frega poco o niente e il senso del messaggio che si vuole dare si perda un po'. Personalmente come messaggio da mandare ad una classe politica inetta e lontana dal popolo che dovrebbe amministrare mi pare che potrebbe essere più forte il voto nullo: ossia andare alle urne, manifestare la presenza di cittadino elettore con il numero e poi lasciare bianco o annullare la scheda nei modi più creativi. In nessun altro modo il messaggio potrebbe essere più chiaro: noi ci siamo, siamo qui e nessuno di voi merita la nostra fiducia un'altra volta.

giovedì 20 dicembre 2012

Se ne sono andati


Sto leggendo un libro di Paco Ignacio Taibo II sulla battaglia di Alamo. E' molto interessante e scritto molto bene. Taibo II mi piace molto, scrive molto bene e soprattutto è uno che si documenta, così un giorno si è chiesto come mai una piccola insulsa battaglia avvenuta nel 1836 e pressochè ignorata dalla storiografia messicana all'interno di un evento bellico più vasto come fu quello della guerra d'indipendenza del Texas sia poi diventato così importante per i "gringos". Talmente importante da diventare un evento fondamentale e costituente del mito fondativo della nazione statunitense. E' un punto di vista interessante, io ero convinto che una cosa del genere fosse da cercare nella guerra d'indipendenza, George Washington, roba così. E invece no, pare proprio che uno scontro nel quale oltretutto gli americani furono tutti massacrati abbia inciso più profondamente che ogni altra cosa sull'immaginario americano. Come è stato possibile? Per la verità il libro non l'ho ancora finito ma sospetto che Hollywood abbia più di qualche responsabilità in questa cosa. L'aspetto più interessante, fino al punto a cui sono arrivato, sta però nella descrizione dei personaggi protagonisti della battaglia dalla parte americana: Davy Crockett, Jim Bowie e tutta quella gente lì che noi oggi associamo a John Wayne, Richard Widmark e altri volti che dovevano rendere l'ideale eroico di patrioti pronti a versare il sangue per l'indipendenza e la libertà texana e quindi americana nella realtà erano tutt'altro tipo di personaggini. Taibo II ha passato anni facendo ricerche minuziose sulle biografie degli "eroi" di Alamo mitici protagonisti di un'epopea nazionale e quello che ne è venuto fuori è tutt'altro che eroico. In realtà pare che tutte quelle persone avessero solidi interessi di carattere economico per imbarcarsi in quella faccenda, più che altro basati sulla possibilità di esercitare liberamente la tratta degli schiavi. Inoltre parecchi erano mezzi delinquenti, alcolizzati, attaccabrighe e violenti. Di Jim Bowie, uno dei maggiori protagonisti si dicono diverse cose fra cui che fosse un rissoso dal coltello facile, un farabutto dei peggiori. Ecco, tutto questo mi ha portato a fare una riflessione legata ai tragici eventi di questi giorni negli Stati Uniti, a tutti quei bambini uccisi e sulla possibilità che davvero Obama possa fare qualcosa per evitare o limitare la proliferazione di armi nel paese. Io gli auguro di riuscire nell'intento, ma credo che una nazione che fonda i suoi miti di formazione su eventi e personaggi come quelli che furono protagonisti ad Alamo, avvenuti poco più di 150 anni fa e ha fatto della libertà di girare armati un elemento fondamentale della sua costituzione e dove oltretutto le lobbies dei produttori di armi hanno poteri non pensabili altrove sarà difficile da cambiare. Più facile che diano le armi a maestre e bidelli.
A margine, ma mica tanto, qualche giorno dopo sono saltate su una mina dieci ragazzine afgane, morti di serie B, come al solito. In questi casi penso sempre a come passeranno il Natale i proprietari delle ditte che fabbricano gli ordigni e i senzaltro brillanti commerciali che avranno messo a segno la vendita dei pezzi prendendosi magari anche una bella commissione o premio e gli auguro che gli vada di traverso il brindisi.

lunedì 17 dicembre 2012

Ai confini della realtà

-Pronto?
-Ciao carissima!
-Presidente, e le....
-Ma che lei, non ci diamo del tu?
-Scusa, è vero, la sorpresa....
-Da tutto il tempo che ci conosciamo...
-Davvero, sono così emozionata, è tanto che non ci sentiamo sono proprio...
-Sì, senti, guarda, ti seguo sempre, vorrei chiederti un favore.
-Qualsiasi cosa, se posso.
-Guarda, è una cosa piccola, mi chiedevo se, visto che sei una regina della nostra... insomma, grande successo..
-Sì?
-Mi piacerebbe intervenire da te domenica, se è possibile...
-Ma è fantastico, sì, certo, ora, devo sentire...
-E' un problema?
-No! Avrò lo zio assassino, sai così dice e poi la porn...la ex del compianto Schi...
-Sarebbe ottimo per esaltare la mia dirittura morale, ma ossiamo rimandare, ma vorrei fare questa cosa in fr...
-Certo! E' un'occasione imperdibile, unica. Guarda!..
-Come?...
-Dovevano intervenire un paio di ragazzi di reality ma posso rimandare...
-Qualche minuto, vorrei dire delle cose importanti. Tu potrai farmi delle domande, poi magari ci mettiamo d'accordo...
-Certo, certo, posso domandare della tua fidan....
-Se vuoi
-Fantastico
-Ti faccio avere un piccolo elenco di suggestioni, mando al fax di redazione?
No! Meglio la mia mail privata
-Certo...
-Non vedo l'ora, non sto nella pelle..
-Guarda, non anticipare nulla prima, sai, le polemiche..
-Naturalmente, sarà una sorpresa fantastica, la gente ti ama
-Magari in studio ti mando qualcuno dei miei.
-Non c'è problema, Maronna che emozione.
-Bene, allora d'accordo, ci risentiamo per definire meglio
-Sì, grazie, ciao, a presto

domenica 16 dicembre 2012

Era lo hobbit quello?

Io alla prima visione de Lo Hobbit ci sono arrivato molto impreparato lo ammetto, lo prova il fatto che verso le due ore e un quarto di film ho cominciato a capire che c'era qualcosa che non andava nella lunghezza della storia. Il libro l'ho letto quando avevo quindici anni, quasi trent'anni fa, ma un po' me lo ricordo e a quel punto dovevano succedere ancora parecchie cose, e non era certo possibile che Jackson le avesse condensate negli ultimi venti minuti. Così ho cominciato a subdorare la presenza di un seguito e forse avrebbe dovuto mettermi in allarme l'intestazione sotto al titolo all'inizio, "un viaggio inaspettato". Quindi va bene, due film allora, e invece no, ce ne saranno tre, tre? La mia edizione del romanzo di Tolkien, piuttosto recente, è di trecento pagine, più o meno, ed è piena di note e illustrazioni, quella del Signore degli Anelli consta di 1359 pagine, niente note e illustrazioni. Quello che voglio dire è che se le cose stanno così Peter Jackson per rendere con coerenza il Signore degli Anelli al cinema ne avrebbe dovuto fare almeno una decina di film e invece se l'è cavata con tre, e con tutte le critiche, legittime, che gli si possono fare penso che abbia fatto un ottimo lavoro. Ma questa de Lo Hobbit che operazione è? Si potrebbe dire che se per la corposa saga precedente si era trattato di un lavoro a togliere in questo caso è un lavoro a mettere, mettere un sacco di roba che non c'entra e appesantire una storia che nelle intenzioni del suo autore doveva essere leggera e poco impegnativa. Il film è piacevole, senza dubbio, per esserne sicuro l'ho visto due volte, 3D e no, e se volete saperlo anche se non lo vedete in 3D non è che vi perdete un granchè. Ma Lo Hobbit non era questo e tutti quegli effetti speciali e quella tecnologia dispensate a piene mani sullo schermo non sono servite a levarmi un fondo di delusione per lo stravolgimento di una storia che a quindici anni mi aveva incantato e che oggi non riesco a fare a meno di trovare un'enorme operazione per far soldi dispiacendomi per tutti quei quindicenni che non proveranno il mio stesso incanto di tanto tempo fa. Detto questo andrò certamente a vedere anche i prossimi, ma una volta sola e solo in 2D, più che altro per rivedere Radagast il fumato.

sabato 15 dicembre 2012

Ottusità burocratiche e banche

Georges Braque è stato uno dei padri del cubismo e uno dei pittori più importanti del novecento. Braque non era ebreo ma quando i tedeschi invasero la Francia e arrivarono nei pressi della sua casa raccolse le sue opere più belle, le cose più preziose che possedeva e fuggì con la moglie presso un noto gallerista suo amico, Paul Rosenberg, vicino a Bordeaux. Le sue opere erano classificate come arte degenerata dai nazisti e temeva che avrebbero fatto una brutta fine. Più probabilmente sarebbero finite nella collezione privata di Goering o gente così. Una volta sistematosi nel suo rifugio provvisorio Braque depositò su consiglio dell'amico i suoi preziosi in una cassetta di sicurezza della banca locale che purtroppo però non sfuggì al saccheggio dei tedeschi una volta che arrivarono anche lì e forzarono la cassetta di sicurezza impadronendosi del contenuto. Nel 1942, un anno dopo questi fatti, la banca inviò a Braque una lettera nella quale chiedeva a lui il risarcimento dei danni per la serratura scassinata dai nazisti: 1000 franchi per la sostituzione e 200 per il disagio arrecato. Avrei voluto esserci per cogliere i francesismi con i quali probabilmente il pittore commentò la lettera.
P.S. Rosenberg, che invece era ebreo, fortunatamente per lui riuscì a lasciare la Francia e si salvò dallo sterminio con la sua famiglia negli Stati Uniti

venerdì 14 dicembre 2012

E siamo ancora qui

Oggi quaranta anni fa l'ultimo uomo metteva piede sulla Luna. E' una cosa che mi fa impazzire, da sempre. Nel 1972, che sembra lontano miliardi di anni fa, i computer erano grossi come stanze e avevano meno memoria di quelli che adesso regaliamo ai bambini di due anni, eppure per l'umanità era diventato normale che da tre anni si camminasse tranquillamente sul nostro satellite. Poi, siccome la gara con i russi era vinta e i soldi si dovevano spendere per buttare benzina sui vietnamiti tutto è finito. Oggi abbiamo una tecnologia impensabile solo venti anni fa ma siamo molto impegnati a rovinare l'unico pianeta che abbiamo e sempre più gente va in giro pensando che forse davvero sulla Luna non ci è mai andato nessuno.

Ai confini della realtà

-Pronto, ciao...
-Che sarebbe questa storia della candidatura?
-Ascolta..ecco..forse sarebbe meglio parlarne di persona
-No, ne parliamo qui adesso...
-Dobbiamo dare dei segnali..
-Ne dai altri di segnali, non ti conviene giocare così con me
-Non fare così, sembra una minaccia
-E' una minaccia
-Ma sai come vanno queste cose, poi la gente dimentica
-Io non dimentico, e anche gli amici miei non dimenticano. E'meglio per te se io sono dentro
-Certo, certo...
-Non starò a ricordarti quello che mi devi.
-Sì, certo...
-Adesso rettifichi, fai una dichiarazione.
-Ma ho appena parlato..
-Allora lo dico io, adesso metto giù e chiamo l'agenzia.
-Non possiamo parlarne?
-Ancora? Non c'è nient'altro da dire
-D'accordo
-Bravo, lo vedi che ti rendi conto?
-Ti avrei fatto entrare in qualche modo
-Niente cose strane, meglio essere chiari da subito. Ciao
-Ciao

sabato 8 dicembre 2012

Ai confini della realtà

-Pronto c...
-MA CHE (omissis) STAI FACENDO..
-Oh, che cos'è questo tono...?
-Ci rovini tutti così, ma li hai letti i sondaggi? Che ti salt...
-Stai calmo, è tutto sotto controllo, strategia a lungo termine, l'ho stuudiata con G...
-Ma che studiata, ma che assedio, avevi giurato che ti saresti messo da parte.
-Sì, ma poi ha vinto il vecchio e io me la gioco.
-Perderemo...
-Forse...Probabilmente sì, non sono cieco, ma così farà meno male..
-Cosa significa?
-Si concentreranno su di me, come sempre. Vinceranno, ma non avranno numeri sufficienti e non dureranno, vedrai.
-E poi?
-Intanto devo risolvere i miei problemi, poi vedremo.
-Ma come?
-Molti mi devono tutto
-E il comico?
-E' un bluff
-Lo voteranno molti dei nostri
-E anche molti dei loro, garantirà instabilità, non riusciranno a governare e poi torneremo, ancora più forti.
-Ma...
-Senti, poi ti spiego, adesso ti lascio che ho un'amica di là, ciao.
-Ma.....(linea caduta)
-

mercoledì 5 dicembre 2012

stupidità sapiens

Uno studio pubblicato da un genetista dell'università di Stanford dice in sintesi che oggi siamo più stupidi (o meno intelligenti se preferite) dei Sapiens che ci hanno preceduto, in particolare durante la preistoria. Non ci voleva molto, basta guardarsi un po' intorno e se lo chiedevano a me gli facevo risparmiare un po' di quei denari che avranno speso per le ricerche. A parte gli scherzi è evidente, l'uomo si è evoluto e ha passato più del 90 % del suo tempo da quando è apparso più o meno 200000 anni fa occupato a risolvere ben altri problemi che procurarsi una cena congelata al centro commerciale o riavviare un computer bloccato. Se un cacciatore-raccoglitore che viveva nella savana non riusciva a risolvere con i pochi strumenti di cui disponeva problemi essenziali legati alla sopravvivenza sua e della sua progenie in breve tempo sarebbe diventato lui la cena di qualcos'altro e presto si sarebbe estinto, altro che non sapere come andare a lavorare se c'è sciopero dei benzinai o ci sono le targhe alterne. L'evoluzione ci ha prodotto così come siamo per risolvere problemi complessi legati alla necessità e lo ha fatto anche con qualche conseguenza spiacevole come i mal di schiena legati ad una postura eretta imperfetta o un grande sviluppo cerebrale che, come dice un altro professore di Stanford provoca disperazione esistenziale a causa della corteccia cerebrale autocontemplativa. E questo è il punto, la modernità ci ha messo a disposizione un sacco di strumenti che ci semplificano la vita e forse ci hanno impigrito il cervello, che però è ancora quello lì, basta usarlo.

lunedì 3 dicembre 2012

Ai confini della realtà

-Pronto ciao carissi....
-Allora?
-Ancora un paio di giorni, davvero..
-Fammici parlare.
-No, guarda, è impegnato..
-Con chi!?
-Ma no, niente, un amica, commentano l'udienza di...
-E' rivoltante.
-Senti, non fare così, se vuoi ti dico cosa penso io, sai parlando, ascoltando...
-Vuole fare lui vero?
-Si sono create le condizioni adatte...
-Ma sarà un disastro, c'è un sacco di gente con le valigie pronte
-Che se ne vadano, meglio così, abbiamo bisogno di gente nuova, nomi nuovi, sarà come nel '94
-Non posso crederci....
-Ma sì, vedrai, reimbarchiamo Bobo e anche Pier. Di là non riusciranno a trovare i numeri...
-Lo dice lui?
-Sta recuperando forze, energie, è positivo!
-Ma come...
-Pensaci, anche se vincono non avranno numeri per fare senza alleanze e ricordi come gli è andata le altre volte...
-Sì, ma...
-Certo se vinceva quell'altro perdevamo un sacco di voti e si rischiava, ma così...
-Andranno al comico...
-Quello è un bluff, lo hai sentito l'elefantino?
-A me sembrate tutti matti.
-Senti appena si libera ti faccio chiamare.
-Sì vabbè, ciao.
-Ciao

domenica 2 dicembre 2012

Se ne sono andati

Leggo con sconcerto che delle opere dell'artista Osvaldo Paniccia in vita il sedicente critico d'arte Andrea Diprè chiedeva cifre ai limiti del surreale. Ho il terrore di pensare cosa potrebbe fare ora.