giovedì 26 febbraio 2009

Biglietto, per favore



Questa è successa stasera sull'interregionale delle 17,25 da Milano a Venezia. A Lambrate sale un uomo sulla quarantina, camicia azzurra, giacca e cravatta, un paio di occhiali montatura a giorno molto stilosi e un espressione tipo: “vedete un po' di non rompere troppo le palle che adesso comandiamo noi”. Tutto questo a pelle non me lo fa trovare simpatico da subito. Appena salito si rivolge al capotreno controllore (non di primo pelo e si suppone con esperienza) e lo informa che non ha potuto obliterare il biglietto perché la macchinetta non funzionava. Il controllore, molto cortesemente, prende atto, ritira il biglietto e chiede al viaggiatore un documento e cinque euro per effettuare la convalida. A questo punto l'uomo sbotta, si rifiuta di pagare e comincia a trattare il funzionario come se si rivolgesse alla sua colf filippina che ha rovesciato il bucato bagnato sul parquet. Il controllore subito resta calmo ma poi, rendendosi conto che sta perdendo la pazienza, si allontana e torna pochi minuti dopo per redigere un verbale. Si scatena una piccola battaglia che va avanti fino a Treviglio. Tutti nel vagone osserviamo la scena; da una parte comprendo le ragioni del viaggiatore e penso che il sistema è un po' scemo e basterebbe tornare ai biglietti validi un giorno solo per risolvere il problema. D'altra parte però sono nipote di un ufficiale della guardia di finanza e quel tipo proprio non mi piace, così, silenziosamente, guardo e tifo per il controllore. In fondo si tratta di un uomo che fa un lavoro anche scomodo e che deve far osservare regole che non ha definito lui. Alla fine tutto si risolve con un verbale consegnato in copia al viaggiatore che scende a Chiari lasciandolo appallotolato sul sedile. Che stronzo, penso scendendo dal treno; viviamo proprio in un paese dove tutti vogliono fare un po' quel cazzo che gli pare fregandosene delle regole, il malcostume dilaga e si origina dall'alto. Poi mi cade l'occhio sul retro del mio biglietto e su queste parole:...Nel caso non fosse possibile convalidare i biglietti per mancanza o guasto delle obliteratrici, rivolgersi, all'atto della salita, al personale di bordo che convaliderà il biglietto senza applicare alcuna penale.
P.S. Va detto però che di macchinette a Lambrate ce ne sono sette.

martedì 24 febbraio 2009

Perchè Sanremo è Sanremo

La classifica del festival di quest'anno ha definitivamente decretato la fine dell'evento musicale e sancito, con la benedizione e il patrocinio dei grandi sacerdoti Bonolis e De Filippi, la sua trasformazione in evento televisivo e basta.

venerdì 20 febbraio 2009

Una canzone li seppellirà



Non ho visto Roberto Benigni e un po' me ne dispiaccio, ma per fortuna c'è Youtube. Non ho visto Iva Zanicchi e Povia e francamente sto bene anche così. Le tette di Patti Pravo le ho viste solo sui giornali e mi hanno fatto un po' tristezza. Le conigliette di play-boy non le vedrò perché sono adatte ad altri contesti. Però una cosa l'ho vista: pochi memorabili minuti in cui gli anzianotti membri della PFM facevano saltare battendo le mani l'ingessato pubblico dell'Ariston, Del Noce in testa, al suono del Pescatore di De Andrè. Ed ho pensato: bè, sarà anche un'operazione mirata a fare ascolti per ridare ossigeno ad un evento ammuffito e trito, però che soddisfazione: un piccolo spiraglio di luce mi si è aperto su una società utopistica e migliore.
Ma è stato solo un momento, poi il caravanserraglio è ripartito.
La ricetta per il festival per me è: abbassare il volume della tv, accendere la radio, selezionare radiodue e ascoltare i gialappi lasciando scorrere le immagini. Così è ancora sopportabile.

mercoledì 18 febbraio 2009

Il gatto non c'è, i topi ballano


Anni fa, me lo ricordo perfettamente perchè l'avevo molto apprezzato, lessi un'intervista a Veltroni nella quale sosteneva che l'esperienza di sindaco di Roma sarebbe stato l'ultimo atto della sua vita politica. Il giornalista insistette su questo punto in quanto già allora il Walter appariva una risorsa irrinunciabile del centrosinistra che sarebbe venuto. Ma lui fu molto fermo e risoluto affermando che si sarebbe dedicato ad altre attività. Sinceramente non ci credetti, apprezzai diffidando. Avrebbe fatto meglio ad essere di parola.

lunedì 16 febbraio 2009

Storiella Zen


Una volta due monaci camminavano insieme per una strada fangosa. Pioveva ancora a dirotto. Dopo una curva incontrarono una bella ragazza, in chimono e sciarpa di seta, che non poteva attraversare la strada. “Vieni ragazza”, disse subito il più vecchio dei due. Poi la prese in braccio e la portò oltre le pozzanghere. Il più giovane non disse nulla finchè quella sera non ebbero raggiunto un tempio dove passare la notte. Allora non potè più trattenersi. “Noi monaci non avviciniamo le donne” disse “e meno che meno quelle giovani e carine. E' pericoloso. Perché l'hai fatto?”. “Io quella ragazza l'ho lasciata laggiù” rispose l'altro. “Tu la stai ancora portando con te?”.

giovedì 12 febbraio 2009

L'oppio dei popoli


"Da dove vieni?" chiede un ragazzino di Belfast a un nuovo arrivato in città. "Sono palestinese", risponde lui. "Ah, bene. Quindi sei protestante o cattolico?". "Veramente sono musulmano".Pausa. "Musulmano cattolico o musulmano protestante?".Sembra una barzelletta ma non lo è. E' stata raccontata direttamente da chi se l'è sentita rivolgere in un documentario. E' sintomatica di una società dove, dieci anni dopo aver raggiunto accordi di pace, la gente si schiera e percepisce gli altri ancora in base alla propria religione. Non so, mi ha dato da pensare.

martedì 10 febbraio 2009

Addio e grazie pertutto il pesce

Ieri sera una sventurata creatura ha portato a compimento ciò che il destino, Dio, il caso o chi per loro, aveva deciso che dovesse essere forse il 18/1/1992. Non commenterò il penoso spettacolo dato ieri dagli sciacalli che si sbranavano la preda. Solo una domanda: ma come mai la tecnologia è cosi buona quando permette di mantenere una persona "viva" anche contro la sua volontà e invece è è opera del demonio quando con la ricerca (vedi cellule staminali) permetterebbe di salvare migliaia di vite?Perchè sono così avvilito e continuo a farmi domande stupide?

domenica 8 febbraio 2009

Nessuno verrà lasciato indietro



Mostrare una scuola di frontiera napoletana e poi quelle svedesi, anche se dei quartieri più poveri di Stoccolma, è un colpo basso: è come sparare su un cane che caga. Forse si sarebbe dovuta mostrare una media scuola italiana (anche del nord) e confrontarla con quella del quartiere più povero di Stoccolma, il confronto sarebbe stato ugualmente impietoso.
La mia esperienza di insegnante è stata breve, ma un'idea me la sono fatta e conosco un po' di insegnanti veri. Nella mia vita non ho mai pensato seriamente a questa carriera, solo nell'ultimo anno, avendo provato, ho preso in considerazione la cosa.
In linea di principio penso che sia un gran mestiere: insomma, il confronto con menti giovani, la possibilità di interessarle ed entusiasmarle per le materie che si amano; la possibilità anche di essere formatore di coscienze, un punto di riferimento...un sacco di belle cose. La realtà poi non è sempre così. La puntata di “presa diretta” di stasera ha mostrato una scuola italiana disastrata (con qualche lodevole eccezione), non credo solo al sud e francamente non dava molte speranze o incentivi a chi possa sentire una vocazione all'insegnamento, questo anche considerando quello che Mariastella e il suo capo vanno preparando per il futuro.
Il confronto con la Svezia mi ha anche fatto pensare un'altra cosa: ma questo nostro “belpaese” e chi lo governa (chiunque sia), invece di voler correre sempre ad apparire una delle nazioni più industrializzate e mantenere uno stile di vita superiore alle proprie possibilità per essere nel gruppo di “quelli che contano”, non potrebbe fare un passettino indietro, spendere meno per certe cose e un po' di più per certe altre? Certe volte mi faccio delle domande così stupide e ovvie...

All'erta sto!


"...Una persona che potrebbe anche, in ipotesi, generare un figlio...". Vorrei che nessuno avesse mai detto una cosa così, ma una qualcuno l'ha fatto. Indovinate chi. A questo punto forse sarebbe meglio mettere un militare di guardia alla porta della stanza di Eluana. Non si sa mai, con tutti gli stupratori che ci sono in giro.

giovedì 5 febbraio 2009

This sucks!


Questo è quello che penso di ronde padane, censimento di clochard e denuncia di stranieri senza permesso negli ospedali. Non c'è molto da dire, prego solo di osservare molto attentamente il signore della foto, prego, molto attentamente e pensare al fatto che è un eminente funzionario di una forza politica molto influente dell'attuale governo...

mercoledì 4 febbraio 2009

La donna che non poteva morire


I sostenitori della vita a tutti i costi dicono, parlando di Eluana Englaro, che non esiste alcuna prova materiale che lei abbia mai espresso la volontà di essere lasciata morire se si fosse trovata nelle condizioni in cui è ora. Inoltre citando amici e testimoni vari ne parlano come di una ragazza solare, felice e piena di vita, cosa che, vista l'età, era senz'altro. Io penso che questa gente dimostra di non aver nessun tipo di rispetto e comprensione per il dolore e la volontà dei genitori ed in più non pensa che, proprio per il fatto che Eluana era tanto viva e consapevole, il suo stato attuale nulla ha a che fare con quello che lei era e quello che avrebbe voluto essere, ma mi rendo conto che si tratta di un argomento difficile. È solo che il Vespa di porta a porta ieri sera mi ha fatto rimpiangere i modellini di Cogne ed ho trovato tutto quanto molto fastidioso. Ad ogni modo, visto che si tratta di esprimere chiaramente la propria volontà io approfitto di questa piazza che più pubblica non potrebbe essere per dichiarare quanto segue: Io sottoscritto Marco Sanfelici, nato a Brescia il 21/7/1969 dichiaro, nel pieno delle mie facoltà mentali, perfettamente consapevole ed informato di tutte le conseguenze che se mai (scusate ora mi tocco a scopo apotropaico) mi dovessi trovare in condizione di stato vegetativo permanente, autorizzo chi di dovere a mettere in atto tutte le procedure per lasciarmi andare a vedere cosa c'è dall'altra parte.

martedì 3 febbraio 2009

Tu vuò fà l'americano


Domenica notte mi sono messo in testa di guardare il Super bowl, cosa che non facevo da oltre vent'anni; a parte il fatto che per tutto il tempo ho pensato a Any given Sunday, devo dire che mi sono divertito, purtroppo alla fine del terzo quarto, fattesi quasi le tre e dando ormai Pittsburgh vincente a mani basse, ho ceduto e me ne sono andato a dormire. Naturalmente, come capita sempre in questi casi, nell'ultimo quarto d'ora è capitato di tutto: alla fine i Pittsburgh Steelers hanno vinto, ma solo con una meta realizzata miracolosamente negli ultimi secondi. Per fortuna che c'è youtube http://it.youtube.com/watch?v=gpVOcVg7dtM.
La cosa più spettacolare però è capitata nell'intervallo della durata di 28 minuti. In 28 min (28!) questi hanno trasformato il campo in un'arena per concerti, hanno montato un palco, fatto entrare centinaia di persone sul prato e tutti insieme abbiamo assistito a 12 (12!) minuti di concerto di un grande Bruce Springsteen corredato di E Street Band che, vi giuro, è sembrato durasse un ora. Una volta finito il Boss (carico come una mina, sarà l'effetto Obama) è scomparso, le luci si sono riaccese, il campo è riapparso e la partita è ricominciata. Dite quello che volete, certe cose però quelli lì le sanno fare.

lunedì 2 febbraio 2009

Non passa lo straniero!


Nel passato anno scolastico, per un paio di mesi, ho sostenuto una supplenza in un istituto superiore della provincia. Nella classe, una seconda, dove seguivo un alunno per un sostegno, c'erano tre ragazzini stranieri, uno in particolare, albanese, era decisamente uno degli elementi migliori di una classe che in generale era abbastanza disastrata. Questo ragazzo appartiene a quella categoria di stranieri immigrati che definiamo, “di seconda generazione”: nati in Italia, cresciuti qui, scolarizzati e molto spesso perfettamente integrati nel contesto sociale a cui appartengono. In qualche caso i loro genitori vivono e lavorano in Italia da Più di vent'anni. In poche parole sono praticamente italiani, eppure, nel nostro paese continuano ad essere considerati qualche cosa di diverso. A me piacciono le società multi etniche, vado matto per i bambini che parlano la mia lingua, magari con un accento locale molto marcato e che spesso fanno da supporto linguistico ai loro genitori. Mi piacciono anche le coppie miste, insomma, la biologia e la genetica ci insegnano che dalla mescolanza genetica nasce un arricchimento delle specie (magari a radio maria e radio padania non saranno d'accordo). I vantaggi non sono solo culturali, è tutta la razza umana a beneficiarne.
Tempo fa vidi un documentario su Alma Ata, capitale del Kazakistan, una città che in passato e per secoli è stata crocevia per i traffici fra Europa, Africa e Asia. Di lì ci sono passati uomini e donne di tutti i colori e tutti si sono incrociati; risultato, pare che Alma Ata sia una delle città al mondo dove ci sono i tipi umani più belli, un motivo ci sarà.
Ieri sera è cominciata la nuova trasmissione di Riccardo Iacona, spero l'abbiano vista in tanti. Ancora una volta un ottimo esempio di giornalismo d'inchiesta: telecamere dove i fatti succedono e non poltroncine in un salotto. Peccato solo per i dialoghi doppiati da attori che fanno tutto un po' fiction, personalmente avrei preferito i sottotitoli, ma va bene lo stesso pur che cose così si facciano. Gli intolleranti e gli xenofobi di casa nostra si mettano il cuore in pace, la natura dell'uomo è quella di muoversi, migrare, lo ha fatto fin dalle sue origini e ai ragazzini in cerca di emozioni forti suggerirei di darsi fuoco loro, magari gettandosi da un cavalcavia, quello sì che sarebbe uno spettacolo.