domenica 7 dicembre 2014

Le grandi domande dell'archeologia


-Cosa state cercando?

-Cosa state trovando?

-Avete trovato il petrolio?

-Avete trovato l'oro?

-Come fate a sapere che è antico?

-Se trovate il tesoro facciamo a metà?

-Sono i morti della peste?

-Sono i morti della guerra?

-Ma le ossa si conservano?

-Cosa sono quelle pietre?

-I romani sapevano fare i mattoni?
 
-Ma vi pagano per fare quello che fate?

-Ma avete dovuto studiare per fare quello che fate?

-E quello che trovate dove lo portate?

-Ma queste cose che trovate poi le mettete nei musei?

-Perchè lo fate?

venerdì 5 dicembre 2014

Un (nuovo) piccolo passo

Mentre noi ce ne stiamo qui ad ascoltare vagonate di vuote parole sul futuro che è solo l'inizio di non si sa bene cosa, forse oggi per la prima volta dopo tanto tempo io sono riuscito davvero a vedere l'inizio di un vero futuro. Ma per farlo ho dovuto mettermi a guardare con attenzione fuori dal nostro giardino, distogliendo lo sguardo dalle tristi e squallide vicende che nulla hanno di futuro, ma anzi sono ben piantate in un solido passato. Oggi nell'arco di poche ore un razzo è partito dalla base di Cape Canaveral con a bordo un'astronave priva di equipaggio che poche ore dopo è felicemente  ammarata nell'Oceano Pacifico. Tutta l'operazione è stata trasmessa in diretta on line dal canale streaming della Nasa. La cosa in se non sarebbe neppure eccezionale: razzi diretti nell'atmosfera ne partono con frequenza, sono passati pochissimi giorni da quando uno ha portato sulla stazione spaziale internazionale la prima astronauta italiana e le cronache delle ultime settimane hanno dato una certa rilevanza all'eccezionalità della missione Rosetta, che dopo dieci anni ha parcheggiato una sonda in orbita attorno ad una cometa su cui siamo pure atterrati; anche se qualcuno vi dirà che abbiamo speso miliardi e anni solo per arrivare su un sasso. Ma la missione test di oggi eccezionale lo è, perchè per la prima volta un modulo costruito per trasportare astronauti si è allontanato dalla terra più di ogni altro negli ultimi quaranta anni ed è rientrato con successo. Quello di oggi è il primo passo che l'umanità compie dopo tanto tempo per fare quello per cui si è evoluta davvero, guardare cosa c'è oltre il suo orizzonte. Personalmente sono piuttosto pessimista sulle possibilità di homo sapiens di conquistare l'universo, credo che ci siamo evoluti per le caratteristiche di questo pianeta che fra l'altro stiamo rovinando e che quello che c'è fuori di qui sia troppo ostile per noi. Ma d'altra parte credo anche che ormai l'umanità sia pronta per provare ad uscire. Il futuro si gioca anche andando verso Marte o verso le lune di Giove e Saturno nella speranza che dando una maggior conoscenza a tutti della meraviglia del nostro sistema solare ma anche della sua terribile inospitalità per noi magari tutti possano imparare ad apprezzare di più e a trattare meglio quello che abbiamo. E poi, insomma, oggi quel bambino nato il giorno che l'uomo scese sulla Luna ma era troppo piccolo per ricordarsene è contento.