venerdì 30 luglio 2010

Mala tempora currunt

Qualche tempo fa sugli autobus della mia città campeggiava un manifesto pubblicitario dal quale una morettina carina ammiccava complice verso gli automobilisti. Non ricordo neppure che pubblicità fosse, ma lo slogan giocava furbescamente con il nome di un ministro del governo noto per la bassa statura e la sua insana passione per i tornelli all'ingresso degli uffici pubblici. Niente di male, la pubblicità ha sempre sfruttato la bellezza soprattutto femminile per piazzare qualsiasi genere di prodotto, si sa, la "patatina tira". Negli anni settanta siamo stati tormentati da una bionda che insisteva perchè la chiamassimo Peroni. Tutto normale, fa parte del gioco e i messaggi scivolano via normalmente attraverso l'attenzione di un pubblico sempre più anestetizzato. Così evidentemente per risvegliare l'interesse dei potenziali consumatori è diventato necessario spingere un po' sulla forza d'impatto del messaggio, fino ad arrivare ai livelli di eleganza e stile dello slogan nella foto. Ora, con tutta la bassa opinione che posso avere dei creativi pubblicitari non riesco a credere che qualcuno possa aver veramente pensato che una cosa del genere potesse funzionare. Capisco che i tempi e i presidenti del consiglio possano aver accellerato la degenerazione dei costumi. Ma questo? Il titolare della ditta Cauldron ci ha tenuto a sottolineare che (cito dall'articolo dell'Unità del 23/7) che a "Milano, Firenze, Roma, dove la comunicazione è piena di messaggi sarcastici e coadiuvanti una campagna come quella proposta dalla nostra azienda (a Milazzo, in Sicilia) sembrerebbe un messaggio innocente e simpatico di sicuro stimolo.
Innocente e simpatico! Un gioiellino di uomo, chissà se è sposato, ma magari sua moglie pensa che per fortuna gli piacciono le donne.

sabato 24 luglio 2010

Ai confini della realtà

Prima:

x - Pronto?
y- Sono io, allora?
x- Ah, è tutto a posto, 5 ragazzi fidati.
y- Mi raccomando, deve sembrare una rapina, ma l'interessato deve capire. E non solo lui.
x- Non preoccuparti, arriverà forte e chiaro.
y- E' importante, la posta in gioco è grossa...
x- Sì, sì. Qualche sberlone alla famiglia, vedrai come diventerà mansueto. Dì pure ai tuoi a Roma di stare tranquilli
y- Vogliono cominciare a fare pulizia di certa gente.
x- Ma sono sicuri che sia il momento giusto, con tutto quello che succede?
y- Tu non ti preoccupare, ci saranno vantaggi per tutti. Gliela diamo a sberle la legalità.
x- Ah Ah. Giusto, ti richiamo a cose fatte.
y- D'accordo, ciao.

Dopo:

z- sì?
y- Tutto fatto, come d'accordo.
z- Ho letto i giornali.
y- Parleranno di una rapina, ma il messaggio è arrivato.
z- Speriamo. Questi qui stanno rompendo troppo i (omissis)
y- Non si preoccupi eccellenza, è gente che lavora bene..
z- Niente epiteti, quante volte te lo devo dire!
y- Scusi, ma non è un telefono sicuro questo?
z- Sì, sì, ma con l'aria che tira meglio non fidarsi.
y- E adesso?
z- E adesso vediamo. Se ha capito si potrebbe pure dargli il ministero.
y- sarà un agnellino-
z- L'aria è cambiata. se vogliono stare dentro devono adeguarsi.
y- certo.
z- Va bene. Ringrazia gli amici giù in sicilia, ci faremo sentire.
y- D'accordo. La saluto.

mercoledì 21 luglio 2010

Tanti auguri a me

Quindicimila giorni secchi son passati,

Quindicimila occasioni già sfumate,

Quindicimila soli invano nati,

Ora ad ora contati

In questo austero, ma grottesco gesto

Di dar corda a orologi finti

Per cercare, negli anni trascurati,

La pazienza di vivere anche il resto


J.Saramago



martedì 20 luglio 2010

Emergenza pirla

Ci risiamo. Come ogni anno improvvisamente abbiamo scoperto che in estate fa caldo. Dirette dai centri logistici della protezione civile e telegiornali inneggianti all'emergenza epocale si accavallano uno sull'altro, ma il migliore per quantità e qualità rimane sempre il signore nella foto che ama aggiungere ai suoi servizi anche belle gnocche semisvestite in omaggio all'editore di riferimento, che si sà: a noi mica ci piace Rosi Bindi. Non mi dilungo, scriverei le stesse cose dell'anno scorso. L'unica cosa che mi permetto di notare è che la temperatura percepita è una scemenza. La temperatura è una, semai cambia il tasso di umidità. Ma ormai va così, l'unica cosa che conta è la realtà percepita. La realtà reale non se la fila più nessuno.

giovedì 15 luglio 2010

Disinformazia

O della creazione di panico ed emergenza:

Viene usato per raffreddare i reattori nucleari e come solvente industriale, è il principale componente delle piogge acide, al punto da aver contaminato le falde acquifere. E' implicato nell'effetto serra, nell'erosione del suolo e nella distruzione di molti paesaggi naturali. E' difficile evitarne il contatto, perchè si mescola con l'acqua, e quindi arriva nelle nostre case attraverso i rubinetti e finisce sulle nostre tavole. Stiamo parlando del monossido di diidrogeno, o brevemente DHMO, una molecola tanto diffusa che è possibile trovarne traccia in ogni nostra cellula. Perchè nessuno fa nulla per cercare di bandirla o almeno limitarne l'uso a casi particolari? Una prima risposta forse si è già affacciata alla nostra mente: le multinazionali, per esempio i grandi produttori di bibite gassate, ne fanno ampiamente uso, e sappiamo quali potenti lobby si scatenino in questi casi a dispetto della salute pubblica.

Questo breve testo che circola in rete spiega abbastanza bene come sia possibile manipolare la percezione del rischio del lettore dirigendo l'attenzione su una sostanza qualsiasi, magari innocua, descrivendola in modo alterato, allo scopo di evocare spettri di rischi per la salute e stimolando la paranoia collettiva..

A proposito, indovinate cos'è il monossido di diidrogeno.




martedì 13 luglio 2010

Le grandi menti non dormono mai

L'incessante lotta per la sicurezza dei cittadini ha compiuto un altro grande e fondamentale passo verso la sconfitta della "micro"criminalità. E di micro si può a buona ragione parlare in questo caso. Sono già disponibili, gratuitamente, sui mezzi pubblici della mia democratica città dei praticissimi guanti monouso biodegradabili che permetteranno al viaggiatore di poter mettere le mani sugli appositi sostegni senza tema di contrarre germi, batteri e quant'altro. Brescia ancora una volta all'avanguardia, al momento la sperimentazione è in corso su una sola linea cittadina, la 3. A chi dovesse farvi notare che è una delle linee maggiormente frequentate da stranieri potete dire che è un caso. Qualcuno, sconsideratamente, potrebbe anche pensare che questa iniziativa abbia un vago sapore di razzismo. Ebbene, non è così, anzi, il comune e l'azienda dei trasporti municipali hanno a cuore la salute dei preziosi cittadini immigrati, tanto utili alla nostra economia. Proprio per questo sono allo studio nuove iniziative, fra le quali l'introduzione di speciali tappi per il naso per evitare malesseri dovuti ai miasmi di cipolla, fritto e sgradevoli spezie varie e anche speciali cuffie per preservare le orecchie dai fastidiosi suoni di strane e sgradevoli musiche.

lunedì 12 luglio 2010

Gestione crediti

La prossima volta che una zingara vi avvicinerà per strada chiedendovi un'elemosina pensate a questa storiella, versione serba di una delle più celebri fiabe zingare, apologo del debito balcanico verso le popolazioni zingare.

“Una volta gli zingari si costruirono una chiesa di pietra e i serbi una di formaggio. Quando entrambe le chiese furono pronte, si misero d'accordo per scambiarsele: gli zingari dovevano dare ai serbi la chiesa di pietra e i serbi avrebbero dato agli zingari quella di formaggio, più cinque soldi, per far bilancia. Ma i serbi non avevano soldi, così rimasero in debito di cinque soldi con gli zingari. Gli zingari si misero subito a mangiare la chiesa di formaggio finchè, a poco a poco non se la mangiarono tutta, motivo per cui ora non hanno più una chiesa. Mentre i serbi devono ancora restituire i cinque soldi agli zingari che glieli stanno ancora chiedendo.

Ecco perchè i serbi devono fare l'elemosina agli zingari.