giovedì 24 dicembre 2009
cotti, mangiati e digeriti, con un buon alkaseltzer
Nelle ultime settimane mi è capitato spesso di pranzare in “accoglienti” bar-trattorie della bassa bresciano-bergamasca; questi locali sono sempre dotati di ampi schermi televisivi per l'intrattenimento degli avventori e tutti quelli che ho frequentato io (due soli per la verità) nell'orario da mezzogiorno all'una hanno le televisioni immancabilmente sintonizzate su italia 1. A quell'ora va in onda studio aperto, il telegiornale (si fa per dire) diretto da Mario Giordano; l'unico altro notiziario visibile in quella fascia è il tg3 e, obiettivamente, non si può pretendere di far vedere a nerboruti “magutti” bresciani e bergamaschi un telegiornale bolscevico, più che altro perchè al tg3 non fanno mai vedere della figa e non ti fanno il punto sulla situazione all'interno della casa del grande fratello. Quindi vai con studio aperto, telegiornale (si fa per dire) che negli ultimi giorni ha dedicato l'80% del suo tempo alle dirette da qualsiasi posto per cui sia passato il premier lasciando il restante 20% a quanto detto prima, Corona e un po' di cronaca nera. Questa interessante esperienza mi ha dato modo di scoprire la rubrica di cucina condotta da Benedetta Parodi, già conduttrice dello stesso tg (si fa per dire) e sorella della più famosa Cristina. In questa rubrica, che si chiama “cotto e mangiato”, la simpatica fanciulla si diletta nella preparazione di velocissimi piatti che personalmente mi hanno fatto venir assai poca fame e una vago desiderio di riscoprire i dimenticati sapori dei piatti congelati. E vabbè, ho pensato, con la concorrenza che c'è in televisione di trasmissioni culinarie e il pubblico che dovrebbe avere italia1 chi vuoi che se la fili Benedetta Parodi. Questo fino agli ultimi due giorni, quando girando per librerie ho fatto la spaventosa scoperta che il libro della Parodi è ai primi posti nelle classifiche dei più venduti e occupa spesso i posti di maggior visibilità. Questo, insieme alla consapevolezza che la maggior parte delle persone che frequenta librerie nei giorni natalizi non ci è entrata da almeno un anno e ci rientrerà, forse, l'anno prossimo da un'idea della deriva culturale di questo paese, ma, soprattutto, che molta, ma molta più gente di quel che pensassi guarda davvero il telegiornale (si fa per dire) di italia1.
Tanti auguri a tutti.
mercoledì 23 dicembre 2009
Dilemmi natalizi
Ci risiamo, come tutti gli anni il Natale è arrivato e non c'è niente da fare: per quanto tutte le volte ci si impegni a risolvere la pratica "doni natalizi" in anticipo, magari già a novembre, il Natale è sempre più veloce e ce lo troviamo fra capo e collo in mezzo secondo, assolutamente impreparati. Fra adulti non c'è neppure la possibilità di servirsi dell'intermediazione di Babbo Natale che è un bel sistema per risolvere il problema dell' assimetria informativa (definizione da economisti per spiegare la mancanza di dialogo, in questo caso tra grandi e piccini) e così ogni volta al ripresentarsi della ricorrenza la scelta dei regali rappresenta uno dei più grossi dilemmi dell'umanità. Il dono è di regola un grande indicatore di compatibilità fra le persone, spesso da più soddisfazione a chi lo fa che a chi lo riceve e ha la funzione di segnalare i gusti di una persona ad un'altra creando qualche volta anche situazioni piuttosto imbarazzanti, pensateci, è successo a tutti. Poi c'è il problema dello scambio di cortesie: "Oddio, mi farà un regalo, devo farglielo anche io" e cose di questo genere. Insomma il Natale non più è questa bella festa che dovrebbe essere, si è trasformato in un terribile momento di esercizio di obblighi sociali. Per conto mio intendo liberarmene, eserciterò la mia naturale avarizia diventando adepto della scroogenomics, disciplina che si fonda sulla semplice idea che i regali di Natale sono una grande dissipazione di ricchezza tenuto conto che ogni anno la maggior parte dei doni ricevuti dalla gente vengono successivamente archiviati, reciclati o utilizzati una sola volta nella vita; meglio piuttosto donare buone azioni o quel genere di cose che hanno una qualche utilità sociale, insomma, vedete voi.
Buon Natale.
sabato 19 dicembre 2009
Paciarotto?
A proposito di amore che sconfigge l'odio e pacatezza dei toni nel dibattito politico segnalo questo e personaggio e un post del blog di Gad Lerner
venerdì 18 dicembre 2009
giovedì 17 dicembre 2009
Pensare prima di parlare. Spesso è meglio
I casi sono due, o il presidente del senato (seconda carica della Repubblica e fedelissimo del presdelcons) è in malafede o è molto ignorante e l'assoluta superficialità nel trattare argomenti delicati non è affatto rassicurante visto il ruolo. Dire che facebook o internet creano aggregazioni più pericolose di quelle extraparlamentari che negli anni settanta portarono al terrorismo è un'affermazione di una stupidità disarmante, incommentabile, avvilente e offensivo per le persone che quella stagione l'hanno vissuta sulla propria pelle. Un altro passo sulla strada della grande semplificazione.
martedì 15 dicembre 2009
Ai confini della realtà
-Ciao.
-Ah, ciao, allora tutto pronto?
-E' tutto organizzato perfettamente, andrà tutto benissimo.
-Senti, mi chiedono se è sicuro, c'è un po' di preoccupazione.
-Cos'è, vogliono tirarsi indietro?
-No, è che....
-Digli di non preoccuparsi, ci saranno delle conseguenze, ma saranno minime e l'effetto è assicurato...
-Ma il soggetto è pronto?
-Certo, è un povero citrullo ma non è pericoloso, l'abbiamo riempito ben benino, è praticamente una bomba a orologeria.
-Continuo a trovarlo troppo rischioso.
-Ci avete cercati voi...
-Lo so, ma la scorta?
-La scorta non è un problema, gente nostra...
-Va bene, speriamo bene.
-Stai tranquillo, te l'ho detto, l'effetto è assicurato, dillo anche ai tuoi. A lui non avete detto niente vero?
-Stai scherzando?
-Bene, meglio così, l'effetto sorpresa deve essere totale.
-Ma e...quell'uomo?
-Non ti preoccupare per lui, te l'ho detto, è un mezzo deficiente, noi lo mettiamo al posto giusto e lui...è teleguidato...
-Va bene, ci risentiamo stasera.
-D'accordo, vedrai che botto...
lunedì 14 dicembre 2009
accompagnate i signori alla porta prego
Pochi minuti prima di avere un faccia a faccia ravvicinato con il duomo di Milano il presdelcons, durante un accalorato ma nemmeno troppo aggressivo comizio davanti alla sua gente, aveva severamente ripreso un gruppo di persone che lo stava contestando. Nella vivace reprimenda Papi ci ha tenuto, come al solito, a distinguere gli “illiberali e vergognosi metodi della sinistra” per attaccare l'avversario politico contrapponendoli a quelli pacati e sereni suoi e dei suoi pasdaran nel dibattito politico. Evidentemente l'uomo, certo molto indaffarato, non guarda spesso le trasmissioni politiche televisive dove ministri e parlamentari del suo governo ultimamente si sono distinti per volume di voce e aggressività nel sovrastare gli interlocutori; non ultima la pacata Daniela Santanchè, ieri presente sul palco milanese, e di recente resasi protagonista di un avvilente siparietto televisivo ne quale urlava ad un imam che Maometto era pedofilo. Magari Berlusconi non sarà un provocatore e crede sinceramente nella democraticità dei movimenti politici che sta imbarcando nel suo partito come la destra di Storace e altra varia fascistaglia; ma quindici anni nei quali ha pervicacemente persistito nel considerarsi una specie di monarca acclamato dal popolo e unto dal signore in un paese dove, nonostante tutto, più di metà degli abitanti non lo considera tale (leghisti compresi) hanno un tantino esasperato gli animi, portando l'anomalia italiana a conseguenze curiose: dopol'uomo con il cavalletto l'uomo con il souvenir della “madunina”. Nel momento più basso della vicenda politica di Craxi gli italiani gli tirarono delle monetine, ma a quel punto nessuno in Italia avrebbe mai ammesso di essere mai stato socialista, oggi è un po' diverso e i tempi degli anarchici giustizieri dei potenti se ne sono andati (con qualche rimpianto). In un sistema democratico più equilibrato del nostro, dopo un anno come quello passato da Papi, un primo ministro si sarebbe dimesso affrontando tutti i suoi (molti) problemi nelle sedi competenti. In un sistema democratico più equilibrato del nostro senza un presidente del consiglio così compromesso verrebbe meno anche il senso della presenza di un leader politico populista che ha fatto della contrapposizione esasperata con esso lo scopo principale della sua attività politica.
domenica 13 dicembre 2009
Piccoli papi crescono
sabato 12 dicembre 2009
Viva Ho-Chi-Min, abbasso il corpo dei marines!
Grazie al blog di Alberto Cane, da cui ho attinto per la foto.
12/12/1969
Un anno prima della strage di piazza Fontana qualcuno aveva già cominciato a raccogliere elementi che avrebbero potuto portare ai responsabili e impedire la strage: quel qualcuno era il commissario Pasquale Iuliano, capo della squadra mobile di Padova, le sue indagini lo avevano portato a scoprire la pericolosità della cellula veneta di Ordine Nuovo ma, come nella migliore tradizione italiana, vennero interrotte prima di arrivare a dei risultati. Qualcuno molto in alto ne interruppe il lavoro e contemporaneamente vennero costruite contro di lui prove che lo coinvolgevano in storie di abusi e complotti. La sua inchiesta fu interrotta, lui fu indagato ed infine trasferito in altro luogo ad altro incarico. Anni dopo il commissario fu pienamente assolto dalle accuse, ma il risultato era già stato ottenuto: le persone su cui indagava erano state coperte e la bomba era scoppiata. Iuliano lasciò la polizia e dedicò il resto della vita ad aiutare la ricerca della verità, morì purtroppo prima di poter ascoltare le sentenze dei tribunali che gli davano ragione.
martedì 8 dicembre 2009
E poi c'era quella sfera infuocata sulle nostre teste
venerdì 4 dicembre 2009
Siamo sicuri?
martedì 1 dicembre 2009
l'amico è qualcosa che più ce n'è meglio è
Il premier Lukashenko tanto sbrodolato da Papi in questi giorni ha una sua pagina sul sito www.dittatori.it di cui invito alla visione. Gli unici capi di stato ad andare in Bielorussia ultimamente sono stati altri amiconi del livello di Putin e Gheddaffi e anche Ahmadinejad, il che non depone proprio a favore del nostro. Nuovi equilibri all'orizzonte, non c'è che dire, di bene in meglio.
Vivere i libri
Il bel post del mio amico trivigante mi da il là per commentare brevemente una piccola questione che mi gira dai tempi della scuola, quando a me e ad altri spesso capitava di essere ripreso dagli insegnanti perchè scrivevamo o sottolineavamo eccessivamente sui libri di testo. Non so se le cose siano cambiate nelle scuole, ma noto che molte persone ritengono che i libri siano oggetti da trattare in modo quasi asettico, leggere e basta, e sbagliano. O non del tutto, insomma, i libri sono oggetti preziosi e importanti e vanno conservati con cura, ma vanno anche vissuti, specie quelli di studio ma pure gli altri. Nel 2006 a Padova si è scoperto che un crocifisso ligneo esposto e visibile a tutti nella chiesa di Santa Maria dei Servi fin dal '400 e mai attribuito era un'opera di Donatello. La scoperta è stata fatta grazie a uno studioso che esaminando una copia delle “Vite” del Vasari del 1550 in una biblioteca americana si era accorto di annotazioni manoscritte e anonime a margine delle biografie degli artisti; nel passo che descrive le opere di Donatello a Padova una nota a mano a margine dice: “Ha ancor fato il crucifixo quale hora è in chiesa di Servi di Padoa”. Magari l'anonimo notista era stato personalmente a Padova oppure aveva saputo la cosa ascoltando qualcuno, certo è che se non si fosse preso la briga di segnarsi l'appunto oggi un'opera d'arte non sarebbe giustamente attribuita al suo creatore. Scrivere note sui libri ha una sua importanza se il libro sopravviverà nel tempo perchè rappresenta una piccola finestra aperta sul mondo di chi le scrive, quello che scriviamo oggi sui nostri libri potrebbe essere domani una piacevole sorpresa, foss'anche solo per figli o nipoti.
Aldo dice 26 per 1
domenica 29 novembre 2009
sabato 28 novembre 2009
Se tu pensi di fare di me un idolo lo brucerò
Il cuore della notizia
martedì 24 novembre 2009
Ricordati che devi morire
Nulla è eterno ed ogni cosa prima o poi cambia ed infine arriva a conclusione, e non si parla solo di cose e persone,
lunedì 23 novembre 2009
L'onda che uccide colpisce ancora
In questi giorni Milano celebra il centesimo anniversario della nascita di C.T. al secolo Carlo Torrighelli; All' inizio degli anni Ottanta girava dalle parti del parco Sempione, dell' Arena e del Castello con un carretto e i suoi tre cani, La Bella, L' Amore, L' Umanità. i suoi messaggi scritti sull' asfalto insistevano su un concetto: «La chiesa uccide con l' onda». A Milano molti ancora se lo ricordano e chissà, forse nella sua anarchica follia aveva anticipato le polemiche di qualche anno dopo sulle antenne che trasmettevano le frequenze di radio vaticana in lazio. Qui un video con una sua intervista del 1973. Bello che Milano ricordi questo suo personaggio.
Se ne sono andati
"E' una storia di confusione, tradimento e spudorata ipocrisia come nessun’altra nella storia dell’alpinismo", così scrisse Rob Buchanan sulla rivista Climbing raccontando dell'impresa che portò Achille Compagnoni e Lino Lacedelli in vetta al K2 il 31 luglio del 1954. Avevo gia accennato alla vicenda qui. Si potrebbe dire che si tratta del classico esempio di furberia all'italiana ed è un peccato perchè macchia una delle più grandi conquiste dell'alpinismo. In questa recensione c'è in sintesi la storia raccontata in un bel libro di Bonatti qualche anno fa. Compagnoni se ne andò portandosi con se nella tomba il segreto e la macchia di quella vicenda; Lacedelli invece, più onestamente, fece i conti con il passato e forse con il senso di colpa raccontando come andarono le cose.
giovedì 19 novembre 2009
Tu scendi dalle stelle
C'è profumo di Natale nell'aria,come da lieta consuetudine degli ultimi anni si comincia a preparare il santo evento ogni anno sempre un po' prima: addobbi per le strade, vetrine dei negozi, outlets visibili dalle autostrade a chilometri di distanza, luci e colori; ogni cosa ci annuncia la nascita del bambin Gesù e tutti siamo permeati da questo clima di disinteressata bontà, pace e serenità. I nostri illuminati governanti naturalmente non intendono lasciarsi sfuggire quest'occasione di ben apparire ed hanno inaugurato come si conviene la stagione: l'onorevole Santanchè si è sentita in dovere di dare una dimostrazione di tolleranza e dialogo interreligioso urlando del pedofilo a Maometto. L'ultra' cattolico Giovanardi non ha voluto essere da meno mostrando il suo profilo più caritatevole e benevolo in occasione delle dichiarazioni su Stefano Cucchi. Il governo tutto ha voluto dare un segno di buona volontà facendo in modo di lasciare che l'immigrazione clandestina sia considerata nei processi alla stregua dei reati più gravi tipo mafia o terrorismo per intenderci. E che dire delle nostre amministrazioni locali, riflesso sul territorio della nota accoglienza e tolleranza italica: a Coccaglio in provincia di Brescia saranno gli stessi vigili a portare come cadeaux per gli stranieri con il permesso di soggiorno in disordine un bel calcio nelle terga, il tutto sullo sfondo delle note di “bianco Natale”. Non c'è che dire, sarà proprio un bel Natale, l'importante, si sa, è che il Cristo se ne possa restare per bene inchiodato sui muri delle scuole frequentate dai nostri devoti giovani, muri dai quali mi stupisco non sia già sceso da solo.
mercoledì 18 novembre 2009
Hanno la faccia come il culo
lunedì 16 novembre 2009
Il presidente anarchico
Molti vocabolari danno curiosamente almeno due definizioni del termine "anrchismo", è una cosa interessante che discende direttamente dal significato di ciò che l'anarchia effettivamente è come idea politica e da come viene invece interpretata e percepita nel contesto sociale. Le definizioni che seguono sono prese dal dizionario filosofico della HarperCollins, la prima:
" L'anarchismo è una ideologia sociale che non accetta il ruolo dominante del governo e sostiene che gli individui dovrebbero organizzarsi da soli per soddisfare le loro necessità ed i loro ideali. In questo senso l'anarchia non va identificata col nichilismo ma può avere somiglianze con il libertarianismo politico..." E l'altra: " L'anarchismo è la credenza che nega qualsiasi rispetto per la legge e l'ordine e si impegna attivamente nella promozione del caos al fine della distruzione della società. Difende l'uso del terrorismo individuale come mezzo per far avanzare la causa della disorganizzazione sociale e politica."
Ora, io mi sono sempre abbastanza riconosciuto nella prima definizione (che naturalmente è molto più articolata di così) con qualche occasionale simpatia per la seconda; rileggendo però oggi queste definizioni e affiancando qua e là ulteriori termini come per esempio "istituzionale" fra terrorismo e individuale, ho proprio l'impressione di riconoscere l'azione recente di un certo governante occidentale.
venerdì 13 novembre 2009
E questi vanno coi trans
Io questa cosa non la sapevo, magari è cosa nota, ma uno dei più noti oggetti in commercio per signore sole, iscritto alla categoria “giocattoli sessuali”, in realtà nasce come strumento terapeutico: per curare l'isteria. Che l'isteria sia nata come patologia tipicamente femminile lo dice l'origine del nome che deriva direttamente da utero; nell'antichità medici e guaritori pensavano dipendesse da un forte trattenimento dell'energia sessuale (qualcuno lo pensa anche adesso), le categorie più a rischio erano suore, vedove e zitelle. Testi medici a partire dal I sec. d.C. prescrivevano l'orgasmo clitorideo come cura per l'isteria. In origine i medici curavano le donne che si rivolgevano loro con le proprie mani fino a provocare loro un “parossismo”, quello che noi oggi volgarmente chiameremmo orgasmo; la stimolazione manuale richiedeva però tempo e pare che i medici la trovassero noiosa. Si andò avanti così fino al 1880 quando Joseph Mortimer Granville brevettò un vibratore elettromeccanico che serviva per alleviare i dolori muscolari. Fu un attimo, i medici si resero conto delle potenziali applicazioni per la cura dell'isteria e se ne servirono per riempirsi le tasche di soldi, con grande soddisfazione anche delle pazienti, questo va detto. All'inizio del XX sec. Cataloghi per corrispondenza pubblicizzavano modelli per donne emancipate che volevano provare a curarsi da sole; in breve il vibratore diventò il quinto apparecchio elettrico ad entrare nelle case insieme a macchina da cucire, ventilatore, bollitore e tostapane. Negli anni venti però Freud riconobbe il carattere eminentemente sessuale dell'orgasmo e nel 1952 l'isteria fu cancellata dall'elenco delle patologie riconosciute. L'applicazione medica del vibratore aveva perso la sua giustificazione, l'oggetto passò di moda fino a quando, con la rivoluzione dei costumi, le donne non avrebbero avuto più bisogno della scusa medica per comprarlo.
giovedì 12 novembre 2009
mercoledì 11 novembre 2009
Il presidente imputato
Forse mi sbaglio, forse rcordo male io, magari non sono stato attento, ma mi pare avesse detto che sarebbe andato in tribunale e li avrebbe sbugiardati tutti, che lui non ha niente da temere ed è perfettamente a posto e un sacco di cose così. Secondo me l'aveva detto. E poi cosa è successo? Cosa mi sono perso?
martedì 10 novembre 2009
Se questo è un uomo
E' il mercato bellezza
Da Repubblica di ieri, piccolo estratto di un articolo interessante firmato da Roberto Mania: “...A quella generazione appartiene anche A. (sul giornale il nome c'è, ma io ometto) archeologa, tarantina di nascita, romana d'adozione. Racconta che da piccola provava quasi invidia per chi possedeva la tessera di Metro, il grande supermercato all'ingrosso per i professionisti, gli imprenditori, le partite Iva, appunto. Quei capannoni blu con scritte in giallo a lettere maiuscole erano - per lei- il simbolo delle libertà d'impresa, del dinamismo aziendale, dell'individualismo contro il pigro tran tran dell'impiego fisso. Entrare o meno al Metro faceva la differenza. Era uno spartiacque quasi di classe sociale, certo di modelli culturali. “Ora -dice- ho la partita Iva, ma non sono mai entrata al Metro”. Ecco lei aveva un contratto di collaborazione finchè lavorava in Puglia, poi a Roma ha scoperto che senza partita Iva non si fa nulla nel suo settore. Si deve essere “imprenditori di se stessi”, come si diceva agli albori della flessibilità. Racconta: “La frase tipica è questa: ovviamente bisogna che lei apra una partita Iva...”. E si comincia, non più dipendenti o para-dipendenti, bensì fornitori, sulla carta. Perchè nei fatti non cambia nulla: stesso stipendio (ma senza contributi), stesso orario, stesso vincolo di subordinazione...”.
E un pensierino gentile vola alle recenti dichiarazioni del ministro Tremonti sul posto fisso.
lunedì 9 novembre 2009
venerdì 6 novembre 2009
L'uomo che fece la domanda
Nel 1989 la Germania Est stava seguendo la strada avviata qualche anno prima da Gorbaciov in Unione Sovietica, Egon Krenz aveva sostituito da poco Eric Honecker e aveva avviato una parziale democratizzazione del sistema. Nell'ambito di una maggiore trasparenza si erano cominciate a trasmettere in diretta televisiva le conferenze stampa del partito a cui partecipavano i giornalisti stranieri. La sera del 9 novembre il portavoce all'incontro era Guenter Schabowski, responsabile del partito a Berlino; già da giorni si era avviata una spinta popolare che aveva messo in difficoltà il governo, indeciso sulle aperture da fare. Nella conferenza stampa di quella sera dovevano essere annunciate novità su un nuovo decreto che avrebbe favorito i passaggi attraverso il muro, ma Schabowski non era granchè come comunicatore e il suo discorso risultò piuttosto confuso e incerto, così quando al momento delle domande il giornalista italiano dell'Ansa Riccardo Hermann gli domandò da quando sarebbero stati rilasciati i nuovi permessi il funzionario diede una risposta sibillina nella quale si lasciò sfuggire una frase sbiascicata che innescò la reazione dei milioni di cittadini che stavano assistendo alla trasmissione: “Von jetzt ab”, “da ora”. Fu questione di pochi momenti, i giornalisti corsero a telefonare alle loro redazioni, milioni di persone scesero in piazza, il movimento divenne inarrestabile, una piccola domanda aveva cambiato (forse accellerato soltanto) il corso della storia, durante quella stessa sera un fiume di persone si riversò a ovest attraverso i varchi del muro e la Germania tornò a essere una.
Vien da pensare che nel dubbio è proprio sempre meglio chiedere.
martedì 3 novembre 2009
e che c'azzecca?
Il Molise è stato per secoli terra di passaggio, rifugio e nascondiglio per un sacco di popolazioni: Sanniti, longobardi, forse anche Cartaginesi in fuga alla fine delle guerre puniche; e per ultimi croati e albanesi che qui emigrarono per ripopolare terre svuotate dalla peste e vivere di pastorizia. Dicono che la distinzione di popolazioni sia data dal tipo di animali allevati, se sono vacche l'origine è longobarda, se ovini è balcanica. A Montenero di Bisaccia hanno la meglio gli ovini infatti vi arrivarono i Morlacchi, originari delle montagne croate, popolazione tosta che diede all'impero austroungarico soldati di prima linea da impiegare contro i turchi. Si dice che nuca piatta, occhi un po' folli e un carattere alquanto lunatico siano caratteristiche tipiche dei Morlacchi. Non saprei, però ora riguardate un tantino più attentamente il signore nella foto..
domenica 1 novembre 2009
Se ne sono andati
Hai pisciato fuori dal vaso!
Il potere del cinema è immenso, in “Bastardi senza gloria”, l'ultimo bellissimo film di Tarantino, il cinema è talmente potente che da solo pone fine alla seconda guerra mondiale: sia nella finzione della sceneggiatura che materialmente; e seduti in sala, davanti allo schermo, non si può fare a meno di pensare che sarebbe stato proprio bello se fosse andata come la racconta Tarantino. La realtà naturalmente è stata tragicamente differente, lo sappiamo tutti (quasi tutti). Uno studio recente getta nuova luce sull'inizio del conflitto; pare che Hitler in realtà invadendo la Polonia commise un grave errore di valutazione nella convinzione che Inghilterra e Francia non si sarebbero interessate alle sorti di un paese dell'Europa orientale, invece lo fecero. Quando l'ambasciatore inglese comunicò a Hitler l'ultimatum del suo governo Hitler si girò rabbioso verso il suo ministro degli esteri e gli chiese: “E adesso?” .
sabato 31 ottobre 2009
Dorothy
Chi conosce gli scimpanzè afferma che tutto sono tranne animali silenziosi, ma è il silenzio che domina in questa foto dove gli ospiti di un centro specializzato per il soccorso agli scimpanzè in Camerun osservano atterriti la sepoltura di Dorothy che aveva quarant'anni e da nove viveva nel centro dove è morta di infarto. La foto ha già un anno ma il National Geographic la pubblica nel numero di novembre. Un'altra piccola lezione per i creazionisti.
sabato 24 ottobre 2009
Ghe pensi mi!
Ieri mattina alle 6,30 seduto su un treno e mezzo rincoglionito dal sonno mi cade l'occhio sulla prima pagina del giornale che stava leggendo il tizio seduto al mio fianco e ho un sussulto improvviso, giuro che ho letto: "Berlusconi: cancellero l'Iraq!"
Se ne sono andati
Fra l'aprile e il maggio del 1943 si verificò uno dei più significativi atti di rivolta compiuti dagli ebrei nei confronti dei nazisti: la rivolta del ghetto di Varsavia. Per quasi un mese gli insorti tennero in scacco i soldati incaricati di reprimere la rivolta, morirono in migliaia e si portarono con loro alcune centinaia di tedeschi. Furono sconfitti, non è che avessero molte possibilità, ma il segnale che diedero a tutto il mondo, il coraggio e la volontà di reazione allo sterminio e all'occupazione tedesca valsero il sacrificio e non si può non ammirare e continuare a ricordare questi uomini e donne. Pochi giorni fa è scomparso Marek Endelmann che fu vicecomandante della rivolta, riuscì a sopravvivere e fu tra i protagonisti anche della successiva rivolta che coinvolse anche gli ariani (Di ebrei in Polonia non ce n'erano già più). Purtroppo queste persone stanno scomparendo tutte mentre tristemente aumentano i negazionisti, anche in casa nostra. Sarà l'aria che tira.
Un senso a questa storia
giovedì 22 ottobre 2009
Ai confini della realtà XIII
-Pronto?
-Vlodia, carissimo
-Ah, presidente, che sorpresa, come stai?
-Guarda, non me ne parlare è un periodaccio.
-Sì, ho visto qualche giornale.
-Buoni quelli, un complotto ordito da quei comunisti..
-Che cosa?
-Oh, scusa...non intendevo, voglio dire, bè, sai cosa intendo te ne ho già parlato.
-Certo certo. Cosa posso fare da te?
-Senti, è una cosa un po' delicata...
-Dimmi pure.
-E' una linea sicura questa?
-Certo
-Scusa ma sai coi tempi che corrono.
-Allora dimmi.
-Guarda, vengo subito al punto, qui ormai non si batte più chiodo, qui a Roma, in Sardegna, sono spiato dovunque, la mia intimità è andata a farsi friggere.
-E io cosa c'entro?
-Tu sei un amico, mi chiedevo, non è che potrei fare un salto da te qualche giorno?
-In che senso?
-Non ce la faccio più, ho bisogno di scaricarmi, magari con due o tre di quelle ragazze che c'erano l'ultima volta, Natasha, e come si chiamava quell'altra?
-Capisco...
-Potresti ospitarmi in quella bellissima baita in campagna
-E' una dacia.
-Sì quella..
-E come la metti con la versione ufficiale?
-Oh, per quello non c'è problema, qui posso raccontare quello che mi pare si bevono tutto. Basterà dire che c'è da concordare qualche accordo commerciale, cose così.
-Per me non c'è problema.
-Ti ringrazio, davvero, sei un amico. Ah senti magari potremmo parlare anche di quei dossier che ti avevo chiesto tempo fa, c'è un po' di gente qui che ha bisogno di una regolata.
-Controllerò e poi ti faccio sapere.
-Grazie, a presto.
-Ciao, ciao.
mercoledì 21 ottobre 2009
space cowboys
lunedì 19 ottobre 2009
Made in China
venerdì 16 ottobre 2009
Il presidente faraone
mercoledì 14 ottobre 2009
Ma vattene
Non ci faremo intimidire
Il vigliacco attacco di pochi e disperati terroristi perpetrato pochi giorni orsono alle nostre forze armate non ci coglie deboli e impreparati, lo stato è seriamente intenzionato a mostrare i muscoli e proteggere il suo territorio dalle orde islamiche. Grazie ad un felice e solidale coordinamento fra ministero dell'interno e ministero della guerra...pardon, della difesa, tutti gli obiettivi sensibili sono già stati messi in sicurezza; stasera la stazione di Caravaggio, nel bel mezzo del nulla padano bergamasco, era presidiata da due alpini e un carabiniere.
martedì 13 ottobre 2009
Daddy don't go
Non sono a priori contrario al nobel per la pace a Obama, ho solo qualche perplessità. Gli Stati Uniti sono un paese in guerra, dal 2001 fra Afghanistan e Iraq sono morti già più di cinquemila americani, ben di più di quelli che stavano nelle due torri e non parliamo di quelli che in quei paesi ci vivono, numeri che non sapremo mai. La piccola Paige Bennethum, nella foto (http://www.nbcphiladelphia.com/news/local-beat/Little-Soldier-Girl-Didnt-Want-to-Let-Go-63629627.html) , è stata fortunata, pare che il suo papà sia tornato sano e salvo.