Antonio Pennacchi parlando ad un incontro a Mantova quest’estate diceva,a proposito del suicidio, che non è leale smettere di giocare se l’arbitro non ha ancora fischiato la fine della partita. Mario Monicelli la sua partita l’ha giocata fino in fondo, scegliendosi le regole in nome dell’estrema libertà che dovrebbe essere di ogni individuo. Mancherà a questo paese uno dei suoi personaggi più eccezionali, specie in un momento di così grande impoverimento culturale. Io penso che in qualche caso la scelta di levarsi la vita non sia dovuta alla semplice volontà di morire, ma sia il desiderio estremo di uscire da uno stato di incertezza, decidere del proprio destino finchè si ha la forza e la lucidità di farlo. A volte qualcuno decide di andarsene anche per eccesso di voglia di vivere, nella prospettiva di non poter più godere della propria esistenza, magari dopo una lunga vita completa, quando vengono meno le forze e si esauriscono le occasioni per costruire nuovi significati. Mario Monicelli è stato un grande uomo libero.
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