Una decina di giorni fa, in Corsica, un ragazzo che abita vicino a Bastia mi parlava di una mareggiata che all'inizio di luglio ha portato sulle coste di cap Corse, (il ditone per capirci) rivolte verso l'Italia, un'eccezionale quantità di sporcizia e rifiuti che ha reso impossibile per giorni la balneazione in un mare solitamente molto pulito (ma molto). La cosa particolare, al di là del fatto che i Corsi a questo genere di cose non sono abituati, è che pare che chi ha visto questi rifiuti abbia notato che si trattava per lo più di materiale con etichette italiane. La vox populi locale vuole che si tratti di rifiuti provenienti da Napoli. Io mentre ascoltavo il racconto un po' annuivo scandalizzato, pensando vergognosamente agli zozzoni che siamo o all'ennesima figuraccia internazionale e un po' pensavo a questi francesi sempre pronti a darci addosso; ma due cose mi hanno fatto pensare: la prima è che il mio interlocutore era corso e non francese e ci passa tutta la differenza del mondo. La seconda che una volta a casa, guardando sul sito di un quotidiano corso, ho effettivamente trovato un articolo che parlava della vicenda citando fra le varie ipotesi anche quella napoletana (http://www.corsematin.com/ta/pollution/200023/bastia-les-plages-de-la-region-bastiaise-touchees-par-une-pollution ). Curiosamente negli stessi giorni alcuni organi di stampa nostri parlavano di “miracolo” del governo nel risolvere il problema della spazzatura, assocciandolo al “miracolo” dell'ottima riuscita del G8. Nessuno ha parlato dell'episodio corso, ma si sa, quello è un altro paese e quest'anno le nostre spiagge sono eccezionalmente pulite.
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