mercoledì 3 febbraio 2010

Casomai una trota

Se voi foste un resposabile locale della lega lombarda, magari di un collegio elettorale non proprio capitale ma comunque importante e qualcuno vi chiamasse dicendo qualcosa del tipo: "Guarda candidiamo il figlio dell'Umberto, ma tu non ti preoccupare, deve farsi le ossa, niente liste chiuse, deve guadagnarsi i voti..." Come vi comportereste? Fareste come vi è stato suggerito con il rischio un domani di coordinare al massimo le ronde del vostro quartiere oppure stendereste tappeti rossi davanti al giovane e brillante figlio d'arte, sgombrando magari pure il campo da potenziali e fastidiosi concorrenti? Vedete un po', intanto il ragazzo, 22 anni di belle speranze, pare sarà candidato a Brescia alle prossime regionali. Niente da dire, un bel colpo piazzare uno che si è diplomato con un calcio in culo dopo tre tentativi nella città del ministro della pubblica istruzione, la quale ha peraltro appena dato mandato alle scuole di non ammettere alla maturità studenti che abbiano anche una sola materia insufficente. il "trota", come fu definito dal padre a chi gli chiedeva se lo considerasse il suo delfino, è un degno rappresentante del futuro quadro dirigente della nostra politica e d'altra parte, scuola esclusa, annovera già nel suo carniere grandi successi come l'organizzazione dell mondiale di calcio per nazioni che non esistono oppure la presenza nell'organico dell'osservatorio sulle fiere lombarde, che non si sa bene cosa sia a parte che è un'invenzione della lega.
Avanti così dunque, in fondo forse un po' ce lo meritiamo pure.

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