mercoledì 9 maggio 2012

Salviamo Rossella Urru!



La città dove vivo è una di quelle nelle quali il comune ha deciso, per motivi ideologici e di colore suppongo, di esporre sotto le sue finestre un gigantesco poster con foto corredata di scritta, "Salviamo i nostri marò". Salviamo i nostri marò? Scusate ma la cosa mi fa parecchio incazzare, salviamo da che? Di che stiamo parlando? L'uso del verbo salvare sottintende che i due militari siano persi in qualche infame angolo del mondo prigionieri e torturati da assassini e terroristi che li hanno catturati mentre erano impegnati a distribuire latte e medicinali ai bambini. A me risulta che i due siano detenuti in un carcere di una nazione civile il cui sistema giudiziario ritiene legittimamente e con qualche ragione che i due possano aver sparato nelle sue acque territoriali a due pescatori scambiati per pirati senza domandare prima. L'India avrà pure i suoi difetti ma risulta essere la più grande democrazia del pianeta con una crescita economica che dovremmo nasconderci per la vergogna e se questo paese ritiene di far valere il suo diritto di esercitare la giustizia noi dovremmo rispettarlo, magari ricordandoci quello che successe quando un aereo americano tranciò i cavi di una funivia ammazzando un sacco di persone e i militari USA alle nostre richieste di  far giudicare l'equipaggio dalla giustizia italiana risposero in buona sintesi di farci gli affari nostri. E non vale neppure pensare che, siccome le famiglie dei due pescatori hanno perdonato i militari italiani dopo essere state risarcite con una cifra che rapportata ai nostri standard pare misera ma in India equivale ad un capitale che due pescatori non avrebbero guadagnato in cento vite, allora gli indiani adesso li devono liberare: noi dare voi perline e specchi, voi ridare noi nostri uomini. Non funziona così. Se proprio il comune non ce la fa e l'ansia per la sorte dei due militari è troppo forte potrebbe mettere qualcosa di più sobrio con una scritta del tipo: "giudichiamoli a casa nostra" o cose così (e sto concedendo molto) e magari appendere qualcosa di veramente grande e visibile per una ragazza che in un paese straniero per motivi umanitari c'era andata davvero e da mesi è nelle mani di non si sa chi senza che se ne abbiano notizie.

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