sabato 11 giugno 2011

Silenzio elettorale un par di ciufoli

Domani mattina andrò a votare per i referendum, spero che lo farà anche un sacco di altra gente, non importa l'ora. Io lo farò entro mezzogiorno visto che adesso pare che questa cosa possa influenzare l'affluenza successiva. Personalmente sono piuttosto scettico: se la maggior parte della gente non si è informata e convinta prima non starà certamente a guardare i notiziari di domenica per convincersi ad andare. Ci sono un sacco di elementi che purtroppo giocano contro il raggiungimento del quorum: gli ultimi risultati referendari, lo scollamento dei cittadini dalla partecipazione politica, l'invito di importanti personalità a fare altro e in una certa misura anche la fine da parte di molti ormai della percezione degli eventi elettorali come di un obbligo. Ho fatto il presidente di seggio per parecchi anni in passato e mi sono reso conto che in molti casi le persone che venivano a votare, specie le più anziane, lo facevano spesso come un obbligo più che per esprimere liberamente la loro partecipazione alla vita politica di questo paese. Per anni ho sentito gente che temeva non votando di subire conseguenze di qualche genere. Ora probabilmente molte di quelle persone non sono più in vita e quelli che ci sono in buona parte se ne fregano. Per superare il quorum, domani e lunedì, sarà fondamentale che vadano a votare anche molti elettori che stanno a destra, quelli sui quali cioè, potrebbe aver fatto presa la campagna fatta da qualcuno (anche a sinistra) di un referendum che ha essenzialmente lo scopo di dare un altra spallata al piccoletto che occupa Palazzo Chigi. Sarebbe un peccato, la posta in gioco è grossa anche se, in fondo, rimango convinto che in questo paese il nucleare non si farà neanche se il referendum dovesse fallire.

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