Questa foto fu scattata mercoledì 23 agosto 1944 alle 11 del mattino da un ricognitore inglese. Mostra una limpida vista del campo di Auschwitz come molte altre erano state scattate fino ad allora, con un particolare in più: in alto a sinistra si scorge chiaramente un'alta colonna di fumo.Dalle ricostruzioni basate su documenti e testimonianze (i nazisti erano molto meticolosi) sappiamo che quel giorno ad Auschwitz erano in funzione cinque installazioni di morte: quattro grandi crematori, ognuno dotato di diverse camere a gas annesse e anche una camera a gas precedentemente dismessa a cui erano collegate delle fosse comuni di cremazione a cielo aperto. In una giornata mediamente venivano uccise 4000 persone, i forni in uso non erano in grado di “smaltire” tutti i corpi, così vennero scavate ulteriori fosse di cremazione. Il fumo visibile nella foto proviene appunto da queste fosse. In quei giorni era in corso l'eliminazione degli ebrei ungheresi (400000 persone) e di quelli provenienti dall'ultimo ghetto che ancora esisteva in Polonia, a Lodz. Il fumo della foto probabilmente è prodotto dai corpi di quest'ultimi. La ricostruzione (sempre molto particolareggiata alla faccia dei negazionisti) dice che il 21 agosto era arrivato al campo un convoglio da Lodz (40 vagoni) e che solo 131 uomini erano stati selezionati per il lavoro. Lo stesso capitò il giorno seguente, ma passarono solo 64 uomini e 2 donne. La foto passò allora innosservata, ancora nessuno infatti si rendeva conto pienamente di quello che capitava in Europa orientale. Certo col senno di poi potremmo dire che avrebbero potuto guardare meglio, il campo era sorvolato già da mesi, inoltre, proprio in quei giorni alcuni appartenenti ai “sonderkommando” (le squadre destinate all'eliminazione dei deportati) erano miracolosamente riusciti a far uscire dal campo tre fotografie scattate durante le operazioni; due sconvolgenti in particolare mostrano una distesa di corpi fumanti accatastati. In un altro punto della foto è visibile, fra le baracche, una fila di persone incolonnate, forse donne ungheresi, molti erano ancora in vita laggiù. Il campo continuò a produrre morte fino al novembre di quell'anno.
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