La scena si svolge a New York, di questi tempi; un rabbino ed un prete cattolico, Solomon, originario della Polonia, e Henry, si incontrano casualmente dopo qualche tempo che non si vedono e si ragguagliano sulle novità. Entrambi in particolare seguono ed hanno a cuore due giovani coetanei che stanno diventando adulti: per il prete si tratta del nipote mentre per il rabbino il più giovane dei figli. La conversazione si svolge più o meno così: -Caro Solomon, allora che ne è del tuo Daniel, diventerà un grande rabbino come te? Seguirà le tue orme?- E il rabbino un po' sconsolato: -No, no, vedi caro Henry, il ragazzo ce l'ha un talento bestiale per l'informatica, e allora cosa vuoi, farà l'informatico, con l'aiuto del Signore. Ma comunqve è un custode del precetto, tutti i sabati è il primo in sinagoga, insomma è bravo.- -Ma che carriera lo aspetta?- -Bè, vedi, ora lui va al college ma qvelo ce l'ha un cervello come un vagone, il college per lui tre mesi maximo, Perché lui già discute qvestioni teoriche con professori.- -E poi?- Chiede incuriosito il prete. -Lo manderemo al MIT o a Princeton come Einstein.- -Sì, ma come prosegue la sua carriera?- Insiste. -Bè- risponde il rabbino, -prenderà un dottorato in informatica e poi sicuramente diventerà un grande professore.- -Bello, avremo un dottore in informatica, un ottimo docente, proprio una bella carriera.- -Ma aspetta, non finisce qvi- prosegue con malcelato orgoglio il rabbino, -Siccome ragazzo ce l'ha qvesto cervello come grattacielo, noi ci abbiamo confidenza che potrà diventare consigliere della casa bianca.- -Fantastico!- Dice il prete sinceramente impressionato, -Mi sembra la conclusione di una carriera straordinaria, fra l'altro direi che hanno anche bisogno ora di buoni consiglieri.--Aspetta momento- prosegue un po' piccato il rabbino, -noi ci abbiamo anche speranza che un giorno lui potrà prendere premio Nobel. Ma tu invece, cosa mi racconti di tuo giovane nipote che tanto ami?- A questo punto tocca al prete inorgoglirsi, -Ah, Francesco, dovresti vederlo, ora è in seminario, tutto suo zio: solo fede e spirito.- -Bello, bello, ma dimmi cosa sarà di lui poi?- -Ecco, prenderà i voti e diventerà sacerdote....- -Bello, così avremo un sacerdote.- -No scusa- prosegue il sacerdote, - dopo lui senz'altro avrà la sua parrocchia e sarà pastore di anime.- -Pastore di anime? Bello. Scalda il cuore sentire che ce l'avremo pastore di anime.- -Aspetta, non finisce qui- il prete a questo punto diventa incontenibile, -Siccome lui è già un esempio per tutti in seminario, speriamo che un giorno possa diventare vescovo.- -Davvero?- il rabbino comincia ad essere colpito, -Franceschino vescovo?- -Certo e aspetta, siccome il ragazzo è anche molto colto, parla sei o sette lingue, noi pensiamo che un giorno potrebbe diventare....Cardinale.- -Franceschino? Cardinale? A Roma magari con qvelo vestito color porpora?- Il rabbino ora è veramente molto molto impressionato. -Certo, è possibile.- Insiste il prete. -Ma a qvesto punto sua carriera finisce no? Il prete lo guarda, poi guarda verso il cielo e con voce ispirata dice: - Ma ci pensi, se fosse lui l'uomo su cui il Signore ha posato gli occhi, potrebbe anche diventare....PAPA!- Il rabbino a questo punto è annichilito: -Ma chi, Franceschino? Qvesto Franceschino che coreva fra mie gambe? Papa? Capo di più grande fede religiosa di mondo? Non posso credere qvesto- -Sì, è possibile.- Aggiunge trionfante il prete. Il rabbino sta per salutare e andarsene, ma in un sussulto di petulanza chiede: -Però Henry, ammetti, qvi carriera è finita.- Il prete lo guarda incredulo e con tono un po' infastidito gli chiede: - Bè, cosa vuoi che diventi, Dio?- -Amico mio, non ti scaldare, che c'è di strano? Uno dei nostri ragazzi ce l'ha fatta.-(Questa la racconta Moni Ovadia nel suo spettacolo Oylem Goylem)
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