venerdì 20 febbraio 2009

Una canzone li seppellirà



Non ho visto Roberto Benigni e un po' me ne dispiaccio, ma per fortuna c'è Youtube. Non ho visto Iva Zanicchi e Povia e francamente sto bene anche così. Le tette di Patti Pravo le ho viste solo sui giornali e mi hanno fatto un po' tristezza. Le conigliette di play-boy non le vedrò perché sono adatte ad altri contesti. Però una cosa l'ho vista: pochi memorabili minuti in cui gli anzianotti membri della PFM facevano saltare battendo le mani l'ingessato pubblico dell'Ariston, Del Noce in testa, al suono del Pescatore di De Andrè. Ed ho pensato: bè, sarà anche un'operazione mirata a fare ascolti per ridare ossigeno ad un evento ammuffito e trito, però che soddisfazione: un piccolo spiraglio di luce mi si è aperto su una società utopistica e migliore.
Ma è stato solo un momento, poi il caravanserraglio è ripartito.
La ricetta per il festival per me è: abbassare il volume della tv, accendere la radio, selezionare radiodue e ascoltare i gialappi lasciando scorrere le immagini. Così è ancora sopportabile.

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