Mostrare una scuola di frontiera napoletana e poi quelle svedesi, anche se dei quartieri più poveri di Stoccolma, è un colpo basso: è come sparare su un cane che caga. Forse si sarebbe dovuta mostrare una media scuola italiana (anche del nord) e confrontarla con quella del quartiere più povero di Stoccolma, il confronto sarebbe stato ugualmente impietoso.
La mia esperienza di insegnante è stata breve, ma un'idea me la sono fatta e conosco un po' di insegnanti veri. Nella mia vita non ho mai pensato seriamente a questa carriera, solo nell'ultimo anno, avendo provato, ho preso in considerazione la cosa.
In linea di principio penso che sia un gran mestiere: insomma, il confronto con menti giovani, la possibilità di interessarle ed entusiasmarle per le materie che si amano; la possibilità anche di essere formatore di coscienze, un punto di riferimento...un sacco di belle cose. La realtà poi non è sempre così. La puntata di “presa diretta” di stasera ha mostrato una scuola italiana disastrata (con qualche lodevole eccezione), non credo solo al sud e francamente non dava molte speranze o incentivi a chi possa sentire una vocazione all'insegnamento, questo anche considerando quello che Mariastella e il suo capo vanno preparando per il futuro.
Il confronto con la Svezia mi ha anche fatto pensare un'altra cosa: ma questo nostro “belpaese” e chi lo governa (chiunque sia), invece di voler correre sempre ad apparire una delle nazioni più industrializzate e mantenere uno stile di vita superiore alle proprie possibilità per essere nel gruppo di “quelli che contano”, non potrebbe fare un passettino indietro, spendere meno per certe cose e un po' di più per certe altre? Certe volte mi faccio delle domande così stupide e ovvie...
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