Questa è successa stasera sull'interregionale delle 17,25 da Milano a Venezia. A Lambrate sale un uomo sulla quarantina, camicia azzurra, giacca e cravatta, un paio di occhiali montatura a giorno molto stilosi e un espressione tipo: “vedete un po' di non rompere troppo le palle che adesso comandiamo noi”. Tutto questo a pelle non me lo fa trovare simpatico da subito. Appena salito si rivolge al capotreno controllore (non di primo pelo e si suppone con esperienza) e lo informa che non ha potuto obliterare il biglietto perché la macchinetta non funzionava. Il controllore, molto cortesemente, prende atto, ritira il biglietto e chiede al viaggiatore un documento e cinque euro per effettuare la convalida. A questo punto l'uomo sbotta, si rifiuta di pagare e comincia a trattare il funzionario come se si rivolgesse alla sua colf filippina che ha rovesciato il bucato bagnato sul parquet. Il controllore subito resta calmo ma poi, rendendosi conto che sta perdendo la pazienza, si allontana e torna pochi minuti dopo per redigere un verbale. Si scatena una piccola battaglia che va avanti fino a Treviglio. Tutti nel vagone osserviamo la scena; da una parte comprendo le ragioni del viaggiatore e penso che il sistema è un po' scemo e basterebbe tornare ai biglietti validi un giorno solo per risolvere il problema. D'altra parte però sono nipote di un ufficiale della guardia di finanza e quel tipo proprio non mi piace, così, silenziosamente, guardo e tifo per il controllore. In fondo si tratta di un uomo che fa un lavoro anche scomodo e che deve far osservare regole che non ha definito lui. Alla fine tutto si risolve con un verbale consegnato in copia al viaggiatore che scende a Chiari lasciandolo appallotolato sul sedile. Che stronzo, penso scendendo dal treno; viviamo proprio in un paese dove tutti vogliono fare un po' quel cazzo che gli pare fregandosene delle regole, il malcostume dilaga e si origina dall'alto. Poi mi cade l'occhio sul retro del mio biglietto e su queste parole:...Nel caso non fosse possibile convalidare i biglietti per mancanza o guasto delle obliteratrici, rivolgersi, all'atto della salita, al personale di bordo che convaliderà il biglietto senza applicare alcuna penale.
P.S. Va detto però che di macchinette a Lambrate ce ne sono sette.
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