martedì 12 aprile 2011
"Si va!"
Il 12 aprile di cinquanta anni fa quest'uomo venne sparato in orbita attorno alla terra all'interno di una palla di metallo senza nessuna possibilità di poterla controllare. Il volo durò solo 108 minuti durante i quali la capsula completò una rotazione attorno al pianeta per poi rientrare. Tecnicamente si trattò più o meno di un lancio balistico ad altissima quota con un essere vivente all'interno del proiettile, ma la verità è che fu un evento clamoroso che spalancò a tutta l'umanità la porta di un futuro che ora mi pare si stia lentamente richiudendo. Il volo di Gagarin diede allora una grande scossa alla competizione fra le due super potenze nella corsa allo spazio: pochi mesi dopo gli americani lanciarono Alan Shepard e in otto anni colmarono il ritardo con i russi raggiungendo per primi la Luna. Dopo cinquanta anni siamo più o meno ancora lì, la fine della contrapposizione fra est e ovest avrà pure rappresentato un bene per l'umanità, non lo discuto, ma ha anche tolto un grande stimolo per lo sviluppo di tecnologie orientate al raggiungimento di obbiettivi nello spazio. Certo, una stazione spaziale internazionale orbita attorno alla Terra, ma la corsa all'esplorazione umana del sistema solare vive solo di questo, di grandi proclami e poco altro. Forse, vista l'enormità degli spazi interstellari, è davvero utopistico pensare che l'uomo possa spingersi oltre il giardino di casa rappresentato dal sistema solare, però varrebbe la pena cominciare ad andarci in giardino, invece di restare sulla veranda.
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